Terapia

Talvolta, nella vita, diventa naturale o necessario troncare i rapporti con certe persone: spesso ciò deriva dall’intensità emotiva della relazione, le cui basi, però, non esistono più o sono state gravemente danneggiate.

Del rapporto tra me, i CCCP e i CSI (e infine i PGR) ho parlato in un post di qualche anno fa: l’ho riletto e concordo con molto di quello che ho scritto. Però la mancanza delle canzoni delle prime due incarnazioni della band non se n’è mai andata. Ho tutto, ma l’idea di risentire la voce di Ferretti, un tempo così vicina, ora distante perché indissolubilmente ormai legata alle sue sparate (diradatesi, per fortuna), mi ha sempre urtato. Certo, è capitato di accontentare richieste in radio e di passare le loro canzoni, ma spesso sono arrivati commenti degli ascoltatori che esprimevano bene il senso di disagio che si può provare nell’ascoltarle.

Insomma, ero malato, in un certo modo.

L’occasione è arrivata sabato sera, quando ha fatto tappa a Bologna il tour estivo che vede insieme Angela Baraldi e Massimo Zamboni alle prese con il repertorio dei CCCP e CSI. Sono andato scettico verso il concerto, ma è bastato che i due salissero sul palco e iniziassero a suonare insieme agli altri musicisti della band per ricordarmi di quanto siano semplicemente belle le canzoni di Ferretti e Zamboni.

Il concerto è stato sempre più coinvolgente, fino a quando Zamboni ha detto: “Questo concerto si chiama ‘Come una terapia’ e quindi… ‘Curami'”. La canzone è esplosa e io ho capito che effettivamente stavo facendo una terapia nel momento in cui questa si era conclusa. E mi sono goduto tutte le canzoni del bel concerto, anche quelle firmate da quell’uomo ora così distante, con gioia e partecipazione.
Quindi: addio, Giovanni. Sono riuscito a dimenticarti senza scordarmi di te.