Ci ho messo molto, moltissimo a leggere Underworld. Verso la fine ho sentito, più che con altri libri, il senso di dispiacere per l’approssimarsi della fine, del distacco.
Quando ci si separa allo stesso modo dalle proprie parole, invece, c’è un senso diverso. Non l’ho mai chiesto a mia madre, ma sono sicuro che stiamo provando cose simili: lei che mi vedeva andare a scuola per la prima volta, io che guardo il mucchio di fogli accanto a me, pronti per essere spediti all’Editore.
Nessuna tristezza, un misto di gioia per la procreazione e normale, genitoriale preoccupazione.
Mi riferisco al post sottostante…sono rimasta un pochino stupita…non saprei come spiegare…questi due personaggi…certo,hanno attirato su di loro l’attenzione litigando…ma queste definizioni “pittori”…”tossici” ecc…è proprio giusto definire così le persone senza conoscere la loro “realtà”?…Ho sempre visto Bologna come una “grande” città,”grande” inteso come antitesi di provincialismo e quindi indice di ampie vedute…ho scritto così,l’impressione che ho avuto…Ciao:-)Marina
io credo lo comprerò. Fai sapere. Spero cmq non superi le 250 pg. PL2
ci sono mattine in cui la mancanza di bologna è nel respiro.e devo ricordare che nell’assenza c’è.con i suoi portici avvolgenti,i piedi calpestanti,la piazza da condividere.e lo so lo so che non c’entra niente.ma mi mancano oggi le sensazioni che mi regala.e gli amici lasciati.oggi che è il mio compleanno.e sono triste qui a milano.sono ciò da cui manco.
wow,attendo con impazienza la fine del travaglio, non vedo l’ora di sentire i primi vagiti. e tanto meglio se sarà più lungo di 250pagg, così il momento del distacco sarà più lontano. cazzarola, sarà che una mia cara amica ha partorito da poco, ma queste nascite mi emozionano sempre di più. congratulazioni, e inboccallupo, papà. Mei
che bello non vedo l’ora! (ahia quante aspettative..attenzione..)
Se il tuo romanzo è di qualità direttamente proporzionale al blog, lo vedremo presto camminare da solo: prima a gattoni, poi col girello (si userà ancora?), e finalmente correre verso la vita. Magari, con tanti fratellini accanto… Intanto, mi piacerebbe fare da “madrina” al primogenito!
hai inserito nel libro anche la poesia della tua mente che zompetta? per quanto mi riguarda, ho provato questo senso di “distacco finale” anche oggi con i tuoi post che ho stampato e letto (per la prima volta) durante la pausa pranzo. mi hai fatto dimenticare la pizza che avevo davanti… il che è tutto dire. il tuo pregio? non sei volgare. facci sapere, ciao, luisa.
E per dirla con Loretta Goggi: “Evviva!” “Felicità!”.
io invece dico grazie per la musica di fragola.
marina: ah, ehm. volevo essere ironico. no? (tamburella le dita imbarazzato)loser: se tutto va bene (se) dovremmo stare intorno alle centosessanta. ma che è, non compri libri di più di duecentocinquanta pagine?anonimo: mi dispiace. quando ho letto il tuo commento, mi sono ricordato di quando ho aperto il blog e di perché lo volevo aprire. ma di questo riparlerò più in là.mei, lafagotta, latifah, laluisa, lafranciskje: grazie. adesso non parliamone più. shhh. che sta per shhhcaramansia, socc’!francisca: prego 🙂
in verità sto leggendo i demoni di dost però ho questo amore adolescenziale per i libelli. PL2
dost? vuoi dire proprio fjod dost? assomiglia un sacco a fred durst, così… 😉
sapevo avresti colto l’azione iconoclasta del mio commento. ora mancano solo i “dost brothers” ma probabilmente sono quelli karamazov. PL2