Probabilmente la notizia che Brad Pitt si stia impegnando per interpretare John Lennon in un film biografico concentrato sugli ultimi anni di vita del nostro è una palla. Qua, più che altro, lo si spera ardentemente. Ciononostante, questa voce mi ha fatto immaginare come potesse essere nata la malsana idea nella mente di Pitt e del suo entourage. Potrebbe essere successa una cosa così.

Casa Pitt-Jolie, interno giorno. Brad fa esercizi di concentrazione, fissando il muro con aria spenta, Angelina è al computer, naviga su internet. Ogni tanto dei bambini scorrazzano attraverso la stanza, inseguiti da tate sempre diverse. Dalla radio proviene “Imagine”.

BRAD. Ma che è? Oggi solo canzoni dei Beatles alla radio?
ANGELINA. Non è una canzone dei Beatles, è di John Lennon, amore.
B. Vabbè, solo canzoni dei Lennon alla radio?
A. È per ricordare la sua scomparsa. E’ morto l’otto dicembre.
B (agitato). Cosa? Mi vuoi dire che John Lennon è morto?
A. Trent’anni fa, tesoro.
B. E io dov’ero?
A. A fare marchette a West Hollywood, va’ a sapere…
B. E Yoko Ono è viva?
A. Sì, lei è viva. Per tua informazione sono vivi anche Ringo Starr e Paul McCartney. Anche se su quest’ultimo… George Harrison, invece…
B. Chi?
A. Lascia perdere…
Un bambino corre brandendo una mazza da baseball; una ragazza di una ventina di anni lo tallona. Brad tenta di redarguirlo.
B. Ehi, ehi! Tu, come ti chiami, ehi!
A. Brad, è sangue del tuo sangue!
B. La ragazza? Ma dai? Oh-oh.
A. No, quello piccolo con la mazza da baseball in mano. Cioè, l’hai adottato.
B. L’ho adottato per conto mio o da te?
A. Poi controllo i documenti. Comunque è figlio nostro. O almeno credo.
B. Lennon ha dei figli? Chissà quanto gli manca il loro papà.
A. Aspetta un attimo… (Controlla su internet) Sì, due. Sono musicisti anche loro!
B. Anche i nostri figli faranno gli attori, allora.
A. Se prendono da me, sì. Sono figlia d’arte. A proposito, è un po’ che non sento papà.
B. Billy Bob?
A. Spiritoso.
B. Senti, ma com’è morto John Lennon?
A. Mi sa di overdose. No, no, quello era Jimi, o Jim, o Janis, o Knox.
B. Ma Knox non è uno dei due gemelli?
A. Hai ragione.
B. Oddio, Knox è morto di overdose? Ma quello non era Phoenix?
A. Lascia perdere, gli hanno sparato. Vicino a Central Park.
Due bambini irrompono nella sala, smontando un cellulare e sparpagliandone i pezzi in giro.
B. Bambini, giocate pure, ma… (si porta gli indici alle tempie e assume un’aria intensa) Memorizzate. Memorizzate dove spargete i pezzi. È questo il segreto di ogni grande attore. La memoria. Dicevamo?
A. Che gli hanno sparato a Central Park.
B. A chi? Quando?
A. Amore: a John Lennon, l’8 dicembre del 1980.
B. Sparato a Central Park. Che bella morte. Dolcezza, mi hanno mai sparato a Central Park in uno dei miei film?
A. Controllo sull’Internet Movie Database… Pitt più park più sparato… No. Nessun risultato.
B. Potrei farlo…
A. Amore, ne hanno fatti già un paio di film sui Beatles.
B. E chi ha parlato di un film sui Beatles? Sai che palle: dovrei trovare altri tre attori, sarebbero in scena quanto me: no. Voglio fare un film sugli ultimi momenti di John Lennon. Voglio essere sparato a Central Park.
A. Gli ultimi anni, intendi?
B. Qualsiasi cosa, basta che non ci siano gli altri tre in mezzo ai piedi. C’erano?
A. No, direi di no. Ma John non era da solo, c’era Yoko.
B. Lo so…
Brad si alza in piedi e si avvicina ad Angelina sorridendole. La bacia.
A. Amore, vuoi dire che… Oh, ma… Devo prendere lezioni di giapponese subito… Ma mi accetteranno come Yoko? E accetteranno mai te come John?
B. Studierò canto, tu studierai giapponese e… Cos’è che fa Yoko Ono?
A. È un’artista.
B. Allora studierai giapponese e artismo, e poi, senti: ho una canzone pronta. “All we are saying is give Brad a chance”. Non è un bellissimo titolo?
A (addolcita, quasi languida). Ti amo…
B. Ti amo anche io, baby.
A. Facciamo un altro bambino…
B. Sono stanco, adottiamolo…
Compaiono due bambini nella stanza.
Bambino. Mamma, papà: Mark può rimanere a giocare qua oggi pomeriggio?
Angelina e Brad, insieme. Ma certo. Può rimanere… quanto vuole.

Fine