Ecco la seconda metà del Calendario della Polizia di Stato 2011 (qui trovate i mesi da gennaio a giugno).
Luglio. Vado dove c’è bisogno
La Polizia, come il clero e altre congregazioni di potere, ha una crisi delle vocazioni. Il mese di luglio è quindi dedicato ai giovini che, dopo la scuola, decidono di scegliere la legalità e dire no al crimine (cfr. il mese di gennaio), ed entrare in Polizia. La foto grande dimostra la crisi dell’istituzione: appena hanno saputo che c’era uno che voleva arruolarsi, sono andati in tre ad accoglierlo sulla porta. Nella foto in basso a sinistra il neopoliziotto viene messo a un computer che probabilmente risale ai primi anni ’90 (ma la semplicità di Tetris chi la batte?). Nella terza foto, invece, il giovane pensa che, male che vada, s’è fatto un vestito nuovo.
Agosto. Fatti una dose di speranza
Per parlare di droga, il calendario usa delle immagini inedite: un giovane accasciato su un muro pieno di degrado sotto forma di graffiti e, soprattutto, un messaggio che riprende il linguaggio delle persone a cui dovrebbe essere indirizzato. Scartate le soluzioni: “Il formaggio non è buono con le pere” e “L’aratro traccia il solco, la spada lo difende”.
Settembre. A scuola imparo le regole, con lui imparo la vita
Il padre del mese di febbraio è invecchiato: o forse si tratta di un’altra famiglia. In ogni caso la pagina dedicata a settembre ci mostra nella foto grande un poliziotto alle soglie della pensione (o forse l’ex-tutore ci è già andato, ma gli piace indossare la divisa che, con un’allargatina qua e una là, gli calza ancora) che va a prendere il nipotino a scuola. “Allora, che hai imparato, oggi?”, sembra chiedere il nonno, sperando che il bullismo subito dal nipote gli consenta di alzare le mani su qualcuno. Non poteva mancare il disegno in cui il poliziotto, però, ha un’inquietante contorno rosso (sarà forse sieropositivo?) e la cameretta del bambino, dove presumibilmente il nonno tiene numerose e pallosissime lezioni di vita.
Ottobre. Non subire in silenzio
“Donna, urla!”, sembra quindi dire il mese di ottobre: il cattivissimo di gennaio e marzo colpisce ancora. Per la precisione colpisce la donna che sta con lui, mentre i due sono in posti diversi di un parco (foto grande e foto in basso a sinistra). Al secondo schiaffone interviene la legalità, sotto forma di settimo cavalleggeri. Era ora. “Se urlavi, arrivavamo prima”.
Novembre. Un break in amicizia
I poliziotti fanno paura anche agli innocenti: oh, comunque sono persone armate. E invece no: il mese di novembre dice che, per esempio, con un poliziotto potete anche prendere il caffè (foto in basso a destra) e sollevargli il cappello, come fa la moretta sbarazzina nella foto grande. Finiti gli scherzi e bevuta ‘a tazzuliella, il poliziotto, però, rimane solo a pensare al bancone, come si vede dalla malinconica foto in basso a destra. Una desolazione da film di Tsai Ming-liang.
Dicembre. Insieme è meglio
Per una forma di correttezza politica, e per controbilanciare la forte presenza maschile del calendario, il mese di dicembre ci mostra due donne. Una è una donna normale che ascolta l’iPod, l’altra è una donna poliziotto che al massimo ascolta il walkie-talkie di servizio. Ma, miracolo! La poliziotta diventa più normale ascoltando l’iPod e la ragazza fa la civetta giocando a vedo-non vedo con una sensualissima paletta del Ministero dell’Interno. Rimane il mistero del messaggio: che vuol dire “Insieme è meglio”? È come “L’unione fa la forza”? In realtà sono due poliziotte, una in borghese e l’altra no, e il mese di dicembre svela in realtà la tattica di una squadra vincente? Non lo sapremo mai, a meno che la soluzione non ci aspetti nel calendario 2012.
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