Dagli archivi: Amazing Earth (Brian Skilton, 1998)
In questo post si parla di Amazing Earth, un documentario per la televisione prodotto nel 1998, diretto da Brian Skilton e con la voce fuori campo di Patrick Stewart. Sì, il professor Xavier di X-Men, il capitano Picard di Star Trek, lui.
Ma in realtà potrei parlarvi di uno qualsiasi dei classici documentari di divulgazione scientifica, che (a ragione) trovano solitamente poco spazio in queste pagine. Quei documentari che si vedevano alla RAI quando ero piccolo, che comparivano in “Quark”, introdotti dall’ineffabile Angela (Piero), o che spuntavano talvolta come gradite sorprese tirate fuori da professori di scienze che proprio quel giorno non avevano voglia di fare lezione.
Ecco: vent’anni fa avrei goduto come un riccio a “scavallarmi” più di un’ora di lezione così, con un documentario. L’altra sera, però, ammetto di avere fatto fatica a sorbirmi i 90 e passa minuti di Amazing Earth.
Ma veniamo alla pellicola: cos’ha di “amazing” il nostro pianeta? Fondamentalmente, dice il documentario, tutti i fenomeni cataclismatici. Attraverso questo “gancio” catastrofista, però, Skilton ci propina né più né meno che una lezione di geologia. Usando diversi geologi e ricercatori come “narratori” (sempre protetti e circondati dai suadenti toni di Stewart), il documentario ci porta dall’Everest alle profondità degli oceani, dalla California all’Australia, dove scienziati e scienziate mostrano come si raccoglie un campione di lava (no, stare attenti non basta), cosa sono quelle strane righette su dei costoni di roccia nel deserto, le prove dell’origine marina di alcune catene montuose e altre amenità.
Intelligentemente, una volta esaurita la spinta “catastrofica” (due, tre, mille eruzioni: ok, abbiamo capito), il film punta sulla replica di uno schema investigativo, di tipo deduttivo. Come degli Sherlock Holmes della geologia, i nostri valorosi ci fanno notare l’indizio A, quindi quello B e traggono delle conclusioni. Logica, rigore, scienza: esattamente quello che ci si aspetta da un documentario del genere.
Poi, che c’entra: magari guardate agli anni delle superiori con orrore, e ancora vi svegliate sudati pensando all’interrogazione di Scienze della Terra. Se però così non fosse, Amazing Earth può avere il sapore di una madeleine (pietrosa) e può portarvi dritti dritti al banco dell’aula audiovisivi dove avete schiacciato alcuni dei pisolini più memorabili della vostra vita.
Recensione pubblicata originariamente sul blog di Pampero Fundacion Cinema nel giugno 2011