Care e cari, l’ho fatto. Con due validi accompagnatori, V. e G. (detto Peppino – se scrivevo “detto P.” non aveva senso: mi espongo alla sua querula querela), sono andato all’Ikea. Partenza prevista ore 10 a.m. Partenza effettiva: ore 10.30. Impossibile utilizzare navetta, in quanto il servizio funziona solo nel pomeriggio. Adottiamo la soluzione autobus. Risultato: viaggio lunghissimo. Vorrei farla breve, ma forse anche no.
L’autobus ci scarica non esattamente vicini al luogo magico, ma abbastanza da vedere la scritta gialla e blu troneggiare. Io ho catalogo e appunti, esattamente come viene suggerito.
Preparati.
Fai una lista di tutto quello di cui hai bisogno per la tua casa. Sarai sorpreso dalla varietà dell’offerta dei negozi IKEA. Prendi le misure degli spazi che desideri arredare. C’è abbastanza spazio nella tua macchina? Lo utilizzerai tutto!
Non ho la macchina. Ma sono pronto per l’IkeaExperience. Un solo motto: comprare solo quello che mi serve. Guardo i miei accompagnatori: sappiamo che la missione è dura. Verso le 1145 entriamo.
Dopo quindici secondi V. e G. detto Peppino sono persi a guardare degli oggetti di gomma in una grande cesta: li palpano, mormorano “costa poco” e “che carino”. Li trascino via a forza. “Abbiamo una missione”, dico loro. Permetto loro di prendere la borsa gialla (il carrello no), dei metri di carta, dei blocchetti e delle matite e andiamo avanti verso il primo obiettivo: letto nuovo, modello divano-futon. Nome: Grankulla. Con la “k”. Ma lo sapevo. Vuol dire che ci dormikkierò sopra. Appena arrivato nella zona-divaniletto i miei due accompagnatori si svelano per essere uno pessimista (V.), l’altro più accondiscendente (G. detto Peppino). I due litigano tra di loro e non mi assistono nella difficile scelta e nell’iter di acquisto. Mi rivolgo allora ad una signorina Ikea che mi dice come fare. Sono ancora lì a litigare, quando passo al secondo obiettivo: la libreria.
Ora, la libreria del vero giovane è modulare: compri i pezzi e te l’aggiusti come ti pare. Però devi calcolare prima la composizione. Per questo i gentili svedesi mettono a disposizione dei banchetti con matitine e calcolatrice. Quest’ultima è avvitata al banchetto. Vabbè che sono svedesi, ma noi siamo italiani, no? Una calcolatrice a energia solare fa gola un po’ a tutti. Ma io non ne ho bisogno. Ho già fatto i conti a casa. Quindi controllo che ci siano tutti i pezzi e seguo la stessa procedura per l’acquisto del letto. I pezzi si ritirano alla fine. Nome della scaffalatura: Ivar. Segni particolari: semplice.
Andiamo avanti. Terzo ed ultimo obiettivo: varie ed eventuali. Grucce e biancheria da letto con cuscino. La scelta delle grucce solleva un dibattito politico tra i miei accompagnatori. V. sostiene che siccome io mi sono laureato e non sono più uno studente sono diventato un lussuoso capitalista spendaccione, un gaudente che non si accontenta più delle cose di plastica. La causa di tutto questo è l’acquisto del set di grucce Bumerang con la “u”. Roba da fare impazzire i sociologi e gli economisti di tutto il mondo.
Alla fine riesco anche a comprare le lenzuola che mi servono.
Io arrivo alle casse trionfante. Ho solo preso quello che mi serviva. G. detto Peppino mi ha detto che lo scopo per cui mi accompagnava era di prendere degli asciugamani. È arrivato alle casse con un portacd. Senza asciugamani, ovviamente. Do il bancomat alla cassiera, che me lo restituisce esanime. Il bancomat, non la cassiera.
Passiamo le casse… e cado anche io nel tranello. G. detto Peppino si allontana e torna con del cibo. Tre minuti più tardi addentavo un würstel e bevevo una nota bibita gassata. Ho guardato il würstel. C’era scritto che era stato fabbricato con materiale biodegradabile e che per produrlo non era stato abbattuto neanche un albero.
Ho capito, adesso, cos’è l’IkeaExperience.
G.detto peppino dice: …e degli approcci omosessuali di V. non ne parliamo? Le brutte esperienze si tende a dimenticarle…k tristezza!!
Ciccio 6 bono cmq, T.V.T.B.
V. dice: …ma ti riferisci alla manata sul culo davanti alla cassiera mentre il nostro eroe lasciava una cifra a due zeri con un numero imprecisato davanti nelle casse dell’Ikea nazista?
io c’ho provato con peppino ma lui non ne voleva sapere…
G. detto peppino dice: all is full of love all’ichea, senza k come vuole il sommo poeta.
E vabbè. Per chi volesse affittare V. e/o P. per scopi di qualsiasi tipo, mi contatti pure…Poveri noi…
ma sono tipo ficarra e picone, che poi vogliono essere pagati? 😀
complimenti! l’ultima volta che ci sono stata per il tavolo, mi sono procurata un’auto che lo contenesse. sono stata bravina, ma il tavolo non c’era! avevano cambiato fornitore e non era disponibile…sono tornata a casa con un portacd in propilene, una cornice e un pranzo al vapore contrattato con la cameriera, per evitare salsine. ah, il tavolo é Bjorna con una dieresi sulla j che rende difficilissima qualsiasi ricerca. Comunque io devo fare un mantra continuo “io ho una missione io ho una missione ” con foglio della spesa in tasca. 🙂
scusa ma IVAR etc come sono arrivati a destinazione? hai utilizzato il servizio “trasporto a casa”? o avete noleggiato il portapacchi da bus?
Complimenti sei riuscito a non comprare il serpentone verde! Tu sì che sei un virtuoso dello shopping…
Ieri ho visto dei miei amici, hoa annunciato la mia fermezza, il fatto che non avevo comprato niente altro e mi hanno dato dello scemo. Mah. Le cose mi arriveranno a casa tra qualche giorno. Come potete immaginare, non vedo l’ora… Ovviamente poi siete tutti invitati per l’inaugurazione dei cinque metri quadri della mia stanza. Uno/a alla volta. 🙂
Consiglio da esperta… cambia spesso posizione nel letto (il mitico Grankulla), non dormire sempre nello stesso posto, se no ti si crea una fossa nel materasso stile Grand Canyon che non riuscirai mai piu’ a sistemare… e in cui precipiterai incessabilmente… ne ho uno a casa (letto e canyon!!!!!!). Good luck!
Ehi, grazie! Cercherò di seguire il consiglio. Mi hai messo un po’ di paura… Ma ce la farò.
GRANKULLA. Secondo me il nome dice molto. :-/
gruccie o grucce? illuminaci!
il serpentone verdeeee! C’ho una foto con quel coso al collo. Non dovrei divulgarla, dite?
sì edi, ti prego divulgala
comunque tu e sista mi avete rubato le parole di bocca. il pitone verde é la cosa che mi piace di più da ikea, ma non sono mai riuscita a trovare una giustificazione etica all’acquisto. così, alla fine, l’ho regalato a sista. pensavo che me l’avrebbe tirato dietro e invece le piace damorì. ma prima o poi me lo compro pure io eh. 😀
E’ proprio vero, l’IKEA riscuote consensi.
Tanto per non essere asociale mi aggrego all’orda di commenti: io ci sono stata un paio di volte ma ho sempre comprato cose piccoline. L’acquisto più consistente? Una sedia. Ebbene si, non sono automunita. In ogni caso ho scritto anche per ricambiare affettuosamente il saluto di adayinthelife. Ti ricambio anche il sorriso. ^_^
Hai detto proprio bene…un gioco d’ombre…già.
Ti leggo spesso e quando posso mi faccio viva. Seguo le tue mirabolanti avventure.
Ciao. Shadowplay
Allora. Si scrive gruccie con la “i”. L’ho letto sullo Zingarelli. Per quanto riguarda il fantomatico serpentone verde… Mah. Io mica l’ho visto… Ma esiste? Evidentemente sì, se qualcuno si è fatto fotografar con esso… ;)Saluti a tutti. Vi faccio sapere per l’inaugurazione. Ciao, S. 🙂
poi ricordati di lasciare un pò di retro-scontrini carte di credito per i messaggi delle visitatrici! 😉
eh eheheeheh. malandrina di una secondsight…
Il serpentone verde esiste, io cell’ho in macchina,solo che ora l’hanno modificato ed è diventato multicolore e peloso…ovviamente sempre a forma di serpente.
[…] l’incontro a Trieste mi sono portato dietro V. , e l’ho presentato, ridacchiando, come la “mia guardia del corpo”. In una pausa […]
[…] de puta”, mi ha detto. “Ho letto tuo blog.” La scena me l’ha raccontata V., ed è stata geniale. Dunque. Sabato scorso, V. e B. sono andati ad una festa a CasaLogic. Il […]
[…] Ikea Experience: Fast and Furious (and Rejects) Version Sono tornato all’Ikea. A dire il vero ci sono tornato (e ci tornerò) parecchie volte, ma quella di ieri […]
[…] dell’estate. E ieri. Tra l’altro con V., che faceva parte della truppa del primo capitolo (G. detto Peppino, se mai ve lo stiate chiedendo, sta bene e lo vedrò domani a cena, anche se è […]
[…] tornato all’Ikea. A dire il vero ci sono tornato (e ci tornerò) parecchie volte, ma quella di ieri […]