Eccomi a Roma, dal mio fratello di parole che guarda, sorveglia, mi nutre e mi dà da bere dell’ottima tequila. Il viaggio in treno è stato, come al solito, interessante. Basta, a volte, guardarsi intorno e spegnere il walkman. Davanti a me due ragazze carine, che hanno iniziato a parlare tra loro. Una delle due andava a Roma a trovare il ragazzo, ma non era proprio contenta. Infatti, per motivi di lavoro, la andava a prendere la madre di lui (futura suocera?) e lei non è che ne fosse proprio entusiasta.
“Ma hai un buon rapporto con lei?” chiedeva l’altra ragazza.
“Sì, però…”
E continuava dicendo che il ragazzo l’avrebbe portata allo stadio a vedere Roma-Ancona.
“Ho anche preparato lo striscione”, diceva lei. Io e l’altra ragazza abbiamo fatto due occhi così. E lei:
“Ma non con su scritto ‘Forza Roma’. C’è scritto ‘Sono qui’. Sai, è per una mia amica, metti che mi inquadrano a ‘Quelli che il calcio’…”.
Risatine imbarazzate.
Il personaggio seduto accanto a me, invece, non ha tolto gli occhi dalla ragazza seduta davanti a lui per un secondo. Tanto che ho pensato fosse cieco. Mi sono ricreduto quando non ho visto né il bastone bianco, né il cane. Le guardava proprio le tette. Punto. Poi si è alzato, forse stufo della visione, e ha preso un librone. Siccome, mentre io leggevo Linus e il libro che sto leggendo in questo momento, lui non ha fatto altro che guardare, mi sono sentito autorizzato a guardare quello che stava leggendo lui. Un libro-ricordo del corso per allievi ufficiali dei Carabinieri, con foto, ricordi e tutto. Alcune perle: capitoli intitolati: “O capitano, mio capitano”. Frasi epiche che iniziano con: “Immagina una valle verde” (sponsor?). Ma soprattutto il profilo allievo per allievo. Ora forse voi sapete che tra i Carabinieri ora ci sono anche delle donne. Ho quindi letto il profilo di un’allieva e l’ho trascritto sul mio taccuino. Anche questo, come tutto quello che ho scritto finora, è assolutamente vero.
Allieva eclettica, non ha mai nascosto le sue tendenze politiche. Per questo il Maresciallo le ha ordinato di comporre il testo dell’inno del plotone su una melodia “lievemente nostalgica”. Ingoiato il rospo, da vera combattente, si è poi vendicata suonando la canzone di Lady Oscar durante una funzione.
Il mio fratello-di-parole, qui dietro, si meraviglia e continua a chiedermi “Ma veramente?”. Veramente, veramente.
La terza ragazza ha detto di essere fidanzata con un ragazzo di Parigi.
Lo dico così, per completezza.
E domani: la notte bianca. Ma prima… il caldaista ci sveglierà domani mattina alle 815. Scatta un orrendo sorteggio per chi si dovrà alzare. Staremo a vedere…
anvedi stai a rooommaaaa, e non dici nullaaa?
ma che ti vai a vedere della notte bianca? pure noi ci vogliamo andare, solo che prima abbiamo un matrimonio! e quanto resti a roma? hai visto che bella città? e quanto sono belle le romane? 😀
le lettrici romane… 🙂 penso che me ne andrò da roma lunedì mattina. e proprio adesso sto spulciando l’enorme programma della notte bianca… suggerimenti?
Siamo talmente fratelli, io e nuoveparole, che io (adayinthelife) non mi accorgo che sto commentando sul mio blog con il suo account. 🙂
Ma e’ meraviglioso… non sapevo di questa iniziativa (aka Notte Bianca), avrei preso il primo treno dalla Sfizzera per venire a Roma… divertiti e racconta!!! F.
voglio la notte bianca. Vi invidio assai, ma in quel modo bonario che vi augura tutto il meglio possibile 🙂
aò, sei bravo!
certo che davvero nessuno da vicino è normale…e sul treno MI-RM se ne concentrano un bel po’…quasi come le giapponesi che vanno verso Venezia..
Occhio. Non sempre ci vuole un bastone bianco per riconoscere un cieco.
XaB!