E così, dopo varie peripezie, ho una nuova libreria. Un evento. Non tanto per la fatica che ci è voluta per metterla insieme (nonostante il gentile pubblico richieda con tale forza nuovi episodi della Ikea Experience che sarebbe disposto a pagarmi la navetta per mandarmici, non posso fare di questo blog un continuo match tra me e il colosso svedese, ma fidatevi: ci sono andato spesso, negli ultimi tempi, anche solo per comprare delle viti mancanti), quanto perché per la prima volta dopo dieci anni ho praticamente tutti i miei libri con me.
Avendo sognato questa cosa, e avendoci smadonnato sopra a lungo, ho pensato a tante cose: a che libreria comprare, a dove metterla, ma soprattutto a come ordinare i libri.
Nel mio mondo ideale e malato, seguirei l’ordine alfabetico per autore che seguo per cd e dvd (e lo so, ridete, ridete), ma per questioni di spazio è assai poco pratico. Le mie libraie preferite mi hanno caldamente suggerito che il modo migliore per sfruttare lo spazio è raggruppare i libri per formato e, quindi, per editore. Ovviamente la sistemazione è ideale, nel senso che poi le dimensioni fisiche degli scaffali mandano a quel paese ogni proposito. Ma per un po’ ci sono riuscito, creando – come effetto collaterale – delle strane vicinanze.
Partiamo dall’alto: i libri di grande formato sono insieme. Ecco quindi che Vini d’Italia 2006 dialoga da vicino con il mio libro di storia del liceo, che è tentato alla sua destra dalla Guida per l’uomo di Men’s Health – un simpatico regalo di compleanno che di per sè è un incitamento alla violenza sessuale. Più in là ci sarebbe il Dizionario storico del lessico erotico italiano, un volume interessante, ma purtroppo la Guida non sa leggere.
Lo scaffale immediatamente sotto è dedicato all’opera quasi omnia di David Lodge e da quella omnia di Bret Easton Ellis. “Ottimo lavoro, squartatore!”
A destra di Ellis, Dick. Tranquilli, sono separati, almeno nella realtà della mia camera. Poi qualche Rizzoli, qualche Baldini e Castoldi, qualche DeLillo, Morozzi quanto basta, e un trio fantastico: Gifford, Tondelli, Bollani.
Un paio di scaffali più in giù, uno degli accostamenti di cui sono più orgoglioso: Il barone rampante, ultimo esponente di una serie di Calvino, fa cheek-to-cheek con gli Scritti corsari di Pasolini. Se ne diranno un sacco, di cose. A fianco l’unico libro di Culicchia che posseggo ascolta e – speriamo – impara. Immediatamente a destra, schierati come soldati, gli Einaudi. Martin Amis, in prima edizione, guarda gli Stile Libero e i nuovi formati della casa torinese come un anziano maggiordomo guarderebbe un b-boy. Oppure:
Gli Stile Libero son allineati
gialli e diritti come soldati.
Alla loro sinistra un vecchio inglese
freddo, crudele, eppure cortese
dice loro: “Ragazzi screanzati,
urlate parole coi pantaloni calati”
(Scusate, è che là vicino c’è Esercizi di stile di Quenau, non resisto).
Appena sotto, un altro esercito, quello dei minimum fax: sono talmente belli e fighetti che ti viene voglia di chiedere loro un drink. Sapendo, peraltro, che avrà un nome stranissimo e lo pagherai un botto.
E poi ancora i Mondadori, i classici, ma anche i tascabili, con il Seminario sulla gioventù di Busi attaccato a Sulla strada di Kerouac (accostamento del tutto involontario, ma greve). E lo scaffale degli orrori, da Dracula (in un’edizione Longanesi di cui vado fierissimo) a Stephen King. In mezzo a mostri, vampiri e licantropi, ll decamerone di Boccaccio, che si crede vittima di uno scherzo crudele, presumo.
In fondo, i fumetti: ecco, secondo me là, al piano terra, si divertono un casino. A tenere le fila, potete immaginarvi, ci sono i personaggi di Andrea Pazienza, tentatissimi di strappare le pagine degli spartiti alla loro sinistra: per evitare danni li fornirò di cartine.
Very interesting… ciao 🙂 Altamora
Un mio interessante accostamento è “Lessico Famigliare” accanto a “The Queen Complete Works”.
E poi,chissà perchè i fumetti sono sempre in fondo…
che bellezza.. il mio sogno, una libreria con i miei libri che ora son dispersi su 4 o 5 case diverse, chissà se li rivedrò mai tutti insieme
Non c’è proprio nulla da ridere: io ho libri, CD e DVD in ordine alfabetico per autore… tempo fa avevo pure iniziato a inserire il tutto in un database, ma poi ho ricevuto minacce d’interdizione dal cuore stesso della famiglia (brutte serpi!) e l’ho mollata lì.
Però nell’attuale casa abbiamo fatto una cosa che è una figata: avendo un bagno molto grande, ci abbiamo messo due librerie, ove sono state collocate le seguenti categorie editoriali:
– Doppioni (non pochi: anche la mia compagna è una lettrice extreme)
– Gialli Mondadori e non
– Riviste (musica, enigmistica, scienza)
– Fumetti (Ho tutti i Pazienza usciti con gli Editori del Grifo, più il ciclo completo dell’Incal di Moebius della stessa casa)!
– Romanzi rosa/più o meno pornosoft, che la mia compagna definisce “Da vasca da bagno”, nel senso che se ne spara uno intero per abluzione.
L’unico inconveniente è che il bagno è uno solo e che abbiamo spesso gente in casa…
DeCaDe
piccole soddisfazioni!!!Nel mio mondo malato ed ideale i libri sono ordinati proprio per editore!! Del resto, anche l’occhio vuole la sua parte 😉
SoleMad.. un’altra che vorrebbe nuove puntate sull’Ikea (lo scorso week end ho conosciuto la resp del personale dell’Ikea Italy e le sono scoppiata a ridere in faccia grazie ai tuoi numerosi racconti, folgoranti!)
Nooooooooooooo
Scusa ma non ci siamo proprio. Per editore? Per formato? La prima ipotesi va bene in libreria, la seconda nel magazzino di una biblioteca.
A casa propria secondo me i libri vanno divisi per genere, e all’interno della letteratura per paesi (o lingua dell’autore), e ancora all’interno per ordine alfabetico dell’autore.
Avrò la deformazione professionale (della bibliotecaria), però mi sembra l’ordine più sensato.
Ripensaci!!!
scusa, ho scritto (malissimo!) il commento in fretta. Ma questa cosa di sistemare nelle librerie di casa i libri per editori non mi va proprio giù.
Io suggerisco Busi accanto a Palahniuk, ‘invisible monsters’ o ‘survivor’, a scelta…
io con 8 billy da 80 con elementi top dovrei farci stare tutti i libri che ho qui. mi chiedo una cosa, dato che tu a spanne avrai almeno il doppio dei miei libri: li hai letti tutti o c’è una percentuale (mettiamo il 30% ma scrivila tu) di libri che hai in libreria ma non hai ancora letto?
ciao
altamora: thank you so much.maxna: i fumetti stanno in fondo perché sono alti come dimensioni? o perché inconsciamente li consideriamo letteratura bassa, nonostante tutto? posizionatori di fumetti, su rieducational channel.iri: abbi fede, abbi fede. prima o poi succede, ed è effettivamente bellissimo.dcd: grandissimo. ordine alfabetico regna.solemad: no, ikea basta, dai. o se no, fate una colletta e mi pagate la gita. più il wurstel in truciolato, ovviamente…giorgi: ma io sono d’accordo con te, idealmente. il problema fisico è lo spazio. e nello spazio, come insegna star trek, non c’è ideologia che tenga.mlle roquentin: non posseggo nulla di palanhiuk. ebbene sì, lo ammetto.anonimo: credo di avere letto, diciamo, il sessanta per cento dei libri che ho. purtroppo, per questioni lavorative, sono spesso legato a doppio filo alla narrativa italiana immediata (cioè più che contemporanea, ahimè).
beh il peso dei libri non letti è notevole ai bei tempi costituiva il 3% della libreria ora siamo sul 20…per motivi strutturali ti consiglio i fumetti in alto…generalmente è carta leggera…meglio caricare la base con in tomi di carta pregiata e sottile superpesante 🙂
ok, ma i fumetti sono volumi grossi. non so, ad occhio secondo me stanno meglio in basso.
i tomi pregiati, ovviamente, stanno in una cassetta di sicurezza di una banca di ginevra.
e i cooper?????