5. Sesso e relazioni sociali
Un dato fondamentale vi ronza nella testolina, lo so. Novantamila studenti universitari. Diciamo, rispettando le proporzioni mondiali, quarantamila uomini e cinquantamila donne dai diciotto ai trent’anni, mantenendoci larghi. Quindi: Alma mater ormonum. La primavera a Bologna è una stagione considerata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ma come fare a non limitarsi alla contemplazione di bei giovani e belle giovani? Una cosa fondamentale da scegliere è come gestire la vita universitaria, la scusa per la quale siete a Bologna. Dunque: per coloro i quali fanno facoltà a netta prevalenza maschile, come ingegneria, consiglio di andare a studiare da qualche parte nelle biblioteche di via Zamboni. Ma anche di studiare qualcos’altro: se andate al 36 (ricordate?) con un libro che si chiama Integrated Mechanics and Application in Modern Stuff Building, è decisamente dura farvi passare per un romantico e maledetto studioso di filosofia. Secondo me per questo gli ingegneri sono stressati: perché perdono un sacco di tempo che dovrebbe essere dedicato alla studio andando nelle sale di lettura delle facoltà umanistiche. E poi devono studiare di notte. Non a caso ho parlato di maschi iscritti ad ingegneria. Le ragazze che fanno la stessa facoltà, infatti, sono una ventina, si conoscono tutte per nome, e, indipendentemente dalla loro bellezza o simpatia, sono oggetto di attenzioni vagamente pesanti nei confronti dei loro colleghi, che le guardano come si guarderebbe una pozza d’acqua nel deserto. Sì, con la lingua di fuori.
Ci sono facoltà che storicamente sono dominate dalla presenza femminile: una su tutte Scienze della formazione. Le ragazze di Scienze della formazione, però, hanno un debole per gli ingegneri (e vediamo domani che succede in via Zamboni).
Capita, a volte, di essere fermati per strada da persone a caso. Di solito queste sono di tre tipi, assai accomunabili.
1. ciellino: subdolamente vi offre il suo aiuto, perché sembrate disorientati (e lo siete). “Sono dello Student Office“, dice. Furbetto: chi penserebbe che dietro ad una sigla dal suono tanto ufficiale si possa nascondere un’organizzazione come CL? Del resto anche la setta di Charles Manson si chiamava “La famiglia”. Queste sono scelte azzeccate di marketing, c’è poco da fare. Con la scusa di avere le ultime dispense su cui preparare il temibile esame di diritto privato, il ciellino (o la ciellina) vi attirerà in una morsa di rosari, appartamenti di soli maschi e di sole femmine (questi ultimi hanno sempre destato in me un certo interesse – sociologico, ovviamente), messe cantate obbligatorie alle sei del mattino. Quindi dite “no grazie” e andate avanti. Ma ecco che vi ferma il
2. marxista: siete di sinistra? Bene, Bologna è il posto che fa per voi. Perché le organizzazioni politiche universitarie non si accontentano di distinizioni bipolari, e neanche di schieramenti paralleli all’ordine parlamentare. No. A Bologna potete scegliere tra marxisti-leninisti, trozkisti, internazionalisti, anarchici, stalinisti, socialisti rivoluzionari. E sicuramente mi sfugge qualche gruppo. Ognuno di essi ha la sua rivista (noiosissima, roba che in confronto Il Capitale si legge con la velocità di un Almanacco di Topolino), e, ovviamente, ognuno è in lotta con l’altro. I marxisti-leninisti, in particolare, hanno una tendenza catechista: vi fermano per strada e vi propongono di partecipare a delle “Lezioni di marxismo”. Voi, che vi sentite dei marxisti un po’ parvenu, senza titolo di studio, decidete di partecipare, e lasciate al marxista in questione (o alla marxista) il vostro numero di telefono, sperando che, chissà, con la scusa delle lezioni… Invece no. Quelli vogliono la vostra anima e, se non la ottengono, ve la rompono. Se non andate ad una lezione, vi chiamano a casa, e vi chiedono la giustificazione: dico sul serio. Conosco delle persone che per sfuggire alla persecuzione dei marxisti-leninisti, sono sotto il programma protezione testimoni. Quindi non date il vostro numero di telefono, chiedetelo voi al prossimo. Ehi, marxista-leninista che leggi, non mi sto riferendo a te;
3. punkabbestia: il punkabbestia ha comunque bisogno di un’interazione con voi. O perché vi deve vendere il fumo (ottimo per terreni accidentati, con buon battistrada, ma non eccellente per usi psicotropi), o perché deve chiedervi qualcosa, di solito una cartina (non fate gli spiritosi: non si è perso), o un chilum, o un fazzoletto per pulirlo, o una sigaretta, o degli spiccioli. Voi comportatevi come credete, sta a voi decidere cosa dare e quanto. Ma non vi preoccupate se, ad un vostro rifiuto, il punkabbestia vi urla dietro “borghese di merda” (capita, capita…), anche se avete mandato a fanculo il marxista-leninista: non siete dei borghesi di merda. Basti pensare che i piercing del punkabbestia costano quanto tre mensilità del vostro posto in tripla sopra gli sfiatatoi delle cucine di McDonald’s. Quindi, tirate dritto e andate in sala studio. Lo scopo non è finire il capitolo sulla letteratura cilena, ma rimorchiare la persona a fianco alla quale vi siete seduti. Casualmente, eh.
Nella prossima puntata: musica e cultura.
cazzo, in sala studio quando andavo io STUDIAVANO veramente_me tapino!
ormai questa guida è un appuntamento immancabile! nella prossima puntata non puoi non nominare il covo e feltrinelli!
sono un ex-persequitato dai leninisti-marxisti-romani.prima parlavano solo di incontri per discutere,poi volevano che facessi propaganda,un bel fanculo non glielo ha tolto nessuno….:)
aspettiamo trepidanti!
niente male,io provero’ a farne una su cork.
sabrina,la fedele ascoltatrice
per le fanziulle all’ascolto, io invece consiglio di andare a studiare nella biblioteca del dipartimento di storia in san giovanni in monte. mai visti cosi’ tanti omini meravigliosi in cosi’ pochi metri quadrati.
Senti, io che l’università l’ho vista l’ultima volta negli anni Ottanta ma ho un debole per i giovani universitari, ho qualche speranza di cuccare? e dove mi devo appostare?
Antò Lu Purk entrava nelle biblioteche di lettere con i racconti froci di David Leavitt sottobraccio: ma era il 1989. Con quali titoli l’ingegnere travestito può catturare le studentesse in cerca di romantici e maledetti studiosi di filosofia?
Interessante è anche la reazione alla frase “no. Non ho una cartina”. L’interlocutore punkabbestia (o contiguo) ti guarda come se fossi un ciellino demente che non sa nulla della vita. Solo perché non giri con un pacchetto di Rizla in tasca. Che, tra l’altro, nemmeno lui ha.
Un attimo, a me interessava quella cosa della malva, nel post precedente. Sono ancora in tempo? 🙂
Giuliano
Questa onnipresenza dei Beatles mi inebria!
A splendid time in guaranteed for all!
ho studiato a bologna per un anno, facendomi le canne al 36. poi ho deciso che dovevo laurearmi, ma questa è un’altra storia. io sono stata agganciata da un marxista-leninista che mi ha praticamente portata in braccio ad una catechizzazione. sono fuggita, sia per sfuggire alla noia assassina, sia per seguire il gran figo che aveva dato forfait un secondo priam di me. il risultato è che dopo un caffé è sparito, per poi ricomparire sotto casa mia tre settimane dopo con in mano due biglietti il concerto dei csi.
fino a qualche anno fa era attiva una sala studio dal nome (ufficioso) a dir poco invitante:L’OBITORIO.era accanto al fu T.P.O., in via Irnerio…ci andai una volta per incontrare uno spacciatore napoletano, e c’era gente che RIUSCIVA A STUDIARE, nonostante la fitta nebbia. indimenticabile. Mei
in un posto come quello credo che si andasse tranquillamente oltre il semplice rimorchio… Mei
una volta sono stato ad un incontro di ciellini subdolamente celati dietro il nome “associazione il folle volo”. l’ospite era il “poeta” Rondoni che solo dopo ho scoperto essere stato direttore nazionale niente popò di meno che della famigerata Compagnia delle opere. comunque a parte lui che si poteva pure stare a sentire gli altri che sono intervenuti facevano accapponare la pelle (“cioè no, perchè io quando ho letto quella poesia, cioè ho detto cazzo, perchè, è così, cioè…capito?”).sono riuscito abilmente a fuggire senza che mi carpissero cellulare e e-mail.
un’altra volta sono stato invitato da un mio amico ad un incontro coi leninisti in un sottoscala dipinto di rosso in una via sconosciuta dietro la stazione: dopo due minuti ero in via carracci che fuggivo convinto di essere inseguito da giganteschi falci e martelli. i punk a bestiola li odio tutti perchè sono un borghese di merda.
bando: il punto è: quale sala studio? eh, bisogna saperla scegliere!kay e steff: grazie, ma l’appuntamento con referrers era immancabile. l’ultima parte della guida arriverà presto. se avete altri suggerimenti…anonimo delle 2150: hai la mia solidarietà.sabrina: ehilà! falla, falla. poi facciamo una specie di enciclopedia.fio: ottimo, ottimo, attendo sempre i vostri contributi.padmini: mettiti fuori dalle università, vicino agli spacciatori. poi scegli l’accusa: adescamento o spaccio. eheeheh.papessa: direi con qualcosa di aldo nove (ottimo scrittore, peraltro), oppure con le poesie della merini. al limite anche baricco (argh).anonimo delle 1921: infatti. si può anche rispondere: “guarda, io non ce l’ho, ma laggiù c’è un tabacchino”. a quel punto lui sarà costretto a chiedervi dei soldi.giuliano: la questione della malva verrà sviscerata in un post apposito, più avanti. abbi fede.animadigomma: grazie, grazie. anche io mi inebrio. ehm: a splendid time is guaranteed for all. pris: oh, che maravilliosa historia d’amor! com’è andata, poi? racconta, racconta.mei: non ricordo di essere mai andato all’obitorio, ma so che è la prova vivente dell’effetto psicotropo che hanno alcuni tipi di fumi passivi. e poi che vuoi dire con “oltre il semplice rimorchio”? uhmmm.ilgabbiere: incubi condivisi da chissà quanti altri…
non alludevo ad autoarticolati et similia(…ok,non c’è bisogno che lo dica tu, me lo dico da sola:ARGH), bensì proprio a LIMONAMENTI,POMICIAMENTI e oltre..non ne ho avuta diretta testimonianza,ma visto l’ambientino che era…un posto come quello, oggi come oggi, sarebbe la gioia dei poveri studenti di ingegneria costretti ad andare al 36 con I fiori del male tatticamente sotto il braccio. Mei
non so se gioire o avere paura del mio prossimo, prossimissimo, trasferimento. consiglio: dopo il titolo, mettici la dicitura “può avere effetti collaterali”, che non si sa mai.
odio eterno per quella ridicola copia venuta male del paese dei balocchi che è la bologna dei fuorisede, che si strozzino tutti coi loro stronzissimi aperitivi
velociraptor: gioisci, gioisci. ma mantieni il controllo.colonnello lobanowski: eh che violenza. ma che ce l’hai con me? no, perché io ogni tanto faccio l’aperitivo ed ero un fuorisede.
ma no, è che avevo mangiato un pò pesante
se venissi a napoli, ti suicideresti
è piena zeppa di queste bestie ridicole e puzzolenti
piene di pidocchi
ma, il pidocchio del punkabbestia vale
2000 euri : borghesi di merda
Cazzo a me i marxisti hanno telefonato x un mese giuro!!!
Borghesi di merda ke non sono altro
sn di cl e volevo solo mandare affankulo il coglione ke ha scritto sta roba,etikettatore d merda!¨!!
il rosario te lo inculi tu,nn sai di cosa parli pezzo di furbo.mika siamo l opusdei
vaffanmerda va!