Dagli stessi produttori di Neighbours, in associazione con Google, Virgilio, Yahoo! e Shinystat
6. sito setta molto satanica 666 metal
“C’è bisogno di qualcosa di più”, pensava Mirco. “Mirco, con la c, mi hanno chiamato quegli stronzi”, pensava Mirco con la c in un naturale impulso di ribellione adolescenziale verso i suoi genitori. “Manco con la k, che fa fico. Con la c. Se lo venissero a sapere gli altri del gruppo”. Il gruppo, i Satan’s Adepts, era il gruppo black metal di Taràno di Sotto. Anzi, a ben vedere era il gruppo di Taràno di Sotto. L’unico esistente. Concerti all’attivo: uno, alla festa di Giovanni, il cantante, per i suoi diciassette anni. Dopo i primi due pezzi, “Satan is the Lord” e “Evil is the Reason”, la vicina di casa, signora Tebaldi, aveva telefonato per chiedere di abbassare lo stereo. Nessuno aveva avuto il coraggio di rivelarle che quello che l’aveva disturbata era il potente e satanico suono del primo concerto dei Satan’s Adepts, da Taràno di Sotto. Che quello che cantava in maniera così splendidamente gutturale da non riuscire a parlare poi per almeno due ore dopo la fine del concerto era Giovanni, che lei aveva visto nascere. O meglio, era Skull, il cantante dei Satan’s Adepts. E che la batteria con doppia cassa era suonata da Riccardo, sì, il figlio del postino, che si faceva chiamare Bloody Rick, però. Eccetera. Avevano smesso di suonare e basta. Mirco aveva poggiato il basso all’amplificatore, imprecando contro la signora Tebaldi.
Ma i Satan’s Adepts non decollavano. Ovvio, diceva Roberto, il chitarrista (l’unico che non aveva soprannomi: ma del resto era l’intellettuale del gruppo). Bisognava ispirarsi a qualcun altro. Ma a chi?
“Cerca un po’ su internet”, aveva suggerito Giovanni. Roberto si era limitato ad annuire, e aveva acceso una sigaretta. Aveva diciotto anni ed era l’unico che fumava. Anche gli altri avevano provato, ma senza successo. Solo Skull non aveva neanche provato. “Per la voce”, si giustificava.
“‘Setta satanica’ non basta”, pensava Mirco con la c.
Riaprì Internet explorer. La pagina iniziale era quella dei Deicide. Andò su Google e pensò alle parole da mettere. “‘Sito’, sicuramente. Poi ‘setta’. Satanica. Metal, metti che troviamo anche un’altra ispirazione musicale”.
Niente.
“Molto satanica, metti che trovi solo dei pagliacci. E aggiungiamoci anche il sei sei sei”, pensò Mirco.
Sentì una voce. Sua madre lo chiamava per la cena. Guardò una pagina internet tra i risultati del motore di ricerca.
Il giorno dopo anche i Satan’s Adepts avevano un blog. Roberto approvò la scelta, fumando l’ennesima paglia.
Ahahah! Adesso sarai invaso da orde di imberbi aspiranti satanisti… Sono davvero diabolici, questi motori di ricerca. Il mio blog appare come terzo risultato, su Google, per chi cerca “accompagnatrici Isola d’Elba”…
scuusi lei, si, dico a lei con la faccia da ragazzo per bene, venga qui, si qui, ho detto venga qui, ecco, si spoglia, bravo, grazie, si stenda su questo altare di marmo, eeecco, bravo, non le faccio niente, stia tranquillo, ma insomma, ho letto tutte le biografie di Barnard vuole che non sappia fare un’ estrazione di cuore?
Scusa un attimo..nessuno ti ha mai fatto notare che è un errore scrivere a day in the life? Si dovrebbe scrivere a day in life, perchè in inglese davanti a sostantivi come vita, morte, odio, amore, etc. non va l’articolo determinativo.
ciao
Questo blog è bellissimo. Al di là dell’errore in English Grammar (tsk tsk). Permetti un complimento, così, di passaggio (e poi ri-passaggio, e ancora ri-passaggio, e magari ci metto pure il linkaggio? 😉
la canzone omonima il THE ce l’ha, eccome. e io ai beatles ci credo. io dei beatles mi fido. e anche di adayinthelife. quindi è giusto così. 🙂
queste fottute licenze poetiche…
oohh! finalmente.un pochino mi mancavano i tuoi referrers.
-marika-
latifah: magari anche loro si convertono al blogging. o forse è peggio?rael: si spoglia? venghi, venghi.casalogic: !gen: passa pure quando vuoi, come se fossi a casa tua (ma alza la tavoletta, prima). e grazie, veramente.fio: ah, per fortuna che ci sei tu 🙂marika: l’appuntamento è preciso, ci vediamo alla fine di luglio con… REFERRERS! (mi sono lasciato prendere, scusa)
che strano ricapitare qua e rileggere questi racconti, questo lo ricordavo. sì.