Il vero inizio dell’anno, lo sapete, è dato dall’autunno: scuole che ricominciano, e partenze di “annate” e palinsesti di vario tipo, compreso quello radiofonico.
Sebbene sia già cominciato la settimana scorsa, vi segnalo la seconda puntata di Monolocane, il mio programmino serale, che va in onda, come sempre, ogni giovedì dalle 2230 alle 0030 (circa) su Città del Capo – Radio Metropolitana. Il solito chiacchiericcio, la solita musichella, le solite rubriche (“Tengo ‘na minchia tanta” e “No Accademia No DAMS”), ma nuove incredibili possibilità di interazione. Oltre al numero telefonico della diretta (051 642 80 81) e alla mail della diretta (direttaatradiocittadelcapo.it), adesso abbiamo anche gli sms, come a Radiodigei, che possono essere mandati al numero 348 76 49 289. Usateli per insultarmi e richiedere canzoni.
Nella seconda puntata di Monolocane, domani, vi riproporrò l’intervista che ho fatto il tre luglio scorso a Tori Amos, di cui ho già parlato su queste pagine. Se non ce la fate a sentire l’intervista, ma proprio vi disperate perché l’avete persa, c’è la pagina della trasmissione sul sito della radio che vi soccorre. E se volete sentire tutte le interviste e gli speciali dell’anno scorso, basta accedere all’archivio.
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Già che ci siamo, vi dico anche che è iniziata da ben tre settimane la quinta stagione di SecondaVisione, con delle novità. Abbiamo finalmente un archivio audio, dove potrete scaricare tutte le puntate per intiero. E pare che presto avremo anche il podcast.
Insomma, verso l’infinito e oltre.
Ah, per ascoltare Città del Capo – Radio Metropolitana, seguite queste istruzioni. Per prima cosa, guardatevi intorno: ci sono le due torri in lontananza e qualcuno, intorno a voi, dice parole come “soccia” e non becca una “z” una? Allora dovreste essere a Bologna. In tal caso le frequenze della radio sono 96.3 e 94.7 MHz. In caso contrario, potete sentire la radio in streaming.
Update. Ops, mi sono ricordato che oggi è il John Peel Day, quindi stasera vedrò di farvi sentire alcuni pezzi andati in onda nei suoi storici programmi. Se volete ne potete scaricare una caterva qua.
grande
ho molto apprezzato l’intervista alla Difranco, per l’intelligenza delle d e r, la sua voce e simpatia (“nothing is never completely wrong”)
Rampino
aaah, e finalmente questa sera – se non mi addormento prima – mi ficco qui davanti con le cuffiette e ascolto. grazieaddio quest’anno abbiamo fastweb e non capiterà più di sentirti tut-to-co-sì-a-pez-zet-ti-ni che dopo un minuto mi veniva il nervoso. eh.
anche io sono in radio in rai ma solo per uno stage!In bocca al lupo per il tuo programma…
Oooh, finalmente sono riuscita a memorizzare il nuovo fantasmagorico numero di Rcdc per mandare gli sms… quando lo dicono in radio sono tutti dei razzi! (ma un numero più facile non c’era, eh?)
Che bella l’intervista con Ani DiFranco, concordo con Rampino (e devo dire che ti invidio un po’ per aver parlato con lei)!
Io e due miei amici abbiamo chiacchierato per una mezz’oretta con Todd Sickafoose alla fine dell’ultimo concerto romano di Ani, ma chiacchierare con lei sarebbe impagabile… e mi farebbe l’effetto che ha fatto a te Tori Amos 😉
Saprai che poco dopo la tua intervista, all’inizio dell’estate, i medici le hanno detto di non esibirsi più dal vivo ALMENO PER UN ANNO per non aggravare in modo irrimediabile una sindrome del tunnel carpale che le è venuta ultimamente.
Lutto.
grazie a tutti!
mela, no, non sapevo della sindrome. il problema non sarà tenere ani difranco lontana dai concerti, ma dalla chitarra! come farà a non comporre almeno una canzone alla settimana?
Infatti me lo sono chiesto anch’io:
ok, quei 300 concerti (sua media annuale!) in meno aiuteranno sicuramente, ma a casa? Non posso credere che eviti del tutto di suonare: del resto la Righteous Babe ha assicurato che il prossimo disco uscirà regolarmente e tutto il resto…
Però non mi stupirei se nei prossimi mesi uscisse, che so, un romanzo di Ani DiFranco!
E non vedrei l’ora di leggerlo.
Nel frattempo sto ascoltando tutto l’archivio delle tue interviste: vorrei proporti per il Premio Pulitzer per aver cercato e trovato il responsabile della tradistruzione di “Eternal sunshine of the spotless mind” (film che ho adorato).
Io vorrei cancellare lui e tutti i suoi simili.