Giovedì scorso, in stazione, ho acceso una sigaretta mentre aspettavo il treno, che continuava ad accumulare ritardo. Ho tenuto il mozzicone tra le dita e l’ho lanciato con perizia con un colpo del dito medio. La cicca ha descritto una traiettoria piuttosto tesa ed è andata a finire esattamente sul binario, in bilico, senza muoversi, ad un paio di metri da dov’ero. Sono rimasto allibito a guardarla, pensando a cosa quell’evento avrebbe potuto significare. Insomma, che uno lanci con una certa forza un mozzicone di sigaretta sui binari, e che questo rimanga in bilico sul binario stesso (la cui sezione non è piatta) non è cosa comune. Pensando alla probabilità che quest’evento accadesse, mi sono detto che avrei dovuto subito giocare al Superenalotto. In quel momento è arrivato il treno e ha portato via il mozzicone dalla sua situazione di magico equilibrio.
In viaggio verso Roma ho pensato a quell’episodio de Ai confini della realtà che si intitola “A Penny for your Thoughts”, praticamente la storia di uno che lancia una monetina al ragazzo dei giornali, per strada, e questa rimane in piedi, in verticale. Da quel momento il protagonista del telefilm ha il potere di sentire tutti i pensieri degli altri (“I pensieri degli altri” è proprio il titolo italiano). Le persone intorno a me leggevano: Il Giornale, Intimità della famiglia (che esiste ancora e lotta insieme a noi), Libero e Gente. Io, per fortuna, non avevo alcun potere telepatico.
Ho anche pensato che la cosa del mozzicone sul binario poteva voler dire qualcosa sulla Notte Bianca, il cui ricordo della passata edizione ancora è ben impresso. Ho quindi immaginato, per la notte di sabato, possibili inondazioni, le cavallette, una tempesta radioattiva.
Invece no.
Quando io e il mio fratello di parole siamo tornati a casa stamattina alle sette, c’era l’elettricità, e durante la notte non era caduta neanche una goccia d’acqua.
Sarà solo per questo che mi sono divertito di meno?
P.S. (che sta per “pazzesco squallore”) Ho finalmente comprato una macchina fotografica digitale. E siccome non ho un cacchio da fare, apro un fotoblog, che si chiamerà “A Pic in the Life”. Come frase sotto ci sarà, al posto della citazione lennoniana, “Well I just had to laugh / I saw the photograph”. A fianco del titolo “Il fotoblog di A Day in the Life”. Tutto questo lavoro testuale e di contenuti è stato fatto da un team della Bocconi che ho profumatamente pagato. Ma non mi è stato dato alcun template, quindi proponetemene uno voi, che siete bravi con l’html, ispirandovi a questo. Non oso chiederlo direttamente alla mia webmaster, che è stata sì brava a creare questo candido e arioso ambiente in cui ogni tanto scorrazzate. Vi pagherei, per farlo, se non avessi dato tutto ai signori della nota università meneghina. Ma in cambio avrete la mia stima, la mia gratitudine, e altre cose inutili, come un link e un paio di Gmail. E vi offro una pizza, dai. Almeno quella si mangia.
In due diverse occasioni ho assistito ad un lancio di mozzicone in cui il mozzicone è caduto verticalmente, in piedi, come la moneta del film.
I due autori della prodezza erano un più matto dell’altro.
… ehm, senza offese 🙂
Giuliano
Come sarebbe a dire che ti sei divertito di meno?? Umpf! 😛
Da quando in qua noi bocconiani facciamo lavori testuali e di contenuti? 😉
la mia prima notte bianca è stata un miscuglio di emozioni strane,paradossali,confuse,belle e dolorose.ricordi e proiezioni.ma l’alba al pincio insieme ai migliori jazzisti italiani ha sospeso l’atmosfera in un limbo di eternità.indimenticabile
mauro
anche io una volta ho visto marinaP buttare una cicca e vederla atterrare perpendicolare al terreno. è stato un momento quasi epifanico. a parte questo, a me mi chiamano “la SS dei template mica per niente”: se me lo chiedevi due giorni fa mi ci mettevo a fartelo,ma già ne ho avuto abbastanza con il mio quindi: no grazie. tra l’altro poi la Gmail ce l’ho, quindi non c’era nemmeno una ricompensa allettante. [PS: non provare a lamentarti o ad invocare azioni legali come in passato se stavolta i caratteri sono UGUALI ai tuoi anche nella dimensione. io non li cambio. fai un po’ te 🙂 ]
adayinthelife si è digitalizzato. ma pensa te.
bentornato.
quando ero fumatore, una volta ho colpito per sbaglio un passante e questo voleva denunciarmi, pensa te che inciviltà!
non so assolutamente niente di html e ho 2 indirizzi gmail e 6 (sei!) da regalare, ormai ce l’ha anche il mio gatto
vorrei un indirizzo gmail. posso avere un indirizzo gmail?
mandami un email a boss77@gmail.com Ho ancora un po’ di inviti. Stasera arrivo a casa dall’ufficio e ti mando l’invito… ciau
se ti avanza un template… lo prendo io.
thnx
(avevo sempre desiderato scrivere *thnx*)
anch’io voio gimeil! uffa! qualcuno regala me gimeil???
paolo
paolo: iiiiiiiiio te la dò la gmail! non hai che da chiederla! LI-BE-RA-TE-MI da queste gmail che non so più cosa farne, mi spuntano fuori dovunque. chiedete e vi sarà dato. ma chiedete, vi prego, che mi stan facendo impazzire.
Se serve un template, basta chiederlo. Se è per questo anche se serve una gmail. Woland
theclap: ma no, figurati, non offendi. comunque il mozzicone non è caduto in piedi sul filtro. la cosa che mi ha impressionato è che è rimasto in equilibrio sul binario.fiordiblog: come si dice: presenti esclusi 😉runrig: torni dopo anni e anni (sei proprio tu!) e rompi le palle? naaaah!mauro: anche io ho goduto molto al concerto. nei venticinque minuti che ho visto, c’è stata una cover di here comes the sun da brivido. sai se è stata incisa da qualche parte?fio: tutto risolto con il template, grazie comunque. e bentornata, ovviamente!sssq: grazie, cara. hai risolto con la gmail?latifah: non mi parlare di template. io sono una pippa, che sia chiaro. quindi, anche se me ne avanzasse uno, mi vergognerei a dartelo. e non scrivere mai più quelle robe. oh.paolo: trovata la gmail? anche io ne ho un bel po’, se qualcuno ne vuole una, che mi scriva.woland: a saperlo prima… ma ho risolto, grazie comunque.
Ma dove li conti ‘sti “anni e anni”? Che ancora devo digerire il kebab milanese? 😉
(in realtà ti leggo da mesi, è che mi illumino solo quando si nomina la BoccOHni)
anni, anni, cara. guarda che il tempo passa. eh eh.
tra parentesi: sono diventata ragioniera. Dopo la maturità classica è un bel traguardo! 😉
noi, alla comune, giochiamo a buttare i mozziconi sul lampione di fronte (siamo al terzo piano)…fortunatamente nessuno è riuscito a penetrare nei pensieri degli altri… ciao!