Ho appena visto la prima puntata del programma “Il teatro in Italia” di e con Dario Fo e Giorgio Albertazzi, andata in onda su Rai Due nello spazio di Palcoscenico. Un programma ben fatto, interessante e divertente. E fin qua… Ma, come forse saprete, questa è soltanto la prima puntata, su un totale di nove previste. Il problema è che è l’unica che è stata registrata. Ebbene sì, delle altre otto non se ne sa nulla. Anche i due autori hanno detto che non sanno se le altre verranno realizzate, forse, dicono, la loro esistenza dipenderà da problemi di ascolto.
Si fa un gran parlare del cinquantenario della televisione pubblica, anniversario importante, celebrato nei modi più disparati. Proprio oggi pomeriggio ho visto su Rai Tre un interessante servizio sull’informazione in Rai, curato da Primo Piano, il programma di approfondimento della terza rete. Venti minuti molto (troppo?) veloci, in cui venivano ripercorse le tappe più importanti dell’informazione nella televisione pubblica, parlando anche dei modi in cui viene e veniva fatta, oltre che dei contenuti, degli eventi.
Forse non guardo abbastanza la televisione, ma era da tempo che non vedevo un programma realmente culturale e ben fatto come quello di stasera sulla storia del teatro. E ovviamente non si sa che fine farà.
Attenzione: questo è solo uno sfogo, purtroppo conosco abbastanza bene gli orrendi meccanismi che regolano la televisione italiana…
Bei tempi quelli, quando la televisione insegnava qualcosa, a leggere e scrivere, sì, sì e non sto scherzando. 😀
sulla tv:avete sentito i nomi dei partecipanti al festival di sanremo?pappalardo,dj francesco,masini,meneguzzi(ammazza!gente di un certo livello)credo sia meglio una gara di paese per questi qua.’a france’ com è il cd dei karate?io ultimamente sto ascoltando l’ultimo”some boots”,la mia amica argentina dice che assomigliano a un gruppo americano”g-love and special sauce”li conosci?
Su Sanremo meglio non dire niente. Se ne parlava oggi con amici, ma il discorso, ovviamente, è durato una manciata di secondi. Non conosco il gruppo di cui mi parli, o-anonimo-che-evidentemente-mi-conosce, ma ti assicuro che Some Boots è nettamente inferiore, a mio parere, a qualsiasi altro disco dei Karate.
Ciao Francesco, F. da Zurich… buon anno, tanto per cominciare. Ti diro’, sparliamo tanto della nostra TV, ma non ci rendiamo conto della spazzatura che si vede in giro. Io fortunatamente sono scampata alle varie Isole dei Famosi (qui non ho ancora la tele), ma appena possibile, la TV italiana la voglio!!!
Anonimo… scusa, mi intrometto. G Love and Special Sauce sono niente male, a me piacciono (posso capire che la mia opinione non valga tantissimo in fatto di musica, mi sparo salsa per delle ore!). Comunque, Philadelphonic e’ uno dei loro album migliori. Hanno anche collaborato con Jack Johnson (vedi versione un po’ hip hop di Rodeo Clowns, una chicca), che ovviamente nessuno conosce in Italia, e che era in tournée con Ben Harper l’anno scorso negli USA.
F.
grazie per il consiglio F!l’anonimo si rivela:sabrina!
Io continuo ad avere il dente avvelenato per il canone. La tassa per la Rai ne giustificherebbe una per la Fiat, una per la Barilla o per la Parmalat. Vorrei che in virtù del canone la Rai non trasmettesse pubblicità, o che ne trasmettesse pochissima, senza mai interrompere un film, un telefilm o un programma. Il canone va contro qualunque regola di concorrenza. Ok l’ho detto… ora taccio per un mese! Giuro!