Le cose cambiano, ragazzi, e le occasioni conviviali delle feste sono il momento migliore per accorgersene.
Le domande che mi sono state rivolte durante il pranzo di Natale, infatti, sono state sempre le stesse. Dal poco invasivo “Come va?” al molto invasivo “Ma ce l’hai una ragazza?”. Ma, nonostante le persone sedute a tavola intorno a me fossero tutte nate dagli anni quaranta in su, nessuno e dico nessuno ha detto cose del tipo: “Beati voi, che siete giovani: ai miei tempi…”.
No. Tutti sono stati zitti, tant’è che si è creato una sorta di vuoto nel copione, al momento della fatidica e ormai consueta battuta.
Un’amica di mia madre mi ha sussurrato “Passerà”, tracciando colla punta del coltello su una tovaglia una sinusoide, come a mimare l’andamento economico degli ultimi trent’anni. “Noi eravamo qua”, ha detto indicando un punto. “Voi…”. La punta del coltello è rimasta alta sulla superficie del tavolo.
Dopo un momento di indugio, il suggeritore ha sussurrato il tema del successivo argomento di discussione. E tutti, dimostrando estremo cattivo gusto, hanno iniziato a parlare delle loro pensioni.
auguri! fortunatamente i pranzi/cene a cui ho partecipato erano centrati sul tema pappe, sonni dei nipoti.
Beato te. No, davvero.
Dalle mie parti si è già passati al molto-più-invasivo “Allora, quand’è che ti sposi e cominci a procreare? Su, che il tempo passa”. O peggio “io alla tua età”.
Ecco:l’ “io alla tua età” non lo reggo più.
Da anni ormai il pranzo di Natale lo passo con pochissimi parenti, visto che ce li ho quasi tutti in un’altra regione, ma questo non mi salva da domande invadenti: ho uno zio che telefona tutti gli anni quasi esclusivamente per sapere se io e mio fratello abbiamo trovato la nostra “dolce metà” e per farci notare che il tempo passa e che dobbiamo muoverci! Ultimamente ho scoperto che questa piaga ha dimensioni addirittura mondiali: negli Stati Uniti esiste un servizio per depistare parenti invadenti: alcune ragazze fingono di essere le vostre fidanzate scrivendovi lettere e telefonandovi, naturalmente a pagamento. Mmm, quasi quasi metto su un’agenzia del genere qui in Italia!
Irene
A me nessuno più mi chiede se ho la ragazza. Mi è venuto il dubbio che forse hanno capito che sono gay.
Auguri
Marco
Io a Natale ero mezzo ubriaco.
Non fa molto religioso ma, oh, pazienza.
Buon anno.
Almeno 🙂
sisternet: auguri, auguri! il tema delle tue cene mi toccherà tra non molto, credo.runrig: ah, il friuli rurale! (eh eh eh)irene: depistateli, o rispondete “uno, nessuno, centomila”. poi sorridete sornioni e voltate le spalle.marco: mitico.theclap: perfetto. l’alcol serve a reggere determinati eventi. anzi, è indispensabile.