Ancora non mi sono trasferito nella nuova casa, questione di giorni. Ma, come immaginerete, sono spesso lì per fare lavori, lavoretti, stucchi, affreschi, trompe l’oeil… Vabbè: sono lì per montare mobili Ikea, e basta. Cuore di truciolato.
Ho passato in questo modo anche il giorno del mio compleanno (venerdì: grazie, sì, ho espresso il desiderio, ma che carin*, non dovevi), giorno scelto dal fato per il recapito a casa mia di elettrodomestici e di un armadio di tre metri per due. Che è stato montato da due omini prezzolati. Omini prezzolati che, come da accordo, non solo hanno montato il bestione (frase che scritta così ha un sentore di zoofilia snuff), ma hanno anche eliminato i vari imballaggi, portandoli via con loro.
E si sono portati via anche un cartone che sembrava vuoto, ma in realtà conteneva istruzioni e viti di un pezzo che dovevo montare io. Ho realizzato la cosa troppo tardi, e ho pensato che avevo un’unica possibilità per non tornare in quel posto maledetto alle porte di Bologna, e mi sono precipitato giù dalle scale.
Sulle scale ho incontrato una graziosa vecchietta che, come tutte le graziose vecchiette, quando sentono un giovane che avanza alle loro spalle, anche se zoppo, in sedia a rotelle, sciancato o tutt’e tre le cose, si mettono di lato come se stessero passeggiando lungo l’Autosole nel pomeriggio del 14 agosto. “Vada, vada, che lei è giovane, e io sono lenta.” Trascuro lo scarto logico tra le due opposizioni, penso che alla fine qua, 9 giugno dopo 9 giugno, iniziamo a vedere la terza decina, e mi comporto da perfetto vicino. Forse troppo, nel senso che, dieci minuti dopo che mi sono presentato già mi dice che mi tratterà come suo nipote e mi carezza il viso (giuro). E poi iniziano i guai. Sempre fermi sulle scale, mi informa che:
– in quel palazzo ci sono continuamente dei furti;
– sono previste grosse spese per rifare questo e quello.
Inizio ad essere preso da un vago senso di ansia, e sono tentato di chiedere alcune delle pastiglie che sicuramente la signora tiene nella borsa. Glisso, e intanto arriviamo al portone. Lei mi carezza ancora, mi chiama per nome, mi dice “chebelgiovine” (che sa un po’ di gerontofilia snuff).
Ma io ho una missione da compiere.
“Mi scusi signora, devo fare una cosa”, dico, e con gesto atletico mi sporgo nel cassonetto sotto casa e inizio a ravanare nella monnezza, per cercare l’imballaggio perduto.
Epilogo. Alla fine l’ho trovato. E quindi la mia dose di culo per il 2006 l’ho usata tutta. In un cassonetto.
Il secondo tragico epilogo. Delle orrende spese di cui sopra si discuterà nella prossima riunione di condominio. La prima riunione di condominio della mia vita.
Stasera.
Alle 21.
In perfetta contemporanea con Italia – Ghana.
magari è la prima convocazione?
in genere le prime convocazioni sono ad orari improbabili tipo le 24…
vabbè, tanto è inutile che tu vada, saresti comunque in minoranza a prescindere dalla decisione da votare, e pagheresti lo stesso immonde spese condominiali.
quindi guardati la partita.
ste
Che non lo sapevi? In tutti i condomini si aspetta il nuovo proprietario per dare il via ai lavori di ristrutturazione rimandati da anni…
beh ma l’orario è scelto apposta perchè l’amministratore condominiale (unico presente perchè non calciofilo) prenda tutte le decisioni in assoluto monopolio :-)Kit
Ti prego di raccontarci com’è andata…
Francesca
riunioni di condominio…io finora ne ho fatte 2 e mi son già bello rotto i coglioni
alice e ste: infatti, la prima convocazione era lunedì alle 2355. forse sarebbe stato meglio.giorgi: una bella inaugurazione e welcoming party, con 17000 euro di lavori. alè!kit: e invece i due amministratori erano sconvolti. sono quelli che hanno sofferto di più.yoshi: io già alla prima…
traccia nascosta, come si usava negli anni ’90la riunione di condominiola prima riunione di condominio della mia vita è iniziata quando l’arbitro di italia-ghana ha fischiato il calcio d’inizio, e si è conclusa ben oltre i tempi regolamentari.presenti diversi proprietari tra cui segnaliamo: – la mia vicina del piano di sotto, sveglia e simpatica;- la mia vicina del piano di sopra, che non è riuscita a seguire alcuna conversazione per motivi anagrafici;- una giovane ragazza, anche lei al piano di sopra, vicino alla quale mi sono seduto per motivi anagrafici (opposti ai precedenti) e di conforto (rigorosamente spirituale);- varie ed eventuali;- e soprattutto i geometri a., gemelli omozigoti, amministratori del condominio, che erano quelli che più rosicavano per avere messo la riunione alla stessa ora della partita. hanno continuato ad ululare dicendo “pensavamo che la partita fosse alle 16”, battendosi il petto e gettandosi zappe sui piedi.io, più che altro, ho parlato con la vicina del piano di sotto e con la giovane ragazza, nei tempi morti. se consideriamo “tempo morto” quello impiegato a spiegare, rispiegare e spiegare ancora alla signora del piano di sopra il punto su cui stavamo discutendo, la riunione è stata costellata di tempi morti. per la serie: tempo effettivamente giocato: venti minuti su oltre 110′.ma alla fine ne siamo usciti soddisfatti: 17000€ di lavori. un buon modo di darmi il benvenuto.