Sto diventando un ometto e ho le mie esigenze. Per esempio una è quella di cambiare l’arredamento della mia stanzetta, visto che pare che il futuro mi voglia a Bologna ancora per un po’. Niente di più facile. Per voi, forse. La mia stanza è piccola e piena di cose. E non so da dove iniziare, essendo negato per quasi tutte le cose pratiche. Mi addormento con questi pensieri e sogno. Sogno di quando ero piccolo ed esisteva una cosa chiamata Aiazzone e la sua canzoncina (da me modificata per motivi di copyright e per motivi neuronali che adesso non vi sto a spiegare).
..con la moto o in carrozzella, ma vai a Biella, ma vai a Biella, con la moto o col furgone e Aiazzone ti aiuterà.
C’era Guido Angeli che diceva “provare per credere”. Ma soprattutto c’erano gli architetti. Ricordate? Questi venivano a casa tua e ci pensavano loro. Metri, righelli, compassi. Roba che io non ho mai usato in vita mia, o quasi. Progettavano, disegnavano, pensavano, lì a casa tua. Architetti, ordinati, in giacca e cravatta. Magari gli offrivi un caffè, e, alla fine, tac, pronta la soluzione per te. Il catalogo a portata di mano. Fatto. Adesso, invece, non è più così.
Aiazzone esiste ancora, ma si va tutti all’Ikea. Ecco, io all’Ikea non ci sono mai stato. Ma dico: mai. Penso di essere uno dei pochissimi a non avere mai messo piede in quegli enormi posti gialli e blu, dove una sedia si chiama “Lothar” e un pensile “Gustaffson”. Ma del brandnaming (scusate: del nome dei prodotti) parliamo un’altra volta.
All’Ikea, mi dicono, c’è tutto. Dalla tazzina alla chaise longue, dal divano alla mensola, dal porta cd alla polpetta svedese. C’è lo spazio per fare divertire i bambini, c’è il ristorante (anche se credo che mangerò un panino prima, vedi foto…). Anche all’Ikea ci sono gli esperti di arredamento, ma li devi chiamare prima e poi non vengono a casa tua. E poi sono svedesi. Insomma, mica avremo lo stesso gusto nell’arredamento?
Tutti vanno all’Ikea. Mi chiedo perché. L’Ikea sostiene l’Unicef, usa il legno giusto, fa pagare le sue cose ma non tantissimo. E l’Ikea è perfettamente conscia del tremendo sforzo dell’acquisto che ogni consumatore affronta, quindi non solo ti viene a prendere direttamente con delle comode navette, ma ti coccola anche là.
Per quanto IKEA sia divertente, fare shopping è sempre una bella fatica. Quindi, se ti viene voglia di una bibita fresca e di un boccone sfizioso, al ristorante IKEA troverai un’intera gamma di piatti svedesi e italiani. Molti negozi hanno anche un bistrot vicino all’uscita, dove fare uno spuntino veloce.
Non vedo l’ora di divertirmi e fare shopping all’Ikea. E poi mi strafaccio di polpette svedesi. E non solo.
Ti senti affamato dopo la tua esperienza all’IKEA?
Quella di andare all’Ikea è un’esperienza. Qualcosa da raccontare agli amici, qualcosa che ti cambia la vita. “Da quando sono andato all’Ikea non sono più lo stesso”. E per concludere, la chicca finale.
Gli Svedesi amano festeggiare, stare in compagnia, mangiare e bere (bene!) e cantare. La nostra Bottega svedese offre molti prodotti tipici svedesi, tra cui le aringhe, il pane croccante e le squisite marmellate di mirtilli.
Troverai anche molte delle prelibatezze svedesi che hai assaggiato al ristorante: puoi portartele a casa, e seguire i nostri suggerimenti originali su come servirle. I mobili non sono l’unico punto forte di IKEA.
I suggerimenti Ikea non si limitano ai mobili, ma anche all’alimentazione e al bon-ton. Accidenti. Swedish way of life?
Domani vado all’Ikea per la prima volta (nonostante qualcuno me l’abbia sconsigliato: perdono). Forse diventerò biondo e i miei occhi si schiariranno. O forse l’immaginetta di Guido Angeli che porto sempre con me mi salverà.
P.S. Mi chiedo come mai l’Ikea sia così buona (bambini, cibo, Unicef, ecologia). Io diffido sempre delle cose/persone/animali/fiumi/città troppo buoni. Un mio coinquilino mi ha poi detto che il capo dell’Ikea pare sia un nazista. Ah, ecco. Mi chiedo se questa cosa venga tradita da qualche parte. Magari qualcuno di voi è seduto su un divano che si chiama Adolfson. Mamma mia.
allora sarai un uomo diverso
Non farlo!!!Non farlo maiii!!!Non andarciiiii è un postaccioooooo!!! 😉
il problema dell’ichea (so che odi le cappa) è che quando entri vieni colto da irrefrenabili manie di acquisto.
A me succede con la mammut, ad un amico con le formine del ghiaccio in gomma.
Ti sembra che non potrai più vivere se non la/le compri!!!
Chissà da cosa verrai catturato tu… fidati, sarà l’inconscio a guidarti 😉
da persona-che-è-costretta-a-vivere-senza-Ikea, penso che tu sia un folle sciagurato. Ci sono stata una volta sola, e paradossalmente proprio a Casalecchio di Reno (poi forse il tuo blog lo leggo per questo, perché ho avuto l’infatuazione con Bologna e le sue meraviglie); ma è un posto che ti fa sognare di avere casatua casatua e poi arredarla con quel buon gusto quasi inverosimile ikeoso. Per poi scoprire che, in quella vera di casatua, le cose ikeose non ci stanno ppé ggnente 🙂
però le polpettine sono buone…con la salsa ai mirtilli, l’altra mi disgusta un pò;-)
IKEA ha i suoi pro e contra, ma quando i soldi son pochi e la casa è vuota i contra sembrano trascurabili…E quando ci vai mi raccomando la torta al cioccolato “Almondy”!!!
Ah, l’Ikea, mio caro. Non ci sarai mai stato. E va bene. Ma ne conosci bene il mobilio. Hai presente il divanoletto rosso? Ikea. Hai presente il letto matrimoniale? Ikea. Hai presente gli scaffali con le videoccassette ed i libri? Ikea. Hai presente i mobili della cucina? Tutti Ikea. Ed i bicchieri? Anche. Forse penserai di salvarti con il divanetto a righe… Niente da fare. Ikea. Ma magari il tavolino vicino al divano…. No, no. Senza speranza. Perfino la poltroncina da cui tendevi la pargoletta mano verso la tastiera del pc. Fors’anche qualche coppia di lenzuola nelle quali dormisti.
E nonostante tutto questo non ho ancora dato fuoco alla casa (Cfr. Fight Club).
Vai, sereno, prendi il tuo carrello, il tuo borsone giallo e perditi nel luna park come si faceva quando si era bambini.
Questo fatto che abbiamo le case tutte uguali mi inquieta. bonasera mrday 😀
Ah, un’altra cosa. Poi vado. So bene che tu non hai confidenza con le cose pratiche e con il controllo della geometria dello spazio. Ma io, come sai, sono un po’ fissato su queste cose. Le immagini inserite nel testo “appiccicate appiccicate” alle parole mi fanno un po’ impressione (sai, gli architetti). Mi sono documentato, quindi. E ti passo la dritta. Quando con baldanza scribacchi il codice per inserire l’immagine (, ad esempio) prima della parentesi angolare chiusa mettici una cosa del tipo hspace=”10″ e vspace=”10″. PAre che regolino la distanza dell’immagine dal resto del mondo,dove “hspace” sta per horizontal e “vspace”, indovina un po’? Il numero sono i pixel. Adesso non mi chiedere a quanti centimetri corrispondo 10 pixel, che non ne ho la più pallida idea. Tu prova. Posso mica dirti tutti io, no? Un abbraccio, come sempre. 🙂
Ma dimmi tu. Uno scrive il codice html per inserire le immagini a mò di esempio e questo scemo di un sistema lo prende sul serio. Ma non ci si può più fidare di nessuno.
poi dovrai essere onesto con te stesso e con tutti noi e dirci cosa ti sei comprato da ikea, eh 😀
Sig martinop sono venuta nel suo blog per prendere appunti di html, ma non ho lasciato commenti perchè mi sono imbarazzata. 🙂
12 commenti. Sarà l’Ikea che attira. Buonasera a tutti, con un abbraccio particolare al mio fratello nuoveparole. Seguirò i tuoi consigli, ma non ora, con in corpo un negroni e un hemingway, non ora. Prossima volta.Prometto solennemente a tutti che vi elencherò tutto quello che ho comprato dagli svedesi, prometto. Già oggi, tornando a casa, ho pensato: “Ma già che ci sono potrei comprare dei bicchieritazzinecazzate”. Rcamiseria. Mi ha già inghiottito.
Sig.ra Sista, e perché mai ti sei imbarazzata? Suvvia non è il caso, ti assicuro 🙂
Scuserai, fratello, l’uso personale del tuo blog, giuro che non lo faccio più.
da quello che mi risulta, è vero che il fondatore di ikea ha avuto trascorsi nazisti di cui ha pubblicamente fatto ammenda (errore di gioventù?). nei mesi scorsi si è parlato anche di rischio attentati ai negozi (?) ikea.
credo che sia girato qualcosa in rete e che spulciando potrai trovare news in proposito
saluti da laltrafacciadiikea
Fratel nuoveparole è più che scusato. E guarderò su internet i passati nazistoidi del signor Ikea. Prometto.
[…] scritto o mi ha detto che non vedeva l’ora di leggere quanto io sarei stato goffo nel montare i mobili dell’Ikea che mi sono arrivati oggi. Ebbene, mi dispiace deludervi, ma non li ho montati io. Si sono prestati […]