Ci sono delle giornate che dovrebbero finire ad un certo punto, e invece vanno avanti inesorabilmente.
Oggi è stato tutto molto faticoso, ma perfetto: lavoro di mattina, trasmissione al pomeriggio, Timothy Brock come ospite è stato fantastico, poi ci sono stati i provini finali per la nuova conduttrice di Seconda Visione. Insomma, giornata impegnativa, ma nella norma.
Ma proprio quando uno si dice “Ok, faccio la spesa e torno a casa”, ecco che si abbatte la sfiga. Impetuosa.
Arrivi alla cassa del supermercato. “Ha la tessera?” “No” “Vuole una busta?” “No”. E l’ultima domanda te la fai tu: “Hai il portafoglio?” e ti rispondi “No”. Quindi lasci la busta della spesa lì e torni in radio. Trovi il portafoglio, stai per tornare al supermercato, quando ecco che ti rendi conto che non hai le chiavi. Vai negli studi dove sei stato e ti rendi conto con orrore che potrebbero essere nella redazione musicale: l’hai chiusa dall’esterno, diligentemente, con le chiavi dentro. E tu sei l’unico dei tuoi colleghi presenti a quell’ora ad avere le chiavi di quell’ufficio. Panico. Ma poi, no, non sei stato così diligente: la porta è aperta! Entri. E le chiavi non ci sono. Le ritrovi in un altro studio, che hai utilizzato sì, ma hai abbandonato poco diligentemente, e qualcuno l’ha già fatto notare ai tuoi colleghi. Inizi già a pensare ad una mail di scuse, ma devi tornare al supermercato, pagare la spesa e andare a casa.
Vai alla cassa dove sei stato: non c’è la stessa cassiera, evidentemente in quel posto praticano un turnover spietato. La nuova ragazza ti dice che la tua spesa è stata spostata (con la cassiera di prima) alla cassa 12. La cassa 12 ha una fila di trenta metri. Aspetti, aspetti, ma poi non ce la fai, e chiedi gentilmente di passare avanti, dovendo solo pagare la spesa. Tutti ti guardano un po’ così, ma alla fine ce la fai. Ma la cassiera non può farti pagare la spesa e basta, deve chiamare il responsabile casse con il telefono interno. Mentre lo attendi tutti quelli che hai superato pagano la loro spesa, e ti guardano come per dire “Ma allora, cazzo chiedi?”
Finalmente arriva il responsabile. Paghi la spesa. Palpi le chiavi nella tasca. Tutto è a posto. Ci vuole un po’ di musica. Accendi l’iPod e…
Andato: dopo due ore passate a cercare di capire che ha, so che dovrò affidarlo ad altre costosissime mani.
Questa giornata sta finendo. Domani vado a Torino a vedere i Police, ma spero di non essere io a portare sfiga, perché domani è anche il compleanno di Sting. Mi dispiacerebbe per lui.
madonna mia…una bella giornatina!!! ti offro solidarietà e una pacca virtuale sulla schiena 🙂
Se ti puo consolare io che, premesso sono iPod dipendente, prima di uscire di casa visto che (per una volta) non ero in ritardo decido di caricare un album sul player e cosa sucedde?mi si blocca (come ogni volta che faccio l’aggiornamento di iTunes). Quindi a me le sfighe sono iniziate dopo 30 minuti che avevo aperto gli occhi.Iniziata male continuata peggio e finita, spero, poco fa quando terminate le mie lezioni 8 di sera (grazie universita di Torino per l’orario) vado a porta nuova per portare finalmente le chiappe a casa ma scopro (oggi era il primo giorno di lezione) che treni per tornare a casa non ve n’erano fino alle 22:15 ed ero senza iPod pure…..arghhhhhhhh!!! P.S. In bocco al lupo per il tuo iPod!
prova a ripristinarlo da itunes di solito funziona, io ne ho uno vecchio e quando ha qualcosa ripristino e va tutto a posto!
fantastico il concerto, vero?
unsognodimare: grazie. è passata 🙂snackgeneration: l’ipod verrà portato dal dottore domani. mah. starcore: no, no, qui la situazione è grave: itunes manco lo vede… aaaaah. dolore.sintaxerror: sì. vedi sopra.
http://adayi[..] Thumb Tech Ricordate la drammatica giornata di lunedì, che si è conclusa con l’immagine dell’icona universalmente nota come "iPod triste"? Bene, ci sono sviluppi. Positivi, grazie al cielo. Giovedì tornavo dal concerto de [..]
[…] la drammatica giornata di lunedì, che si è conclusa con l’immagine dell’icona universalmente nota come “iPod […]