Sono appena tornato dalla radio (grazie a tutti quelli che mi hanno ascoltato), come al solito, con l’autobus notturno. Il 61, appunto. Che per andare dalla radio fino alla zona del centro in cui abito fa un giro enorme e lunghissimo. Ma è ormai più di un anno che lo prendo a quell’ora, e mi sono sempre divertito ad osservare quello che capita nell’autobus.
La fauna dell’autobus notturno bolognese è spesso così composta:
- prostituta/e, spesso africana/e; se la ragazza è sola si fa i cavoli suoi; se è in compagnia, e le sue amiche non sono troppo stanche, chiacchierano, di solito ad alta voce in quella lingua, credo un pidgin, misto di inglese e lingua madre;gente che torna distrutta da cene, feste, serate fuori: di solito sono seduti uno dietro all’altro e regolarmente appoggiano la testa sulla fine dello schienale del sedile davanti; il dramma è se qualcuno interrompe la catena magica, sedendosi sull’ultimo sedile in posizione eretta;
- vari matti e/o vecchietti più o meno ciarlieri;
- studenti e studentesse stranieri.
Provate ora a tentare delle combinazioni: io le ho viste quasi tutte. Giovanotti ubriachi che tentano di flirtare con algide svedesi, svedesi ubriache che tentano di flirtare con stagionati pazzerelli, prostitute che chiacchierano con l’autista, autisti pazzi svedesi… No. Questa no.
È bello e strano il clima che si respira sull’autobus notturno, soprattutto nella tratta che faccio io, perché in mezzo c’è una sosta di cinque minuti al deposito, che allunga ancora il viaggio. Quando l’autobus si ferma, molti si svegliano, non essendoci più il rombo del motore a cullarli. L’autista scende e… chiude le porte. Ci si ritrova quindi in una situazione tipo ascensore, in cui il silenzio è assoluto, come può esserlo nella periferia di Bologna alle 3 del mattino. Per di più in un autobus. Oggi ho pensato: adesso mi alzo e leggo qualcosa a tutti. Così. Poi mi è venuto in mente che già ci penserà Bergonzoni sabato prossimo.
Si è vero, anche a me è capitato di fare percorsi simili su autobus che collegano roma-ostia. Di giorno, a volte, scoppiano risse. Ma di notte è tutto molto tranquillo e scopri come vive, cosa pensa la gente che si arrangia…
Prima che Bush bombardasse l’iraq mi è capitato di salire su un bus e avere la videocamera dietro.Erano i giorni di carnevale e mi sono sbizzarrito in un’intervista a delle ragazze mascherate che andavano ad una festa.Le ho riempite di paranoie sulla guerra globale permanente riuscendo a scacciare il loro innocuo sorriso e me ne sono sceso ghignando.Intanto la guerra continua.I
I. sei un savio folle. Mai figura retorica ha avuto più senso, qui. 🙂
ma pensa… Bologna? e il 61? ma dove passa? possibile che esista un autobus cittadino che non ho mai preso? strano… perdonami l’incursione, ma non ho saputo resistere al commento!
Ebbene sì. Mai preso? Beh, effettivamente basta che tu abbia una macchina o un motorino o una bicicletta per non dover prendere il sessantuno. :)grazie per l’incursione, non ti scusare 😀
AAAHHH!! Scusa, ho letto sul blog del Late Show, sul quale scrivo, che stai rivedendo le puntate di Hollywood party. Ecco, in che formato le hai? SOno disposto a qualsiasi cosa pur di averle. Ti prego. Aiuta un povero me.
Grazie, qualunque sia la risposta…
(:
Bubu
sbaglio, o c’è davvero un sottile piacere tipico del viaggiatore d’autobus? Appartenendo a quella categoria, condivido in pieno le osservazioni :o) E’ troppo, troppo bello andare in giro osservando l’umanità in corriera o nei mezzi pubblici. Niente di sadico, c’è sempre una nota positiva per tutti (specie il vicino di sedia). C’è la nota positiva e allegra per l’immensa prostituta sudamericana e per il tipo che attacca spudoratamente bottone parlando della sua passione insana per Baglioni. Adoro l’autobus, ecco.
eh sì stare in giro di notte è molto bello. non conoscevo il sito di Bergonzoni. ma quanto è geniale? 🙂
bubu: per comunicazioni personali, come proposte di matrimonio, scambio di reni o di puntate di felici programmi tv, usa la mail. sono in vhs, comunque. possiamo metterci d’accordo… disse lui accendendosi un sigaro con una banconota da cinquanta euros.edi: eh, sì, cara. adoro, in genere, guardare le facce di chi mi sta attorno e fantasticare, fantasticare, fantasticare… ovviamente fino a che non mi dicono: “oh, ma cazzo guardi?”, sulle note di “io sono qui”, però…alice:quell’uomo è uno dei pochi geni che abbiamo in italia. ogni tanto passa sotto casa mia, in moto. un tamarro mostruoso, non hai idea… 🙂
tamarro? ma più di Lenny Kravitz ( che non mi sembra un gran genio…)? faccio subito cambio dello sfondo sul desktop! 🙂
il mio preferito, tra i passeggeri degli autobus notturni bolognesi, è un tale (ma c’è ancora?è un po’ che non frequento) che parla con tutti, ma solo di cifre, numeri, equazioni…affascinante e sporco senza soluzione di continuità
bel post, bel posto
sarà che non frequento più i notturni, ma non me lo ricordo. certo, sostenere conversazioni del genere a quell’ora è un bel casino, eh…
[…] 61, quando arriva, alle due e quaranta, è popolato da cinque individui, che scendono due fermate dopo […]
[…] notte verso le 3, dopo la trasmissione, ho preso come al solito l’autobus notturno. Ho avuto modo di assistere ad una scena surreale. Un ragazzo stava parlando con una prostituta, […]