Io, mammeta e tu
Ho incontrato Carlo Verdone una sola volta, alla presentazione del suo film Ma che colpa abbiamo noi, ormai tre anni fa.
Lo ammetto senza pudori: a me piace. Ovviamente preferirei dimenticare le cose che ha fatto negli ultimi dieci anni, ma penso che comunque abbia fatto degli ottimi film. E poi, mi tolgo gli abiti del critico cialtrone che indosso qua, a me Verdone fa ridere. Un po’ come Pozzetto (et voilà, via con un’altra confessione), mi basta vederlo sullo schermo (spesso il piccolo schermo) perché rimanga a vedere tutto il film o lo sketch in questione.
Molti anni fa avevo fatto una cassettina, da mettere nell’autoradio. Sopra c’era il primo quarto d’ora di Un sacco bello: quindici minuti che conosco ancora a memoria, comprese musiche e rumori di fondo. E quando sono stato in Cornovaglia, una decina di anni fa, sono andato nell’hotel di Land’s End dove ha girato alcune scene di Maledetto il giorno che ti ho incontrato.
Ho osservato Verdone al buffet dopo la presentazione di Ma che colpa abbiamo noi. Credo di averlo solo salutato, di avere scambiato con lui una battuta sul cibo, e ricordo perfettamente la sua espressione: era sovrappensiero, ed era come se l’avessi beccato a fare qualcosa di sconveniente.
Mi piacerebbe parlare con lui di tutte queste cose oggi, dalle 1530, in radio, perché sarà con me in diretta, nella prima mezz’ora usurpata dal programma di Elisa Graci e FedeMC, Su la testa. Mi piacerebbe raccontargli della cassetta che avevo fatto, di quanto alcuni suoi film siano legati al mio passato. Ma non potrò farlo, perché non saremo da soli. Con noi, infatti, ci sarà anche Silvio Muccino. Il film che promuovono si chiama Il mio miglior nemico.
Update. Pare abbiano perso il treno, niente incontro. Sicuramente è stata colpa di Muccino.