2/06 Love Scene
Interno giorno. Autobus Bologna-Forlì.
Due fidanzati si baciano fino a che è possibile. Quando lei sale, si guardano per lunghi minuti, senza dire niente. L’autobus parte, lui si mette in piedi su una panchina per poterla vedere ancora. Lei si gira più che può. Alla fine lui cade dalla panchina e lei si sloga le cervicali.
La radio dell’autobus fa sentire “Ticket to Ride” dei Beatles. Una giovane mamma inglese fa ballare sulle ginocchia sua figlia dueenne, e le canta la prima strofa della canzone. Quando non si ricorda più le parole, canta la piccola, con voce inaspettatamente baritonale e coinvolge tutto l’autobus in un entusiasmante versione gospel della canzone.
Nota. Ricordarsi di inserire nel film una velata critica al metodo educativo Montessori. Esempio: un bambino piange e fa i capricci, la madre lo mena, il bambino smette di frignare e la ringrazia per la rigida ma giusta dose di disciplina infertagli.
2/06 a The 10000 Miles Club
Interno notte. Aereo Meridiana Forlì-Catania
Francesco sale la scaletta, alla fine della quale c’è una hostess non particolarmente carina.
Francesco (voce off). Ma chi l’ha inventata la storia che tutte le hostess sono gnocche?
Flashback. Interno giorno. Aereo British Airways Venezia-Londra
Francesco viene servito da una hostess identica a Benny Hill.
Interno notte. Aereo Meridiana Forlì-Catania
Francesco riconosce una delle assistenti di volo, R., una ragazza veramente gnocca avvenente: era amica della prima ragazza di Francesco. I due si riconoscono, si baciano e si abbracciano. In sottofondo si sente il rosicare degli altri passeggeri maschi. Dopo il decollo, R. invita Francesco dietro, per fare due chiacchiere. Rumoreggiare della folla. Arriva un’altra hostess e chiede se qualcuno ha del collirio. Ovviamente Francesco ce l’ha e lo porge alla hostess.
Hostess. E’ per il comandante.
Sogno di Francesco. Interno notte. Cabina di pilotaggio dell’aereo Meridiana, quello là.
Il comandante dell’aereo muove la cloche a caso urlando di dolore e toccandosi gli occhi.
Plin plin plin sbarabaulalalaala (musica di fine sogno)
Francesco è l’idolo dell’aereo, la gente gli chiede l’autografo, i bambini vogliono visitare con lui la cabina di pilotaggio, anche perché lui ha indosso un’orrenda camicia colore azzurro-pilota.
3/06 Un colpo di fortuna
Interno giorno – La casa dove è ospitato Francesco a Messina
La Sposa sta rollando una canna, per combattere la noia e lo stress prenuziale, insieme allo Sposo e a Francesco.
Francesco (alla sposa). Ma viene la tua amica ninfomane?
Sposa (incredula, smette di rollare). Come fai a saperlo?
Francesco. Ah. Hai veramente un’amica ninfomane?
4/06 Street life
Esterno giorno – Strade di Messina
Francesco e suo cugino S. sono in Vespa. Portano un’enorme decorazione floreale. Le strade sono piene di manifesti, striscioni, disegni inneggianti alla probabile promozione del Messina in Serie A.
Francesco. Ma non staranno festeggiando troppo presto? In fondo non è ancora sicura, la promozione.
In quel momento i due passano davanti alla scuola materna Puffilandia, che ostenta un cartello su cui c’è scritto: “Corsi di autostima”
5/06 Prendi l’ostia e scappa
Esterno giorno – Fuori dalla chiesa dove si celebra il matrimonio
Francesco rimane fuori a guardare la gente che esce dalla chiesa. Arrivano due signore e si mettono ad origliare, appoggiando l’orecchio alla porta della chiesa, chiusa.
Prima signora. Non ci siamo ancora.
Seconda signora. Ma non è che il prete si arrabbia?
Prima signora. Ma chi stai a ddìciri. Entriamo, prendiamo la comunione e ce ne usciamo. Oh. Adesso.
Le due signore entrano in chiesa.
5/06 bis Banchetto di nozze (abbozzo)
Interno notte – Ristorante sulla costa messinese
Scena di massa. Camerieri, astici, sposi, candele, suonatori, “Ba-cio, ba-cio”, vino, tartine, aperitivi, zii, “Viva gli sposi”, sciarpe del Messina, “Noi ci sposiamo l’anno prossimo”, riso alle mandorle, riso tra i capelli, risate, ghigni, sorrisi tirati, “Bella Bologna, eh?”, il duo di pianobar, “E tu, fidanzata?”, auguri, “Viva il padre della sposa”, cori, saluti, baci, abbracci.
Francesco si allontana.
Francesco (voce off). Niente come i matrimoni mi allontanano dall’idea di matrimonio.
Titoli di coda
appluasi del pubblico pagante. Aspettati un post fotocopia di questo che a fine giugno ci vado io in sicilia ad un matrimonio
a Messina anni fa ho dovuto fare da damigella d’onore al matrimonio di un’amica. ho cercato per settimane che cosa fosse… poi ho scoperto che dovevo stare semplicemente attenta alle pieghe dello strascico… (risultato: intolleranza permanente ai matrimoni)
bravo come al solito. 🙂
sei uno spettacolo meraviglioso. come sempre.
Un vero film “de paura”… poi la gggente mi chiede perché non mi sposo… “ve lo spiega Francesco, perché”. Ecco.
enchantée, monsieur.non ci hai visto ballare perchè abbiamo beccato le tarantelle, che hanno ammorbato già a sufficienza,ma se ci fosse stato un momento “lissio”…..
chapeau alla sceneggiatura! Mei
Sul finale: voce fuori campo “Prima di pensare cose del genere, aspetta che arrivino a casa.. e poi inizia a correre!”
ah. bella messina d’estate, però. 🙂 La scuola materna puffilandia, d’estate ci passo davanti quasi ogni giorno. Oh quanti ricordi. ediOrgoglionaDiCasaSua
splendido post, come sempre. ma come hai fatto a saltare la descrizione gastronomica??
quando vado giù (dall’altra parte dello stretto però) mi si atrofizza il cervello e parlo solo di granite al caffè con briosciA, gelato alla nocciola, parmigiana e peperonata.
benty: ormai sei diventato il mio primo commentatore abituale. attendo con ansia il post. attento a quando vengono servite le portate flambè.sisternet: intolleranza comune. eppure le persone si sposano. è un po’ come la questione di chi ha votato forza italia. non lo ammette nessuno.fio: grazie. di tutto.latifah: vuoi fare dei volantini informativi sul matrimonio, tipo “se lo conosci lo eviti”? usa pure questo post. li stampiamo da te, però 🙂mei: grazie. (ebballatarant’ebballaatarant’eballequantebbelatarantauè)edi: ti ho pensato molto, quando ero giù. ogni tanto guardavo qualcuna e pensavo: metti che questa è edi. allora ho iniziato ad andare in giro per i tavoli dei locali dove sono stato sussurrando “edi, edi”.mi hanno tenuto dentro solo due giorni.franciskje: bbona a seconna! 😉lafagotta: ho saltato la parte gastronomica perché mi viene da vomitare solo a pensarci. tu mi hai visto domenica, ma io di solito peso venti chili in meno.però mmmbuon’ la granitacaffepannabriosc.
Ho letto un pezzo di questo tuo post su un altro blog, ma non ricordo quale 🙂
queto pezzo mi ha sempre fatto sorridere. 🙂
m.