6. Musica e cultura
“La dotta” è uno dei modi di nominare Bologna (“la grassa” e “la rossa” sono altri due, delle “tre T” ho già parlato altrove). Ma non si tratta solo di università: la città offre un numero spropositato di eventi culturali ogni giorno, ha il più alto numero di sale cinematografiche in rapporto al numero dei residenti, molti teatri, librerie a profusione. Certo, un cocktail fatto male può costare anche dieci euro, ma che c’entra.
Librerie. La più nota è la Feltrinelli di Piazza di Porta Ravegnana, sotto le due torri. Fornitissima, dotata di commessi di solito scazzati e poco gentili, dentro ci troverete di tutto. Anche dei libri. Il sabato e la domenica è affollata come la riviera romagnola a Ferragosto. Da segnalare anche la Feltrinelli di via dei Mille, aperta anche di notte, meta di intellettuali vampireschi e di pornomani disorientati come le falene dalla luce al neon dell’insegna, e la Feltrinelli International di via Zamboni, dove si possono comprare film, fumetti, libri su cinema e musica. Il paradiso del giovane, insomma. Anche perché ci sono i libri in lingua straniera, e di solito li comprano gli studenti Erasmus quando sono tristi perché gli manca il suolo natio. Quindi deboli. Quindi facilmente colpibili. Oh, io non vi ho detto niente. Fate voi. Da segnalare anche la Libreria di teatro, cinema e spettacolo di via Mentana, gestita anch’essa da un burbero individuo che apre quando cazzo gli pare; la Libreria delle donne, adesso in via San Felice, ma anni fa in via Avesella, sul cui muro campeggiava la scritta/graffito “Un uomo morto è uno stupratore in meno” (ovviamente le donne della libreria delle non c’entrano con la scritta, ma mi veniva un senso di disagio a leggerla…); esisteva anche Mondo Bizzarro, un negozio (con annesso spazio espositivo) in cui potevate trovare letteratura e cultura estrema. Che ne so, fumetti di liceali lesbiche giapponesi con disturbi della personalità, film di commercialisti vampiri, magazine di feticismo del segnale stradale, sadomaso tra sindacalisti. Molto interessante. E i gestori ne sapevano ed erano simpatici. Oh. Se ne vanno sempre i migliori.
E passiamo ai cinema. Ce ne sono tanti, quindi non ha senso che io parli di tutti. Solo qualche dritta. Se siete dei veri cinefili non potete prescindere dalla programmazione del cinema Lumière, dove ci sono retrospettive, rassegne e a volte anche i dibattiti, proprio loro. Il pubblico delle due sale del cinema Lumière, a differenza del pubblico normale, è silenziosissimo durante la proiezione. Ma rumorosissimo prima e dopo. Mentre aspetta che il film inizi, il pubblico del Lumière disquisisce sulla filmografia completa del regista del film in programma, come riferimenti critici accurati. Dopo, commenta il film, proponendo svariate ipotesi di lettura, anche lì con note a margine. Insomma, una rottura di palle. Sempre che non ci sia il dibattito. In tal caso prendono la parola gli individui più assurdi che, dopo avere fatto una domanda-intervento-comizio di mezz’ora, si accasciano al suolo, emozionati perché è una delle prime volte che tante persone paiono attente a quello che dicono, dopo una vita di silenzi e di frustrazioni.
Ma non si vive di soli libri e cinema, no? Ovviamente anche la musica è importante. Quindi, ecco a voi alcuni negozi di dischi e luoghi di concerti. Iniziamo dai negozi di dischi.
Uno dei più noti è Nannucci, in via Oberdan, uno dei primi in Italia a fare vendite per corrispondenza. Ancora adesso è molto frequentato perché conveniente. Le cassiere non sono simpatiche, ma i ragazzi lavoranti ne sanno abbastanza. Ci trovate anche vinili e ragazzi appassionati di musica che non hanno un blog: roba vintage, insomma.
Il Disco d’oro, in via Galliera, è molto fornito, ma è il tempio dello snob. I proprietari ti guardano male se non compri la musica che piace a loro, anzi, sembra quasi che ti facciano un favore a venderla. Ma attenzione: non stiamo parlando di Stevie Wonder versus il rock, come in Alta Fedeltà, ma del peccato estremo (agli occhi dei proprietari) di non conoscere le ultime tendenze della musica elettronica della Sassonia-Westfalia. Imperdonabile.
Ricordi Media Stores, in via Ugo Bassi, è importante per vedere che musica si compra veramente nel mondo, e per ridimensionare ogni snobberia e indifighetteria. Qui ci sono stormi di adolescenti che prendono a manate cd di Limp Bizkit e Christina Aguilera. I calendari di Eminem. I DVD dei Blue. Mica cazzi. Istruttivo, ridimensionante.
Rock Shop: sito in via della Grada, lo segnalo perché è ben fornito, c’è un buon catalogo a prezzi medi, ma soprattutto perché è il primo e unico negozio di dischi a Bologna dove sia stato installato un distributore di bibite. Refrigerante.
Ma dove sentire dal vivo i gruppi di cui avete acquistato il cd? Attenti, perché nei prossimi paragrafi non si parlerà solo di cultura, ma soprattutto di stili di vita, etichette, scena. Sì. Scena. E che volete farci…
Estragon: un tempo c’erano i gruppi ggiovani, e l’organizzazione era legata anche all’ambiente della sinistra universitaria. Dai Modena City Ramblers ai Punkreas: erba ed erbazzone, sentirsi alternativi e diversi, insomma. Da quest’anno dovrebbe ospitare i concerti più grandi della stagione del Covo: e qui apriamo un capitolo importante. Volete essere veramente con la gente che conta? Andate al Covo, soprattutto il giovedì, venerdì e sabato. Usate alcune guide come si fa quando si va all’estero con la Lonely Planet e non stupitevi di quello che sentirete provenire dal palco. È l’indie, cari, termine vago ma adatto a tutte le stagioni. I gruppi indie (ma ne riparleremo) si dividono in tre: ci sono quelli che hanno il nome formato dall’accostamento di due termini apparentemente scollegati (es. Bycicle Roosters, Screaming Trees), quelli che hanno il nome formato da una frase bizzarra (es. Death Cab for Cutie, No Residents Allowed, I Am Kloot) e infine quelli che hanno un nome normale, ma di solito fanno musica triste (es. New Year, Karate, Brainwasher). Fregatevene: imparate tutti i nomi dei musicisti che suonano, ma attenzione: ognuno dei membri di ogni gruppo ha almeno un progetto musicale parallelo, quindi siate completi nell’esposizione. Affermate sempre che il loro primo disco è il migliore, e che hanno suonato meglio nel concerto segreto del Festival del salame caprino di Forlimpopoli, comprate spilline che non avevate il coraggio di mettere neanche alle medie ed passeggiate con sicumera nel Covo. Poi potete anche evitare di vedere il concerto, ma scrivetene una recensione da qualche parte.
Atlantide: si trova alla fine di via Santo Stefano. Imperdibile per sentire le nuove tendenze del grindcore portoghese, dell’hardcore lituano e dell’uso combinato di urla e chitarre distorte. Però c’è la birra a poco.
Cassero: uno dei veri posti di tendenza, è la sede dell’Arci Gay e Arci Lesbica. Queerwave, sculettamenti, ma anche tanti etero che hanno il terrore di essere sfiorati, ma si mostrano lo stesso là in mezzo. I gay e le lesbiche si divertono e se ne sbattono. Anche se a volte la qualità della musica lascia a desiderare.
E siamo arrivati alla fine. Se tutto è andato bene, avete una casa, bei libri, film dischi, la pancia piena, un cannone in mano, un/una partner, non avete dato il vostro numero di telefono ai marxisti-leninisti, quando entrate al Covo vi salutano anche le spine della birra, avete tra pochissimo un appuntamento al 36. Quando ecco che vi sorge un dubbio: ma io non ero venuto a Bologna per studiare?
si, ma bologna dov’è, esattamente?
Semplicemente grandioso. Baci. S.
cazzo! è vero, me n’ero dimenticato! “scusa bella, tieni sta canna, rivestiti e vattene che devo studiare…si, certo ci vediamo domani al covo, o al 36” che palle….
paolo.
semplicemente fantastico…”concerto segreto del Festival del salame caprino di Forlimpopoli”…geniale!
ma siam sicuri che si vada a bologna davvero x studiare?__stampa l’opuscolo e distribuiscilo a Bo: ci faresti i soldi__
mondo bizzarro non c’è più. no, lo dico per completezza d’informazione.
“…ci sono i libri in lingua straniera, e di solito li comprano gli studenti Erasmus quando sono tristi perché gli manca il suolo natio. Quindi deboli. Quindi facilmente colpibili.” che noi italiani siam tagliati per il marketing lo dimostra proprio la feltrinelli international, il rifugio dello studente straniero. qui a dublonka questa povera disgraziata a cui manca la letteratura tradotta in italiano s’attacca, perche’ di robe internescional non ce ne sono manco a pagarle.
duole ammetterlo, ma come bologna non c’e’ niente.
(e sempre nel settore cultura, hai dimenticato una cosa base: la salaborsa! come si fa a dimenticare? correggi)
per completezza:la libreria delle donne si è trasferita da qualche mese all’inizio di via san felice.lo dico perchè magari le femministe poi,se no,si incazzano…
complimenti per la guida in toto.un vero spasso.soprattutto per chi ha nostalgia di bologna,ha pasasto l’estate a roma a lavorare (o stage schiavizzato…)e tra poco rifarà il suo ingresso nella felsinea vita sociale e mondana.proprio come me.
bravo
mauro
clap clap clap
applauso a scena aperta con inchino.
gran bel lavoro, seguirò i consigli.
Ciao!
quanti anni hai?
molto bravo. sei uno che ne sa. Non c’è niente da fare.
anche io andavo sempre all’estagon (ci ho visto anche i modena city ramblers!!!), non mi sentivo molto alternativa a dire il vero, però mi divertivo un sacco, soprattutto il giovedì sera tardi, dopo esssere stata a qualche festona in casa di altri…
che poi a bologna è sempre la cosa più bella la festa privata, soprattutto quella nella quale ti infili più o meno di straforo, perchè conosci l’amico dell’amico…..
S.z
che bella la vita da universitari a bologna!!!!
Mi sa che eravamo là nello stesso periodo, e sicuramente abbiamo fatto le stesse cose!!!!! Dico sicuramente perchè leggendo te mi sembra di tornare indietro nel tempo…..
A proposito io studiavo al DAMS e abitavo in via del Pratello (e scusa se è poco!!!!), a 100 metri dal Lumiere e dal Montesino (lacale carissimo, ma è molto facile pagare solo una delle 10 consumazioni che hai fatto!!!! Inoltre l’antipasto sardo è eccezzionale).
Quella di prima
S.z.
favoloso. tutto quello che avrei voluto dire dopo 6 anni a bologna e non sono mai riuscito a dire (mai entrato da disco d’oro: con i miei gusti mi avrebbero fiutato da miglia di distanza. anzi, già dalla vetrina mi guardavano male!).
Ma mondo bizzarro non si è spostata vicino a via irnerio?
a.
Che voglia di trasferirsi a far la fuoricorsonullafacentenullatente nella *dotta*, *grassa*, e*rossa*.. 🙂
hai cambiato la foto lassù in alto!
(bravo,bravissimo..perchè quella di prima mica mi piaceva)
-marika-
dovrebbero darti il nobel
qualche anno fa volevo trasferirmi a studiare a bologna. poi sono rimasto a napoli. nel breve periodo passato “appoggiato” a casa di amiche, mentre cercavo casa, mi sono imbattuto praticamente in tutte le cose descritte da questa tua “guida” (commovente, sul serio). m’hai fatto ricordare del disco d’oro, dove per mettere in imbarazzo i saccentissimi commessi mi misi a sparare una serie di “c’avete il disco di…?”, inventandomi di sana pianta nomi di gruppi ultra-underground che non avrebbero mai potuto conoscere 🙂
comunque bellissimi post, ti ho linkato al mio blog.
cheers.
wowie zowie
peccato per mondo bizzarro,ci andavo spesso per le mostre.
si quelli del disco d’oro sono dei simpa e pure quelli di nannucci non scherzano.c’e’ uno li’ che ti assomiglia.e oltre alla sala borsa non hai parlato della phonoteca di via mentana….beh,anche le due indie radio bolognesi che segnalano le tendenze musicali…
ps.ma la nuova rubrica del monolocane?mannaggia quest’anno me lo perdo.gosh!
sabrina
dai ti prego mi dici quanti anni hai? ma ci abiti ancora? ma secondo te per un ventottenne tira ancora una buona aria a bologna? sai sto meditando il trasferimento…
respectz from london. ti farò concorrenza. PL2
Ti offro un gelato quadruplo con panna montata e pure le amarene, dopo questa guida…
eh, ma presto il livello di simpatia delle commesse di Nannucci si impennerà grazie ad una new-entry. Mei
queerwave non lo puoi usare! lcn!LCN!lCN!correggi! ammendati!ammenda! grrrr.
edificio frocio
“Rock Shop: c’è un buon catalogo a prezzi medi“: io non vado da un po’ di mesi ma non mi sembravano troppo medi (medio per me é Nannucci). Resta comunque che Danilo e Piero (c’é ancora?) sono molto preparati. fm
Scusate, a parte i complimenti per il post che é perfetto, io a bologna non ci sono da un po’, ma mondo bizzarro ha proprio chiuso? anche la relativamente nuova sede di via Alessandrini?
rael: bologna è tra san lazzaro e casalecchio, of course.simona: grazie. baciotti anch’attè.paolo: eh su, dai. che alla fine ti diverti…anonimo delle 1134: grazie, grazie. quel festival vorrei esistesse veramente.bando: ma va’. nessuno viene a bologna per studiare…anonimo delle 1304: ho corretto, grazie. e mi dispiace molto che mondo bizzarro non ci sia più.fio: salaborsa dimenticata qui, ma ne ho parlato altrove… effettivamente è una debole scusa. sigh.mauro: grazie per la dritta sulla libreria delle donne. bologna ti aspetta. ahahaha (risata diabolica)sssq: graz graz graz.kay: grazie di tutto, grazie.caleidoscopique: grazie, ma non stare troppo alla lettera, eh…anonimo delle 2257: 26. che domanda indiscreta, però.il coniglione: grazie. ho fatto un master in cazzoneria mica per niente.sz: io continuo a stare a bologna, ma per sopraggiunti limiti d’età ed altro non frequento più molto l’ambiente universitario. anche a sentire la tua storia di studentessa là mi rendo conto che siamo tutti come in un film. speriamo non brutto come paz, fortezza bastiani, lavorare con lentezza o qualsiasi altra pellicola ambientata nell’ambiente ggiovane bolonnaise.scott.ronson: grazie. ma ‘sto mondo bizzarro… boh, vado a vedere e controllo.maledimiele: sì, cioè, vieni, ma la vita non è un film. c’hai ‘na sigaretta?marika: mi sa che la foto di settembre non piaceva a nessuno a parte il tenutario del blog. che non è poco, comunque. contento che ti piaccia questa.giovancinefilo: ehhhhh! e poi il nobel in che? in fuorisedismo? 🙂wovie zowie: grazie. farò anche io quella cosa al disco d’oro. è sempre stata una grande tentazione…sabrina: mi sa che mi tengo salaborsa e fonoteca per la guida del prossimo anno… senti monolocane in streaming, no? e poi, scusa: ma chi mi assomiglia da nannucci? mmm.loser: grazie. aim redi.latifah: ci sono decine di testimoni, eh…mei: ma va’? uau. ti vengo a trovare.edificio: va bene, va bene. disclaimer: queerwave è una delle tante parole a caso che dice michele r., insieme a “glitchato” e altre cazzate. oh. (eh eh eh)fidelio: effettivamente è un sacco che non ci vado anche io. piero c’è ancora, sì.
update: mondo bizzarro si è trasferito… a roma!
Io i tizi del Disco D’Oro proprio non li reggo. Saranno anche folkloristici e electrorientati, ma è mai possibile che non conoscano uno dicasi uno dei dischi che gli chiedo? Ieri è toccato agli Young Marble Giants: quello più serio dei due (arduo riconoscerlo, lo so) mi ha guardato come se gli avessi chiesto un uovo di Fabuergè o roba del genere. In passato ho dovuto esibirmi in tripli spelling di Camper Van Beethoven, Devendra Banhart e Crowsdell. Da notare come poi , un paio di mesi dopo quei dischi li avessero in vetrina, al prezzo politico di 22 euro. Livore à go go, si nota troppo?
sopraggiunti limiti d’eta’ a 26 anni???
Guardate che Mondo Bizzarro c’è ancora, si è solo trasferito.
zatopek: vai, vai! li-vo-re, li-vo-re!anonimo delle 2045: vabbè, si scherza, su. eh. dai. oh.anonimo delle 1637: io so che si è trasferito a roma. c’è ancora a bologna? dove?
sono arrivata qui per caso…. ho letto tutta la tua guida e da bolognese doc (laureatasi parecchio tempo fa all’Alma Mater Studiorum) posso dirti che l’ho trovata perfetta (sì. lo so. per uno che era studente fuori sede io ero un privilegiata…niente catapecchie e convivenze) Tornerò. Alma
ovviamente sono dissenziente sulla questione atlantide.
baci.
complimentoni per flavia. vorrei il file wave. ce l’hai?
manca underground tra i negozi di dischi!
alma: grazie. ti aspetto.commozionecerebrale: ah, quanto avremmo da parlare sulla questione indie… che tipo di file vuoi della flaviavento? chiamami e ne parliamo.anonimo: manca underground tra i negozi di dischi, la libreria delle moline, i teatri, il circolo della grada… ehhhh!
🙂 Alma. Però tu non posti qualcosa di nuovo… Radio Città del Capo? eheh conosco conosco… 😉
Ho troppo culo.
Cioè, DOMANI, proprio domani, prendo un treno per bologna per prendere possesso della mia nuova casa nella quale ho trasferito tutte le mie cosette sabato.
Pseudo singola-buco-in-comodo-soppalco-su-cucina in piazza aldrovandi e ora ho pure questa fantastica guida.
Ma quanto culo ho, quando?