Me lo trovo davanti, appena fuori dal portone di casa, che scartabella tra le buste e i pacchetti che ha in mano. Quando mi saluta sento immediatamente un accento familiare.
“Ho una raccomandata per lei”, mi dice. E rallenta lo sfogliare delle cose che ha in mano. Mi passa un pacchetto.
“Ah, no, aspetti…”, dice riprendendoselo. Apre una bustina di plastica sul retro della confezione e tenta di tirare fuori dei fogli. “C’è un’altra camurria, qua…”.
Erano anni che non sentivo quella parola.
“Camurria“, ripeto sorridendo. Lui mi guarda, pronto a spiegarmi il significato di quell’espressione.
“No, no, so cosa vuol dire.”
Gli occhi del postino si illuminano: “Sei siciliano?”
“Mia madre.”
“Di dove?”
“Di Messina.”
“Ah, io della provincia di Ragusa. Ma sono molto legato alla provincia di Messina.”
Mi guarda.
“Ho fatto il postino alle Eolie. A Stromboli, per sei mesi.”
Ecco dove vorrei essere, penso. Alle isole Eolie, adesso, proprio ora. E vorrei che ci fosse il postino dell’isola a portarmi qualcosa.
“Il postino a Stromboli…”
“Per sei mesi, da gennaio a giugno dell’anno scorso.”
“Che meraviglia”, dico io.
“Poi mi hanno trasferito qua.”
E in quel momento passa un auto, che riscalda ancor di più l’aria, che si fa per qualche secondo pesante di gas.
“Da Stromboli a Bologna…”
“Sì, adesso ho il tempo indeterminato.”
“Che meraviglia, Stromboli. Fare il postino alle Eolie…”
Il postino mi guarda, poi abbassa improvvisamente gli occhi.
“Dai, dai, non me ne parlare, ché mi viene da piangere”, dice, e io noto davvero che i suoi occhi luccicano. Firmo e gli lascio la porta aperta. Quando esco di nuovo, c’è un’altra lettera per me. Stavolta, però, nessuna camurria.
La famiglia di mio nonno era di vicino Messina, e posso confermare con grande onore che la parola camurria è stata esportata, passando per Bologna, da lì fino a Londra, dove viene utilizzata da Anglofoni e Germanici in egual modo. Poi, sì, a Stromboli ci andrei anche io subito.
(Fra, finalmente oggi ti ho messo un link nel mio blog, long overdue, sorry. A stasera per il Gran Galà.)
Irene x
il mistero delle tue origini si complica…
Camurrìa…
Anche se io preferisco “botta di sale!”
ih che minchia vuol dire camurria!?
irene: mo’ aggiungo il link anche io. daje.sonicgirl: mica tanto. sono apolide, semplicemente 😉mariajcoe: mai sentito. province diverse, mi sa… 🙂esse1: noia, fastidio, scocciatura.
mia madre mi ha sempre chiamata così, proprio come ‘affettuoso’ nomignolo (lei nata a catania, suo padre di messina). poi uno dice infanzia difficile…
stee
Pure io, magari a Salina (dov’è stato girato il Postino di Troisi)
stee: mi ricorda qualcosa, il tuo commento. forse ho sentito qualcuno essere chiamato in quel modo. però è carino, dai 🙂giorgi: sono talmente cotto che mi basterebbe anche una vasca da bagno. ma ho solo la doccia! sigh!