Archivi mensili: Settembre 2003

Frammenti. In attesa di avere qualcosa da dire.

Un dialogo tra me ed una mia cara amica. “Sai, ultimamente sento solo persone che si sono innamorate e stanno vivendo storie d’amore bellissime”. “Ma guarda che non è così. Sei tu che le senti di più queste cose. Come quando hai un ritardo e vedi solo donne incinte”.
Un annuncio appeso qua e là a Bologna. “Diplomata ventitreenne cerca lavoro creativo”. Segue numero di telefono. Sono tentatissimo di chiamarla per sapere come va…
A dopo.

Di |2003-09-03T15:47:30+02:003 Settembre 2003|Categorie: I Me Mine|Tag: , , , |0 Commenti

Leggende metropolitane, acciughe e altri strani fenomeni

Incredibile, insomma. Ieri ha piovuto e mi sono emozionato. E non sono stato il solo. Una giornata di inizi. Quindi ho spedito la solita ventina di e-mail per mantenere la rete di contatti (che dicono sia importantissima: staremo a vedere) e per propormi qua e là. Ho detto propormi, anche se si tratta di una sorta di casting in vista delle solite care vecchie prostituzioni (credo) in senso lato, ovviamente.

Ho anche fatto la spesa. Placido e tranquillo. Mi diverte sempre molto andare nei supermercati. Forse perché, alla fine, mi diverte guardare le persone, sono curioso. E vederle tutte lì, intente a fare la stessa cosa, è bellissimo. Inoltre, un paio di anni fa, girava una strana voce. Si diceva che un supermercato nel centro di Bologna, in un certo giorno della settimana, verso l’ora di chiusura, fosse un ritrovo per single. Che poi avevo letto in qualche stupido giornale che il supermercato è uno dei luoghi dove i single tendono ad incontrarsi di più. Da tempo ho in mente di scrivere qualcosa su questo. Ma andiamo avanti.

Ovviamente io e i miei coinquilini siamo andati più volte al posto giusto e nel momento giusto. E effettivamente abbiamo visto un gran numero di donne tiratissime. Ora, dico: ci sono le vie di mezzo. Puoi andare al supermercato vestito/a in maniera decente, ma senza essere tirato a lucido. E invece no. Tacchi alti, trucco perfetto, eccetera eccetera. Inutile dire che non ci siamo fidanzati. Il punto è: casualità o verità? Non credo ci sia una risposta. Basta che la voce abbia girato un po’, infatti, per fare sì che la leggenda si trasformasse in realtà.

“Ma Samantha, che stai facendo? È due ore che sei chiusa in bagno”
“Eh sì, mamma. Devo andare a fare la spesa… Anzi, mi stiri la gonna viola, ché sono in ritardo?”

Invece ieri sono andato in un supermercato meno à la page, ma più vicino a casa. Faccio la mia spesa e aspetto l’autobus per tornare a casa. L’autobus arriva, io salgo, quando una signora esce dal supermercato, mi vede, corre verso di me e mi dice: “Ti sei dimenticato le azzugheeee!” con spiccato accento bolognese. Io faccio spallucce, le porte si stanno chiudendo. Il pubblico dell’autobus mi guarda. Mi sento un po’ imbarazzato. Penso a chi si mangerà le mie acciughe.

Tornando verso casa, ad un incrocio, vedo una Smart. Dentro due ragazzini che secondo me non hanno più di diciott’anni e un paio d’ore. Ma hanno la Smart. Sono annoiatissimi e ascoltano della musica. Uno dei due è in ciabatte, con un piede mollemente appoggiato davanti al sedile. Passo e attraggo la loro attenzione. Uno dei due dice: “Bella maglietta, vecchio!” (per chi non fosse di Bologna, o non conoscesse il gergo, “vecchio” equivale a “tizio”, “amico” e cose così). Mi guardo la maglietta. È la cara, vecchia, banalissima Parole di Cotone con su scritto “Sono Wolf. Risolvo problemi”. Ho cercato la foto della maglietta sul sito, ma non la fanno più. Mi sono sentito irrimediabilmente vintage.
E in più senza acciughe.

Cambi di stagione

Mi sono svegliato, stamattina, ed era settembre. E non faceva caldo, e quasi stava per piovere. Ed è lunedì. Primo settembre. Il giorno perfetto per iniziare (una dieta, a smettere di fumare – carina la cosa dell'”iniziare a smettere”…). Già l’avevo sentito ieri sera che era settembre, sì. Ho quindi deciso di cambiare foto sullo sfondo, questa che vedete è di Friedlander, e di cambiare font per i miei post. Purtroppo, cari maniaci del font, con me non avrete soddisfazioni cromatiche. Preferisco essere leggibile, diciamo, a costo di essere banale in quello che viene chiamato layout.

Inizierò, quindi. Ho una lista di cose da fare. Anche perché il compito mica è facile: qui bisogna tentare di costruirsi (non ricostruirsi) una Vita Adulta. Ah, le maiuscole, che meraviglia. La pioggerellina non mi intristisce, anzi. E magari stasera esco e avrò quasi freddo. Quasi.

Voglio ringraziare tutti voi ancora una volta. Questo diario urbano è aperto da un paio di settimane e ha avuto settecento visitatori. Sono contento. Spero che le mie parole vi facciano quanto meno piacere (se no c’è del masochismo a continuare la lettura, no?).

Una notarella finale. Ieri pomeriggio vado a comprare un gelato in una “notagelateria” dietro casa mia (eh eh). Mi faccio fare lo scontrino e vedo che la ragazza al banco prende una vaschetta da mezzo chilo e inizia a riempirla. Le dico: “Mica è per me, quella?”. Lei si ferma e dice: “Ma sì, mi hai dato uno scontrino per mezzo chilo”. Io le dico che ho pagato per un gelato normale. Lei, quindi, rimette il gelato a posto e mi prepara un cono.

Il paradiso è pieno di persone oneste e snelle.

Di |2003-09-01T13:55:45+02:001 Settembre 2003|Categorie: I Me Mine|Tag: , , , , |0 Commenti
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