Pixel rubati all’agricoltura: una rubrica un po’ rubata al blog di Gago (che mi fa sempre molto ridere)
Maddai?
… della semplice felicità di trovare un bellissimo numero di Uncut in edicola, con uno speciale su John Lennon e un cd delle conferenze stampa dei Beatles in allegato (oh, come si chiama questo blog? Ecco, i segni della malattia sono ben evidenti). O della gioia di avere tra le mie mani il numero di Storie con alcuni inediti di Carver (che per me sono come se fossero degli inediti dei Beatles).
Poi sono passato dal blog di Gago dove ho visto un post su una cosa incredibile. Sì, La canzone del Riformista.
E la voglia di scrivere mi è decisamente passata.
Leggo sul sempre valido blog di Gago che la Ferrero ha intenzione di eliminare dalle confezioni di Kinder quella bella faccia sana e bionda del bimbo sorridente. Parte, quindi, la petizione per salvarlo. Sempre che questa cosa della Ferrero sia vera.
Voglio dire, io di solito dubito delle cose che si trovano su Internet. Ho imparato a mie spese che molte delle notizie che girano in rete sono delle bufale. A mie spese perché, quando mi è arrivata questa catena di Sant’Antonio via mail, sebbene non l’abbia spedita “atuttiimieiamici”, ho smesso di lavarmi i capelli per paura di accelerare il processo alopecizzante che comunque, visto che la genetica non è un’opinione, mi colpirà.
Allora perché scrivo questa cosa sul bambino Kinder?
Perché da piccolo mi sentivo una merda. Sì, ero un bambino un po’ depresso, tipo Marvin di Guida galattica per autostoppisti, e avevo anche un po’ le sue fattezze. Però mi tiravo su quando vedevo quella faccia di culo del bambino della Kinder. Lo guatavo, smangiucchiavo barrette e lo mandavo a fare in culo. Oh, sarà anche stato l’effetto euforizzante del cacao (meno) o quello del latte (più? Lattepiù?), ma stavo meglio.
E invece, adesso, potrebbero sostituire il bersaglio dei miei strali infantili con un giovinetto modellino fighetto che, a dieci anni, ha già scopato più di me e ha assunto anche notevoli dose di cocaina.
Firmate la petizione, su.