mail

No Reply

C’è un fenomeno che ultimamente mi stordisce: l’assenza di risposte nel campo della comunicazione mediata. Gente che non risponde a mail, sms, telefonate, chat, per circoscrivere la questione. Non gente che tarda nel rispondere, non gente che prima o poi ti richiama, e neanche gente che si scusa. Semplicemente gente che si fa di nebbia in corrispondenze (o tentativi di corrispondenza) che non hanno a che fare con la sfera dell’emotività profonda (cioè l’amore, campo minato), bensì del lavoro o anche dell’amicizia.
Perché accade tutto questo? Ancora non me lo spiego.
Mi hanno educato (perché di educazione si tratta, in fondo) a rispondere: se non rispondo io mi sento male. Considerando che la stragrande maggioranza delle mie corrispondenze avviene attraverso la GMail, regolarmente metto una stellina sulle lettere a cui devo rispondere ed è raro che lasci passare più di qualche ora per dare replica a un sms. Eppure non è che non faccia una mazza tutto il giorno: tuttavia credo che sia un dovere e una questione di rispetto per gli altri il dare pronta risposta a una sollecitazione di qualche tipo. Un dovere che, tutto sommato, costa poco. Può anche succedere che venga richiesta una risposta elaborata che magari non è possibile fornire subito, per mancanza di dati o tempo: in tal caso mandare due righe dicendo qualcosa come “Ti rispondo appena possibile” può essere sufficiente, credo. Ma la maggior parte delle volte bisogna sollecitare e sollecitare ancora, perché venga rotto il silenzio che, spesso, permane.

Se dovessi mettere tutte insieme le mail, gli sms, le righe di chat, i saluti che ho mandato e che ancora non hanno avuto risposta, be’, sarebbe una bella accolita. Me le immagino, queste parole, come accumuli di asteroidi alla deriva nello spazio. Vanno, vanno, per forza di inerzia, fino a che non si consumano e scompaiono nel buio, nel silenzio, senza risposta.

Di |2011-12-27T09:00:39+01:0027 Dicembre 2011|Categorie: I Me Mine|Tag: , , , , , |9 Commenti

Parliamo un po' su di noi – 2. Peace&Love

Qualche mese fa vi ho raccontato di un’esperienza di spam piuttosto divertente. Mi era arrivata una mail che diceva, appunto, “Parliamo un po’ su di noi”. Ieri, qua su Splinder, mi è arrivato un messaggio privato.
L’utente, Miriang, è di Messina, è del mio segno zodiacale e ha 25 anni. Dal suo profilo apprendo che i suoi interessi, scritti in inglese (moderna, la ragazza!), sono più che altro una descrizione del suo carattere: è decisa, determinata, coi piedi per terra, e ha la ferma intenzione di avere una relazione e mettere su famiglia. Il suo grido è forte ed ecumenico: per questo intesta il messaggio “Ciao cari”.
Il mio nome è (miriankassala55@yahoo.com), ho visto tuo profilo.
È proprio l’era dell’internet: l’identità digitale. Mio dio.
divenne intrested in voi
Dal profilo? Però. Questo mischiare inglese e italiano, Miriang, è un po’ ardito e sgrammaticato, però, lasciatelo dire.
mi piacerebbe anche sapere di più
Di cosa, Miriang? Dell’arte dello spelling? Del mio profilo?
La prego di scrivere nel mio indirizzo e-mail personali in modo che posso darvi il mio
Il tuo che!?
alcune delle mie foto
Ah, ecco.
per voi di conoscere quale mi sono ok 
Anca mi son ochei.
(miriankassala55@yahoo.com) I crediamo di poter passare
L’emozione ti ha fatto sfuggire una l, ma non puoi evitare di parlare di te in prima plurale? E quella mail al posto del nome mi inquieta. Passare che, comunque?
Da qui sto aspettando.
Bella questa immagine: mi sa di principessa che attende, rinchiusa nella torre, un principe che la porti in salvo… Fili, frattanto?
Ricordate la distanza o il colore non importa, ma l’amore conta tantissimo nella vita.
Quanto hai ragione: parole sagge, parole forti, parole che non si dicono mai abbastanza.
Grazie, mirian
Prego, grazie a te. Sello il cavallo e arrivo.

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