Visto che mi trovo a Roma a pochi chilometri dal Santo Padre (dovevamo prendere un aperitivo insieme, ma mi ha mandato un sms di disdetta all’ultimo momento, adducendo scuse puerili), mi è venuta in mente una delle sue ultime esternazioni. Ha detto, in poche ma sante e buone parole, che bisognava pregare per la pioggia.
Ma insomma. Pregare per la pioggia? Pregare per la pioggia? Ma perché deve dire delle cose del genere? Ne ha dette di più gravi, lo so, ma perché?
Ho pensato a delle soluzioni per cercare di fermare questa maledetta e terrificante canicola (qui a Roma si sta peggio che a Bologna, almeno oggi, il che è tutto dire).
- Fare la danza della pioggia. Che ci vuole?
- Mettersi d’accordo tutti insieme per stendere le lenzuola pulite fuori dalla finestra. Ogni volta che io stendo le lenzuola piove, a parte in questo periodo. Ma probabilmente il Male è abbastanza potente da infischiarsene di rompere le scatole ad una persona. Proviamoci insieme, dai.
- Mettere a volume altissimo e ripetutamente “L’estate sta finendo” dei Righeira, orientando le casse verso il cielo.
Non so se quest’ultima soluzione abbia senso. Ma credo che comunque, dopo un po’, qualcosa succederà.
Intanto ballate, pregate, ascoltate. E commentate, ovvio.
Dopo la stesura dei panni suggerisco di provare con il lavaggio della macchina (per chi ce l’ha obviusly!)…
obviOusly .. c’e’ una “o” anche .. ti correggo io, anonima, per risparmiarti le correzioni che fa lui … :-)))
l’ultima volta che ho steso i panni fuori non ha piovuto, ma ci hanno pensato i piccioni a far piovere qualcosa di molto meno utile dell’acqua