Oggi sembra domenica, e l’aria è tiepida. Andando a comprare del vino (in quella che forse diventerà la “notaenoteca”?) ho incrociato due bambini. Due ragazzini. Insomma, avranno avuto dodici-tredici anni. Risalivano la strada di casa mia verso i Giardini. E fumavano una sigaretta, a tiri brevi, cercando quasi di nasconderla.
Avevano gli occhi bassi, probabilmente stavano marinando la scuola, forse era la prima volta che lo facevano. Forse lui un po’ è innamorato di lei e dei suoi capelli lunghi lunghi. Forse lei viene presa in giro perché esce-con-un-maschio.
Avevano gli occhi bassi. Ma sorridevano e camminavano a gran passi, per rifugiarsi nel parco, lontani da occhi indiscreti. L’ho visto, quanto si sentivano grandi. Ho iniziato a pensare a me, a cosa sono e alla mia età e a che cos’ero quando avevo la loro età.
Mi ha svegliato il saluto dell’enotecaro (!) e il peso delle tre bottiglie di Pinot nero che ho comprato.
maddai: nuoveparole é il tuo fratellino? che carini! pure sista é la mia sorellina! 😀
ecco perché é così petulante! scommetto che é fratello maggiore, proprio come me 😀
Posso partecipare? Come ti spieghi quest’affluenza femminile nel tuo blog? Riguardo al post, anche a me capita di fare pensieri del genere. Ciao. Himi
nuoveparole è il mio fratello di parole. ma facciamo a gara di petulanza. fino a che i nostri ego(s) non si stancano… ;)ciao himi. l’affluenza femminile non la spiego. boh. ma mi fa piacere… 🙂
Three is a magic number…
questa, naima, è pubblicità occulta…
sì sì, io e il mio frarello adayinthelife andiamo d’accordo e ci vogliamo bene perché lasciamo che i nostri ego si scazzino tra di loro. nel frattempo noi si va a bere, mangiare e giocare a biliardo.
fratello! non vedo l’ora non vedo!