Trecentosessantacinquesimo
Esco dalla radio con Federico. Sentiamo un botto mentre siamo sotto le Torri. Parlavamo della liberazione degli ostaggi, credo. Comunque ne avevamo parlato.
Dopo poco andiamo in piazza Maggiore, con Elena e Nico. Vediamo i Carabinieri che ci impediscono l’accesso alla piazza. Quando uno di loro vede Nico gli dice:
“Vieni qua, tu”
Nico va.
“Allontanatevi, voi”, dice il carabiniere.
Ci allontaniamo.
Il carabiniere fa aprire la borsa a Nico. Dentro c’è un pennello e materiale per fare attacchinaggio.
Solo dopo veniamo a sapere esattamente cos’è successo.
Alla mezzanotte del mio ventiseiesimo compleanno ero circondato da persone care, vicine e lontane. Fumavo una canna e ridevo.
A volte, quello che vince, è arrendersi al senso di impotenza, e lasciarsi andare, abbandonarsi solo all’affetto e al calore.