Jesus
Qualcuno ne ha già parlato. The Passion of the Christ, che dovrebbe uscire in Italia il sette aprile, è annunciato come uno degli eventi cinematografici della stagione. Come succede ormai di consueto da qualche anno a questa parte, il lancio di un film ha anche un buon supporto web: in parole povere, un sito.
Oggi, dopo avere goduto del bellissimo sito di Big Fish, sono andato a vedere quello dell’ultimo film di Mel Gibson, che tanto ha già fatto discutere (e quando mai). E mi sono trovato di fronte ad uno spettacolo incredibile. L’animazione che apre il sito, con tanto di rombo di tuono e croci in controluce, avrebbe dovuto mettermi sull’attenti. Ma io, curioso come una scimmia, sono andato avanti. D’ora in poi non potrò segnalare tutti i link, in quanto il sito è tutto in flash (ah, la leggerezza).
Nella sezione media c’è un messaggio video di Mad Max in persona, che si conclude con un consiglio “non state qui troppo a lungo”. E io niente. Continuo. Nella stessa sezione, cliccando su “soundtrack”, si scopre che di colonne sonore ce ne sono due. La prima è quella del film, leggera, delicata e minimale, come forse state sentendo. Ma poi, ed ecco la genialata, ce n’è un’altra, curata da Mel medesimo. Sapete, a volte uno cura delle compilation, e ce chi ne consiglia di belle, magari ispirate ad un amore perduto, o ad una giornata di pioggia. Il regista, invece, ha visto la luce, e la sua ispirazione è divina. Chissà Elvis come l’ha presa. Ma tanto, secondo alcuni, lui siede alla destra del padre.
La sezione più forte è quella chiamata spread the word, “diffondi il verbo”. La traduzione non è maliziosa, semmai biblica. Mentre la traduzione che faccio qua sotto di questo è letterale: “Grazie per il tuo aiuto per diffondere il verbo! Questo sito è pieno di materiale che puoi scaricare per poi stamparlo e distribuirlo. Insieme possiamo massimizzare l’impatto della Passione del Cristo!”. Quindi abbiamo la grafica per le passion-e-mail, volantini, modelli per fax, ma soprattutto la liberatoria per fare sì che il proprio figlio veda, accompagnato dai genitori, il film (vietato ai minori per scene violente). C’è ovviamente anche la possibilità di scaricare lo screensaver, che fa quasi rimpiangere i ritratti di Gesù che a seconda dell’angolo mostrano il volto “vero” o la Sindone.
Il merchandising non si ferma qua, ma continua (e il sito si chiama Passion Material, cioè “Materiale da/della Passione”). Si possono avere gratis le cartoline del film, i poster, gli adesivi, ma soprattutto i door hanger, cosi di cartone da appendere alla porta. Io che sono malizioso, penso al fatto che essi vadano esattamente a coprire il buco della serratura. Altra funzione, se non quella di limitare il voyeurismo, non la trovo. Ma il sito centrale del merchandising si chiama Share the Passion of the Christ, cioè “condividi la passione del Cristo”. E come farlo per bene, se non comprandosi un bel pendaglio a forma di chiodo da crocifissione? A seconda dei gusti è disponibile in due misure, immagino entrambe approvate dall’Associazione Teologica Amici Cristo.
Legato al tutto c’è il sito My Life After, che gioca in punta di fioretto tra il “dopo” inteso come “aldilà” e come “dopo che io, Mel Gibson, ho fatto il film”. Preghiere, sofferenza, attacchi e lodi al regista, il tutto su toni azzurrini.
Ah, se volete scrivere a Mel, fatelo. Io non me la sento. Non essendo credente, le mie opinioni sul sito potrebbero essere male interpretate.
P. S. Ringrazio per la stesura del post il mio amico Mavco Pisellonio.
Update: qui trovate un’utile guida inglese-aramaico (grazie ad Alice).