Una puntata coi frizzi, lazzi e cotillons, stasera. Qualcuno l’aveva chiesto, beh, io l’ho trovato. In esclusiva l’intervista con chi ha deciso di fare uscire nei cinema patri Eternal Sunshine of the Spotless Mind con il titolo-che-ben-conosciamo. Sì, avete capito bene, proprio con lui, direttamente dalla Eagle Pictures.
E con me in studio Magenta&Woland.
Che volete di più? Chiedetemelo. Sintonizzatevi questa sera dalle 2230 sui 96.3 o sui 94.7 MHz se siete a Bologna o provincia. Se siete altrove, cliccate qui per lo streaming.
Update. Da oggi e per ogni giovedì la mia trasmissioncina va in onda anche su RadioNation. Ma pensa. Devo subito chiamare mia mamma.
Ariupdate. Se proprio volete, l’intervista è ascoltabile qui.
Ecco l’intervista!
Non mancherò!
Giusto questa mattina ho scritto un post riguardante l’omissione di una traduzione nel film Ocean’s Eleven.
Cordialità!
Picchialo anche per me.
Domiziano.
una domanda: ma esiste un archivio di queste trasmissioni?
tutti in ascolto.
non riesco ad ascoltarla_ci fai un sunto?_thanks_ps: che film!_
per non parlare degli scandalosi ritardi delle distribuzioni italiane.
Per fare un esempio, Donnie Darko io l’avevo già visto in olanda un paio di anni fa in dvd, perchè uscì in tutta Europa nelle sale già nel 2001.
Così come quel capolavoro di Requiem for a Dream, uscito nel 2000, uno dei film più discussi degli ultimi vent’anni e mai uscito in Italia, o come tanti altri film famosissimi all’estero (potrei fare una lista di pagine e pagine…).
C’è una spiegazione a tutto ciò?
Ti spiace chiederlo al simpatico figuro di stasera?
Seguirà trascrizione, vero?
CIAO
l’intervista non è in diretta. sarà disponibile sulla pagina del programma da domani. ma intanto raccolgo le domande per la prossima.
sarò tutta orecchi
eccerto che si ascolta, non posso perdermi una tale chicca 🙂 bravo francé
potete postarla?
Spero di ricordarmi di ascoltarti! Ma se il tipo non ti ha dato motivazioni più che convincenti che facciamo poi?? Lo cancelliamo? :pp
Riuscirà a dire che titolo modificato fa rima con guadagno assicurato?..E peccato che la Winslet non assomigli per niente a Julia Roberts e Carrey ancora meno a Richard Gere…sennò vedi come ti camuffava anche la locandina del film…
ma quale cippa è la chat che citi in trasmissione?
Che delusione! Non è stata un’intervista, ma un monologo. Francesco: non hai avuto il coraggio di muovere una critica decente al delirio di quel tipo. Perché di delirio si tratta. Lui diceva, alla fin fine, che per vendere meglio un film (o magari un libro, o un disco) è lecito in Italia appioppargli un titolo furviante, che tradisce l’intenzione dell’autore, le attese del pubblico, e in fondo la dignità stessa di tutti quelli che hanno partecipato alla sua realizzazione. Lo trovo offensivo e sbagliato, e soprattutto trovo che i distributori di prodotti culturali debbano promuovere e vendere nel rispetto del prodotto stesso, e non inventando e rimaneggiando a casaccio. Se no, facciano altro. Credo che l’occasione di un’intervista in radio sia stata completamente sprecata. Ci mancava che ti scusassi per il disturbo, e che lo ringraziassi per averci spiegato il senso della sua “mission” aziendale, visto che a noi, poveri mentecatti, queste cose sfuggono. CARNOVSKI
è vero, su molte cose hai ragione. ma vedi, nel momento in cui ho tentato di insistere sulla questione, lui si è limitato semplicemente a dire “questo è il mio lavoro”. la cosa che mi ha spiazzato è stato il suo totale candore nel dimostrare una mentalità orientata completamente al profitto. film come zucchine.non che sia stata una sorpresa, intendiamoci.
dunque si risolve così?
per far vendere un film intelligente bisogna farlo passare per idiota?
e perchè in america, patria dell’industria del cinema (commercializzazione della cultura), il film ha riscosso tanto successo con il titolo originale?
e comunque, il passaparola funziona se il target è quello giusto, non se lo fai vedere al pubblico di “una settimana da dio”(bruce almighty) o “prima ti sposo poi ti rovino”… per questo il film in italia ha guadagnato pochissimo sia la prima che la seconda settimana (i guadagni non sono calati, dice lui… ma per favore…) ed è sparito dalle sale in pochissimo tempo.
peccato. mi aspettavo qualcosa di un po’ meno scontato, sinceramente.
Al bando i “tanto si sa che è così, si sa come vanno ‘sto cose”!! Perchè credo questi uomini di marketing campino proprio sulle nostre debolezze, le nostre rinunce, i nostri “vabbè,che ci devi fare…va tutto alla rovescia”..
Comunque ci credo che ti abbia spiazzato. Il suo monologo era come un muro invalicabile, recitato in un linguaggio semibocconiano di mission e target che non ammette repliche, ma solo una pietà silenziosa per come la vita aziendale riduce la testa ed il linguaggio delle persone. L’unica era schiaffeggiarlo, come Nanni Moretti schiaffeggia la giornalista che gli dice “kitsch”. “Ma come parla? Le parole sono importanti!”. Poi, soluzioni per titoli cosi’ “difficili” ci sono: basta lasciare il titolo originale, e un po’ più piccolo, come una chiosa, una versione italiana anche non fedele. Qui in Francia l’hanno fatto con un altro film di queste settimane: “The Manchurian Candidate”, sottotitolo “Un crime dans la tête”, una formuletta francese che non vuol dire nulla, e che se fosse stata lasciata da sola sulla locandina avrebbe rovinato tutto.
Ma quelli della Eagle avevano bisogno dell’accordo del regista o del produttore del film per cambiare il titolo cosi’ radicalmente? Perché, se è cosi’, è tutta un’altra storia.
ma è così scorretto tentare di portare al cinema gente che ci va poco e “costringerla” a vedere un film decente? su mille, qualcuno non lo apprezzerà?
tanto per voialtri blogger colti e ben informati il passaparola funziona sempre
IRI. Ma saranno fattacci degli autori del film! Il regista ha scelto per il suo film un titolo che riteneva (credo) bello, poetico, calzante, evocativo e originale, sapendo senza dubbio il titolo non avrebbe attirato i cultori di American Pie o Scream. Ora, perché un distributore, che nulla ha avuto a che fare con la produzione del film, si permette di travisare tutto cio’ per attirare più pubblico nelle sale? Immagina la divina commedia distribuita negli States: sulla copertina un diavolo ghignante, magari l’ombra delle torri gemelle sullo sfondo; titolo: “Escaping from hell”.
sembra che in italia ci siano solo due possibilità: lasciare il titolo originale oppure inventarne uno di sana pianta. dove sono le buone vecchie traduzioni letterali di una volta? (boh, forse non ci sono mai state).
comunque io mi scandalizzerei più di tanto, ricordiamoci che siamo nel paese di berlusconi presidente del consiglio, che non c’entra un cazzo ma è bello ricordarlo.
Secondo me ad avere la peggio è di sicuro il film:
andrà a vederlo solo chi, ingannato dal titolo, non ama il genere;
viceversa chi ama il genere non andrà scoraggiato dal titolo demenziale.
TRISTE.
“Colpire un target un po’ più teen”…
“Colpire un target un po’ più teen”…
“Colpire un target un po’ più teen”…
“Colpire un target un po’ più teen”…
“Colpire un target un po’ più teen”…
“Colpire un target un po’ più teen”…
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah