Dagli stessi produttori di Neighbours, in associazione con Google, Virgilio, Yahoo! e Shinystat
11. mito dell’orgasmo
Di scrivere a Cioè non se ne parlava neanche. Non voleva mischiarsi alle ragazzine che chiedevano se limonando si potesse rimanere incinte, o che pensavano che la vera prova d’amore fosse il sesso anale. E poi lei non era una ragazzina. Aveva ormai vent’anni, e insomma… E poi non poteva leggerlo Cioè. Doveva ammetterlo: le dava fastidio dover ammettere a se stessa che ragazze più piccole di lei, se si doveva credere a quello che scrivevano, avevano avuto una vita sessuale di almeno una decina di volte più intensa della sua, anche se con una partenza simile: la prima volta d’estate, in campeggio (nel suo caso si trattava di un bungalow, ma sono sottigliezze): una tragedia. Solo che lei si era fermata lì. Non era andata da nessuna parte, poi, e non era manco venuta. Arrossì pensando alla stupida battuta che aveva fatto. Non sapeva proprio che cosa fosse l’Orgasmo. Sì, lo pensava anche con l’iniziale maiuscola. Perché è vero che non leggeva più Cioè, quanto meno non in modo partecipante, al massimo lo rubava alla sua cuginetta (lei aveva limonato-e-basta, almeno lei, per fortuna), ma era passata a Cosmopolitan. E si era definitivamente depressa. Orgasmi multipli, clitoridei, vaginali, mentali, tantrici. E lei? Mai niente. Un po’ di piacere, ogni tanto, da sola, ma niente di più. Con le amiche non ne parlava. Loro, a sentire quello che dicevano, gliela mettevano in saccoccia (arrossì di nuovo) alle star del porno. Quando si parlava di sesso, semplicemente, annuiva e rideva quando doveva farlo. Comunque anche le sue amiche non parlavano mai della grande O. O quando ne parlavano usavano lo stesso linguaggio di Cosmo, come lo chiamavano loro. E lei si era convinta che l’orgasmo, semplicemente, non esistesse, ma fosse qualcosa di impalpabile, etereo. Mitico.
Cliccò alcune parole su un motore di ricerca, per avere delle conferme.
Dopo un po’ di frequentazione del mondo dei blog, capì che, nonostante le tutte pippe che questi personaggi su internet si tiravano, non sarebbe riuscita a raggiungere neanche l’orgasmo mentale. Smise di leggere Cosmopolitan e si mise il cuore in pace. Dopo qualche giorno, per caso, venne l’amore.
Un Kinsey che, dismessi i panni dello scientismo, ha indossato una veste postmoderna.
Kinsey sul bus che legge ‘Cioè’.
Un personaggio strambo, andrebbe studiato.
Gulp.
Io e le mie amiche alle medie leggevamo Dolly, che era come Cioè ma meno moda più sesso. Ogni tanto scrivevano le ventenni, ci facevano pena, a vent’anni ancora lì leggere Dolly. Difatti iniziavano le lettere scusandosi.
parlo per esperienza personale. qualche giorno fa ho dovuto spiegare ad una ragazza francese di 24 anni (usando come lingua franca l’inglese dunque) come si riconoscesse un orgasmo. credo che la domanda: come faccio a capire qaundo arriva? superi persino la consapevolezza di non averne (che è in se una certezza). capito? io no. PL2
anch’io leggevo dolly, fine anni ’70, facevo le medie. una volta ho anche scritto ma non mi hsnno risposto. troppo poco hot ho pensato, neanche avevo avuto un fidanzato…