Il messaggino della cara A. mi ha fatto ricordare una notizia a proposito della possibilità di ricavare diamanti dalle ceneri dei defunti. Defunti che si conoscono, si spera. La notizia è di sette mesi fa. Vabbè, questo mica è un giornale.
Mi immagino una ragazza che si confida con le amiche. Mostra l’anello che le ha regalato il suo ragazzo: è enorme, le altre amiche sbalordiscono. “Che ci volete fare, Giorgio è fatto così”, dice lei civettuola, “un giorno o l’altro ve lo presento.” Al che, un’altra, mostrando un diamante su una collana: “Permettete che vi presenti Carlo.”
O anche una signora anziana, mentre prende il the con le amiche: “Il mio povero marito mi portava sempre in palmo di mano. Adesso io lo porto al polso.”
Del resto, un parente è per sempre.
Eh bè, sì! Dal momento che, secondo la definizione di un’entità aliena in Star Trek, altro non siamo che “Unità Base Carbonio”, basta semplicemente sottoporre lo stesso alla giusta pressione è voilà un bel diamante. Superman lo faceva a mani nude, partendo da un normale pezzo di carbone, per confezionare regalini a Lois Lane.
Ragazzi, la fantascienza è tra noi, altroché!
DeCaDe
E’ bene sottoporre quindi ad ingrasso i nostri più cari prossimi!
Sufficientemente inquietante… Immagino quante belle cose si possano fare proprio con i veri “gioielli di famiglia”…
Ciao Francesco, sei lo stesso Francesco che ha partecipato al concorso di Terre di Mezzo A fuoco lento, con il racconto sulla pasta alla norma?
Se sì, volevo dirti che è una delle cose più belle che abbia mai letto.
Giorgio D’Amato
decade: “scompaio in pace, umani…”maxna: sì, sperando che dicano “ma no, ho solo le ossa grosse!”swan: preziosi…giorgio: sì, sono io. ma grazie! davvero, che bel complimento… ma sei sicuro di quello che dici? (imbarazzo, grazie)