Ho scritto poche volte di quando torno nella mia città natia: basta leggere un resoconto per capire perché.
Ma questo fine settimana mi è successa una cosa molto particolare: ho conosciuto per la prima volta un ragazzo gay che abita in quel posto dimenticatodaddio. Amico di amica, ha chiacchierato piacevolmente con me. Al terzo locale in cui eravamo vedo che discute animatamente con la mia amica. Mi intrometto, e chiedo quale sia il motivo della disputa.
“Mi sta chiedendo”, dice lui un po’ brillo, “se uno là dietro è gay.”
A questa frase inizia una discussione sul tema: come un omosessuale capisce se un altro uomo è etero o no. Alla fine capisco che se un uomo “guarda e riguarda” un altro uomo, beh, è gay. A meno che l’uomo non sia vestito in maniera molto particolare: in tal caso fa il gay.
“E come fai a sapere se uno è gay ma tu non gli piaci?”
“Guarda e riguarda comunque”, dice lui. E aggiunge: “Ma sai quanti sono gay o bisessuali?”
“Eh, sì”, dico io.
“Sei bisessuale?” dice lui dissimulando entusiasmo.
“No”, rispondo, e quasi mi verrebbe da scusarmi.
“Ma sai qui quanti cosiddetti etero, anche padri di famiglia…”
“Eh”, continuo io, “guardano e riguardano?”
Lui mi fissa per un po’, poi dice, con una punta di tristezza: “Fanno. E rifanno.”
E poi, come al solito, finiamo per parlare di Bologna, di quanto è bella, libera, indipendente, giovane e divertente.
mh, se l’amico dell’amica è quello della foto forse potevi immaginare già prima del terzo locale che ci fosse qualcosa di strano!
La Kamchatka (in russo полуо́стров Камча́тка) è una penisola lunga 1.250 km situata nell’estremo oriente russo.
siamo sicuri che il locale non fosse quello mitico dove ogni volta due apprendisti poliziotti ci andavano a finire dentro, nel film “scuola di polizia”?
No accademia, No Dams.
http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/scuola_e_universita/servizi/giovanicase/caroaffitti/caroaffitti.html
bel post.
mi chiedo perché, quando si parla di omosessualità, i commenti siano sempre tra l’imbarazzato e l’ammiccante. anche quelli di chi non vive in luoghi dimenticatidaddio.
Noi gay abbiamo il famoso radar gay, universalmente conosciuto come gaydar. Non potete nascondervi, neanche con l’operazione sgereta matrimonio+figli e nemmeno (caso di stretta attualità) facendovi eleggere papa. Noi vediamo…e sappiamo cose … che voi umani non potete nemmeno immaginare! 😉
ot: ti mando una mail su gmail.com
a madrid ste domande non si pongono +! altro che bologna!!
anonimo: no, non è quello della foto (e su, però…)lefalabrac: spaziba. 🙂lennon81: aridaje con le macchiette…anonimo: grazie della segnalazione. ne ho parlato ieri in radio.anonimo: ti ringrazio. e aggiungo:perfettamente d’accordo con te. ce n’è di strada da fare…cornflakesboy: sì, il radar gay esiste. confermo. bravo.bando: che domande? comunque bologna è avanti rispetto alla periferia dell’impero. almeno un po’, dai.
Beh io quando ho realizzato diessere gay non immaginavo e non credevo davvero esistessero cose simili. Ma ti posso assicurare che al di la di siti mezzi pornografici con milioni di foto e sguardi ammiccanti per la strada, per un omosessuale è abb semplice identificarne un altro. Ci saltano all’occhio parecchi piccolissimi dettagli che in qualche modo identificano questo aspetto.
Poi è divertente quando ci sbagliamo o ci confondiamo, perchè finiamo sempre in situazioni imabarzzanti per noi o per terzi.
In ogni caso, primo segno di riconoscimento sono le borse a tracolla, grandi o piccole. Anche un eterosessuale le porta ma non con la stessa veemenza…:-)