Dagli archivi: Cesare Malfatti – Una mia distrazione

Cesare Malfatti – Una mia distrazione (Adesiva Discografica), 22 novembre 2013
7,5

Mentre scriviamo queste righe, Cesare Malfatti ha raccolto su Musicraiser quasi tutto il necessario affinché il suo ultimo album sia distribuito nei negozi, in cd jewelpack. Già, perché dal novembre del 2013 il cd di Una mia distrazione è acquistabile direttamente sul sito di Malfatti, in un formato particolare, sottovuoto, insieme a 9 cartoline: sul fronte fotografie scattate dallo stesso ex-La Crus nel corso degli anni, sul retro i testi, firmati da Luca Lezziero e Vincenzo Costantino Cinaski. Concepito insieme al pianista Antonio Zambrini e registrato (in pochissimo tempo) anche con Matteo Zucconi (contrabbasso), Riccardo Frisari (batteria) e Vincenzo di Silvestro (che suona tutti gli archi), quello di Malfatti è un disco raffinatissimo negli arrangiamenti che tendono spesso al jazz, e non per caso considerando il curriculum di Zambrini e degli altri collaboratori. Una soluzione che, sposata alla dolcezza delle melodie e all’inconfondibile voce leggera e quasi sussurrata di Malfatti, fa pensare (in molte ariose e lievi aperture) al lavoro fatto da Kirby e Harris sulle partiture di archi e piano dei primi due dischi di Nick Drake. Una mia distrazione suona diverso da ogni cosa pubblicata da Malfatti in passato: che rimanga, appunto, solo una distrazione, o indichi una nuova strada, è comunque un album curatissimo, delicato e prezioso.

Recensione pubblicata originariamente sul numero di maggio 2014 de Il Mucchio Selvaggio