All’italiano piace tantissimo creare narrazioni su di sé, il più delle volte non veritiere, ma auto-elogianti o di un’autocritica tanto tragica e grottesca da risultare innocua. Nella terribile vicenda del naufragio della Costa Concordia c’è stato immediatamente lo spazio per ritagliare dai giornali e dalle cronache, come figurine di Propp, le sagome dell’eroe, dell’antagonista, dell’aiutante, eccetera. E, contemporaneamente, di metaforizzare una sciagura (evitabile e per questo ancora più atroce) per parlare, ancora una volta, del nostro Paese.
Probabilmente questa ipernarrativizzazione allontana chi la legge da quello che è il reale oggetto del racconto. Altrimenti non si possono davvero spiegare comportamenti inumani come quello immortalato nella foto in alto, che da qualche giorno gira in rete.