Poche ore prima di finire Lunar Park, l’ultimo grande libro di Bret Easton Ellis (autore che qui, lo dico subito, si idolatra vergognosamente), ho rivisto Ricomincio da tre. In un momento del film c’è un dialogo tra Gaetano (Massimo Troisi) e Lello (Lello Arena) che ha per oggetto la verità delle cose che vengono scritte. “Voi scrittori siete dei bugiardi: dite che inventate le cose e invece non inventate niente”, dice Lello alla fidanzata di Gaetano, Marta. La questione è di quelle che, di solito, vengono lasciate perdere, quando si parla di libri e di scrittori. “Ma sono cose vere, quelle che ha scritto?” è la domanda che ogni persona che intervista uno scrittore vorrebbe fargli, nonostante si dichiari sempre il contrario. E Ellis lo sa bene. Per questo motivo, alla fine del primo capitolo di Lunar Park, quello sicuramente più verosimile, l’autore scrive: “Tutto ciò che leggerete è realmente accaduto”, aggiungendo però subito dopo la frase “ogni parola è vera”. Queste due dichiarazioni, sebbene sembrano completarsi l’un l’altra, non sono necessariamente logiche in maniera consequenziale. Soprattutto perché il libro inizia parlando di come gli inizi dei libri di Bret Easton Ellis siano diventati mano a mano più complessi, elaborati e sovraccarichi di parole. Lo scrittore, quindi, può essere sincero con le sue parole, pur usandole per riportare fatti inventati.
Quindi siamo tornati al punto di partenza. Non è importante quanto sia “vera” la storia raccontata in Lunar Park, che, ricordiamolo, è un libro in cui il protagonista si chiama come l’autore, ed è scritto per la prima volta al passato.
Il passato, già: è un “ritorno al passato” quello che fa iniziare il racconto del romanzo (o il secondo romanzo di Lunar Park, secondo la recensione molto bella di Giuseppe Genna), il secondo capitolo, con le parole “Sei una perfetta caricatura di te stesso”, le stesse dell’incipit del primo. Il passato è declinato secondo la vita privata di Ellis e la vita pubblica, o meglio i suoi romanzi: ecco che le due linee vengono a coincidere, visto che emerge dalle prime pagine che il sanguinario protagonista di American Psycho, forse il più riuscito e famoso dei romanzi di Ellis, è ispirato alla figura del padre dello scrittore.
E il passato, infine, si ricongiunge col presente: Ellis è diventato padre a sua volta, è sposato ad un’attrice, dalla quale ha avuto un figlio una decina di anni prima. O tutto questo è solo quello che ci racconta il protagonista di Lunar Park.
Il vero tema di Lunar Park è antico, primordiale: è il rapporto padre-figlio, allargato metaforicamente a quello dell’atto creativo, del dare vita (ad un essere umano, al passato, alle parole, ad una storia, ad una casa, a Lunar Park), ed esteso anche allo stile. L’ultima parte del libro è infatti un omaggio dichiarato alle atmosfere e allo stile di Stephen King, che Ellis ha spesso citato come fonte di ispirazione in dichiarazioni e interviste.
Lunar Park è molto diverso da qualsiasi cosa che Ellis abbia mai scritto prima. Ma, del resto, con il suo ultimo libro Bret Easton Ellis ha partorito con dolore se stesso. Credo quindi che, come tutte le persone che diventano padri, non potrà più essere quello di una volta.
Sono da sempre un suo lettore accanito. Ho letto tutti i suoi libri e visto i film tratti dai suoi romanzi ed ho appena finito la primissima parte di Lunar Park, quella veritiera e autobiografica. Procede bene, al solito. Una scrittura tagliente.
Lifespotter
ora lo dovrò per forza leggere, non so quando, in questo 2006, ma lo farò.
Io credo che lo farò nei prossimi anni, tanto ultimamente il mio andazzo è di leggere tutto con parecchio ritardo: ho letto per la prima volta Banana Yoshimoto un mese fa e David Grossmann da un paio di settimane, me tapina!
E ci sono ancora tutti quei libri offesi che mi aspettano e mi hanno proibito di comprare Eggers o Foer prima di essermi dedicata a loro: quindi mi sa che ne riparliamo a tempo indeterminato…
lifespotter: a questo punto mi sa che sarai già arrivato alla prima svolta. e altre ce ne saranno. anche se credo che come gli “scarti” di glamorama… sei d’accordo?bando: sì, sì, fallo. contento di averti convinto. se sono stato io, poi.mela: mai letti né la yoshimoto né grossman (anche se ho uno dei suoi libri, e mi odio per non averlo ancora aperto, perché è stato un regalo bellissimo). pari e patta, quindi? 😉
ciao. non so quale sia il tuo percorso letterario. suppongo che tu conosca molti classici poiché ti ritengo un lettore accanito. ora considerando molti autori dell’800 qualche autore del ‘900 e qualcuno tutt’ora vivente, rimango perplesso di fronte a scrittori come ellis. già in ambito americano non mi sembra uno scrittore ‘degno d’attenzione’. nonostante l’einaudi (che ultimamente sembra scegliere la quantità). io lessi ‘american psycho’, ad esempio. ho chiuso con ellis quando chiusi quel libro. ora la pubblicità mi ha portato all’acquisto di lunar park. che non leggerò. ora sto finendo ‘resurrezione’ di tolstoj. ogni volta che mi rituffo fra i classici, scopro di aver perso tempo con i contemporanei. ah, se solo fossi capace di essere libero!
anonimo: lo ammetto con vergogna: ho letto pochissimi classici. se avessi del tempo cercherei di leggerne di più, ma sono molto attratto dagli autori contemporanei. ellis, secondo me, è un grande autore contemporaneo. non posso paragonarlo a tolstoj, e neanche a boccaccio, e neppure a hemingway, tanto per rimanere nella contemporaneità. è un discorso molto complesso, in verità. mica facile risolverlo in due commenti. però è sempre bello parlare di queste cose, per il gusto di farlo e basta.
io invece sono partito dai classici. ti giuro che non amavo la lettura ai tempi delle superiori per intenderci. poi c’è stato un incontro con wilde. non fine a se stesso. e ricostruendo il suo ‘percorso’ letterario, gide, balzac, fino a scendere temporalmente alle tragedie greche ho iniziato un viaggio che in 8 anni mi ha fatto conoscere i grandi autori francesi…russi…non solo dost&tolst ma turgenev, gogol, goncarov, puskin…inglesi…i grandi scrittori ungheresi del ‘900…e anche d’oggi…addirittura ho ripescato manzoni che non avevo mai studiato alle superiori (pluribocciato)…petrarca!…i filosofi ‘scrittori’ tipo locke…voltaire…nietzsche…i contemporanei americani postmoderni…e ancora i tedeschi…qualche tuffo nel contemporaneo…i grandi kafka, mann, musil…e nel frattempo ho preso una laurea etc…insomma la mia vita è stata piacevolmente stravolta da un libro. ecco…ti scrivo così…come viene…non per farti l’elenco dei ‘miei’ classici…o per parlarti di me stesso…ma per consigliarti un romanzo di qualche anno fa che potrebbe piacerti e che, secondo me, si porta dentro la grande letteratura europea di pirandello e celine e quella orientale alla yasunari. forse è un libro che hai già letto. gao xingjian ‘la montagna dell’anima’.
(fra gli americani d’oggi – che seguo – io ho un debole per i primi libri di david foster wallace e la ‘mitica’ trilogia di auster).
comunque ci sarà modo per discuterne con più ‘ordine’.
a presto. buona serata
beh, anonimo, complimenti. un percorso del genere denota vero amore per le parole, qualità che da queste parti è assai apprezzata.
e il mio amato carver lo conosci?
Vai a vedere il sito ufficiale, se non l’hai già fatto…
http://www.randomhouse.com/kvpa/eastonellis/
è il secondo link nel post, marlowe.
bel sito, eh? soprattutto per chi ha letto lunar park…
LIBRI…..il vostro qual’è?
sulla pagina web di repubblica c’è un gioco che s’intitola: il libro che ti ha cambiato la vita” e ci sono 3000 messaggi degli utenti. Sbirciando un pò innanzitutto, c’è stato un coglione che ha scritto di che parla e come finisce Alta fedeltà di Nick Hornby, che Coexist, mi ha appena lasciato, sulla scrivania…dopo il suo soggiorno indimenticabile qui a Barna…non ho gradito molto, perchè adesso so come finisce….uffa.
poi sempre dallo sbirciamento in atto, ho visto che gli italiani leggono un pò di tutto, tra i più letti:
Il Piccolo Principe
Cent’anni di solitudine
Siddartha
L’insostenibile leggerezza dell’essere,
Il Gabbiano Jonathan Livingstone
Se questo è un uomo
li ho tutti, ma ho letto solo il 2º il 4º e il 6º.
mi è piaciuta particolarmente la frase di un tipo, commentando “La casa del sonno, di Jonathan Coe (sul mio comodino dello stesso autore, adesso c’è “la banda dei brocchi”) libro letto da tutta la mia famiglia l’anno scorso, dice: “un libro che non finisce mai, neanche se lo chiudi” e concordo….
Con sorpresa ho notato che VIVERE- AMARE- CAPIRSI è un libro molto molto letto. (molto ben fatto aggiungerei)
apprezzato anche Andrea De carlo, Di noi tre, in questo libro, nelle ultime 20 pagine c’è la spiegazione del perchè sono venuta a vivere in Spagna, o per essere più leali, perchè sono andata via dall’italia.
io non ho un solo preferito, però per esempio ricordo le emozioni che suscitò in me Il piano infinito di Isabel Allende, Carmen Morales incarna un personaggio strepitoso e per certi versi a distanza di tanti anni, mi rivedo un pò in quella parte…
in qualità di architetto e di donna romantica, amo I pilastri della terra.
Un libro menzionato nel blog alcuni mesi fa e assolutamente un GRANDE LIBRO è Eureka street
nelle varie pagine commentate dai lettori di repubblica c’era solo un tipo che ha nominato Richard Mason e tra l’altro lo fa, parlando di Anime alla deriva, quando credo che il capolavoro di questo scrittore sia senza dubbio NOI.
Molti parlavano anche di Fabio Volo, carini i suoi libri, ma certamente non indimenticabili.
Due bei giovanotti, la settimana scorsa mi hanno regalato:
gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, l’ho leggiucchiato e promette bene.
libri classici: tutto Zolà, tutto Buzzati, Borges.
libro sul quale sono svenuta (letteralmente) nel momento in cui lui opera lei, NON TI MUOVERE della Mazzantini
libri storici:biografia di Carlo III e Memorie di Adriano
libri di poesia: poesie d’amore Nazim Hikmet
libri di viaggi: in vespa di Bettinelli e LA MIA AFRICA DI Karen Blixen (film e cd tra i miei preferiti), Sulla strada (indimenticabile)
libri di protesta: La qualità dell’aria e Per grazia ricevuta entrambi di Minimum fax casa editrice.
prossimi libri da leggere a parte quelli già nominati, Conoscerete la nostra velocità e la famiglia Winshaw, sempre di Jonathan Coe.
e poi…ritornando alla cena di sabato sera, mi rivoglo a quelli che erano a tavola e non conoscevano Casa di bambola di Ibsen: la porta che sbatte Nora è un gesto rivoluzionario sul quale ancora oggi ci sarebbe da discutere a lungo. Compratelo!
vabbè dai, devo scappare, mi dite quali sono i vostri libri preferiti?
giordana
dimenticavo se hai voglia mi trovi su….
http://www.professionearchitetto.it/blog/giordanaquerceto.aspx
bacino dalla spagna
eh no, lunar park è una vera delusione. forse un tentantivo di reinventarsi o autoesorcizzarsi, ma proprio non ci siamo. molti lo paragonano già a certo stephen king e già questo la dice lunga…
mr.crown
Regalatomi a Natale.
Valuterò dopo la lettura
[…] cinque anni fa scrivevo di Lunar Park: era una svolta nella carriera di Bret Easton Ellis, ma nel senso di una sterzata che ti fa pensare […]