Oggi stare in redazione è ancora più duro, ma ancora più necessario. C’è stato e ci sarà il tempo per lasciarsi andare completamente al dolore. Adesso come adesso mi vengono in mente solo i volti dei figli di Enzo, conosciuti anche loro dalle parole del padre, via e-mail, ragazzi che hanno pochi anni meno di me. E la frase che campeggia in alto sul blog di Pino Scaccia (che ringrazio ancora e ancora e ancora per tutto quello che ha fatto, e per come si è comportato con me in questi giorni).
“Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità”

Ancora una volta, non è come sembra. Ma tanto sono solo un giovane ed inesperto giornalista ventiseienne.

Ciao Enzo.