Non è la prima volta che mi capita di vedere un film muto musicato dal vivo: l’attività della Cineteca di Bologna è ed è stata molto ricca da questo punto di vista. Ma il primo film concerto di Chapliniana di ieri, al Teatro Comunale, è stato davvero particolare. Non tanto per la qualità delle proiezioni: il restauro delle pellicole nel Progetto Chaplin è straordinario, e il bianco e nero di A Dog’s Life, Shoulder Arms e The Pilgrim era splendente come se i film fossero appena stati girati. E neanche per la qualità dell’orchestra del Comunale. Nonostante la bravura del direttore Timothy Brock, un uomo che potrebbe tranquillamente stare in un film di Chaplin, l’esecuzione non è stata perfetta (e lo scrivo con enorme rammarico).
No, la serata è stata particolare per il pubblico in sala. Persone eleganti e vestite sportive, giovani e vecchi, uomini e donne, che ridevano a crepapelle, con risucchi, singulti, singhiozzi e borbottii, senza il minimo pudore, come se le comiche fossero state lì solo per loro. E soprattutto i bambini: ne ho visti due in particolare, due bambine che sono entrate nel teatro e da come si guardavano intorno era evidente che fosse la prima volta. Ho pensato alla fortuna che avevano, di entrare per la prima volta in un teatro per vedere tre mediometraggi di Chaplin musicati dal vivo da un’orchestra sinfonica. Queste bambine hanno avuto un saggio di cos’era il cinema, e io l’ho capito dai loro occhi, enormi e curiosi, e dal loro sguardo sognante, che avrebbe commosso per primo Charlot.
Più o meno la stessa impressione che ho avuto io guardando la gente ferma e in piedi a guardare gli allestimenti video della mostra in Sala Borsa, ridevano e ridevano. Un tizio ha visto la scena dell’incontro di box in “luci della città” almeno quattro volte di seguito.
In effetti no, l’esecuzione non è stata perfetta…ma ci stava dentro tutto. E stasera, luci della città…
certamente. e le lacrime scorreranno a fiumi, inutile non dirlo.
Chissà se ti è mai capitato di vedere il cortometraggio Exit, del 1985, dove c’è un commovente omaggio alla magia del cinema di Chaplin… (Uno degli autori e sceneggiatori mi è molto caro ;-))
qualche anno fa (mi sa una decina… aiutooooooooo) ho visto “il monello” (era appena stato restaurato), di sera, piazza maggiore, con orchestra… meraviglioso
così, dopo aver letto mi sono sentita partecipe ^_^
marla
ps: mannaggia a te e al titolo del tuo blog… non ho resistito e preso sgt. pepper la vera storia 🙂
giorgi: no, me lo mandi? si può fare? sono curioso… e poi le questione affettive sono importanti 😉marla: e come ti è sembrato il libro?
mah, a dire la veritità, non un granchè, a parte alcune curiosità divertenti; mi chiedo: ce n’era davvero bisogno? forse dopo IL libro (anthology), magari no, non ce n’era bisogno ^_^ come stile, mi sa che l’avresti scritto meglio tu 🙂
troppo critica?
marla
“Everybody seems to think I’m lazy
I don’t mind, I think they’re crazy”
ma infatti, quel libro ha due pregi:
1. raccogliere in un volume solo quello che già si sa del disco;
2. dare un punto di vista italiano sulla questione.
ti ringrazio del complimento (esagerata) e ti rinvio a questo link (http://www.sparring-partner.it/blog/2007/06/bertoncelli_racconta_sgt_peppe.html) se vuoi sentire un’intervista che ho fatto a bertoncelli.
Temo che lo sceneggiatore/questione affettiva tremerebbe all’idea che l’unica copia che possiede, purtroppo già molto usurata, se ne andasse in giro per l’Italia. Però se capiti a Roma considerati già invitato!