Mi ero preparato per bene un programmino per la Notte Bianca di quest’anno: mi sarebbe piaciuto andare a sentire Benigni al Campidoglio, ma ne avrei anche potuto fare a meno, a dire il vero. Mi sarebbe piaciuto andare a vedere l’esposizione della testa colossale di Costantino (l’imperatore, non il tronista, e in questa parentesi mi rendo conto di come siamo messi), così come l’antologica di Pazienza.
Non avrei perso per nulla al mondo il concerto di Elio e le storie tese a San Lorenzo. Perché, poi. Ho visto il simpatico gruppetto quasi una decina di volte, quasi sempre gratis, vestito da Zorro, in quattro regioni diverse. Ma è più forte di me: quando sono nei paraggi, non resisto.
Nonostante tutto questo, la pioggia che è caduta continuamente durante la notte bianca mi stava facendo desistere, lo ammetto. Starò invecchiando, starò diventando idrosolubile, non so, insomma, stavo per andarmene, dopo una lunghissima introduzione fatta di finti stornelli romani, dopo la mia solita maledizione-da-concerto, per cui mi ritrovo sempre dei tifosi dell’Andria dietro che urlano e urlacchiano alle mie spalle.
Invece sono rimasto, e ho visto il più bel concerto di EELST della mia breve vita.
Vi basti la scaletta, che ha compreso “A.T.A.T.V.U.M.D.B.” (confesso che ho sperato si materializzasse Giorgia e che, dopo aver cantato, facesse un catartico harakiri), seguita da una bellissima canzone degli Area, “Hommage à Violette Nozières”. E poi “Caro 2000”, durante il quale delle ragazze (giuro) mi hanno offerto del Vov (e non dello Zabov) e “Litfiba tornate insieme”, che è stata fatta in anteprima in un concerto a Bologna qualche anno fa, e che aveva lasciato tutti a bocca aperta. E poi ancora un pezzo che non avevo mai sentito dal vivo, “Nella vecchia azienda agricola”, che mi ha fatto venire in mente la mia cassettina registrata, la prima cosa di Elio che ho sentito, il loro primo disco. “Giocatore mondiale”, hanno fatto anche quella, cari i miei rosiconi. E dopo? “Acido lattico”, rendiamoci conto.
Avevo già deciso di comprare il cd brulè, e mi stavo recando verso il banchetto apposito, quando…
Quando, sotto la pioggia battente, è iniziata “Alfieri”.
A questo punto, miei piccoli lettori, so che vi siete già divisi in due gruppi. Qualcuno di voi si sta continuando a chiedere: “Ma di che cazzo sta parlando, questo?” Ma altri tra voi stanno piangendo e si stanno maledicendo per non essere stati a Roma ieri.
“Alfieri” non è nel cd, non rientra nella registrazione. Sulle prime me la sono presa, ma poi ho pensato che è stato veramente un regalo a quelli che, come me, sono rimasti a prendersi la pioggia.
Adesso qui, nel mio letto d’ospedale, con un respiro che neanche Mimì de La Bohème, ripasso mentalmente il testo della canzone, cantato con sguardo fiero e pieno di gratitudine per l’uomo del Giappone.
(L’ultima frase, ovviamente, è comprensibile solo a quelli che sono riusciti ad arrivare fino a qua, con gli occhi pieni di lacrime).
Update. Mi sono ricordato che, come intermezzo tra “Il vitello dai piedi di balsa” e la reprise, è stata suonata… “Cateto”. Ca-te-to.
Siamo una banda di petaaaaaaardi traaaaasformata in complessiiiiiiino. Siamo un nucleo di ghiacciooooooliii, ecco il nostro bastonciiiiiiiiino.
Alfieri del bel canto,
alfieri del nostro bastoncino,
alfieri semplicemente alfieri,
così oggi come ieeeeeriiiiiiiiii.
sì così oggi come ieeeeeeeriiiiiiiiiiiiiii…
😀
mangoni e l’uomo del giappone!
tutto si perde lungo il nastro della mia preima cassettina degli eelst, registrazione di un concerto, dove urna si sovrappone, nella memoria, a silos, ad alfieri, a tutto, alle barzellette raccontate al pubblico, a tutto…
maestro indegna spalla, salumi ama la spalla, gli amici porta in spalla, la vita è una lotta spalla a spalla, ma ho trovato in te il Giapponeeeee. 😉
Beato te! Io non sono riuscita a vedere/sentire un accidenti. Propongo una petizione a Walter per cambiare data (fine giugno). Ma sei davvero in ospedale?
ti odio.
il tuo amico paolo.
so di cosa parli, l’ho sentita live non più di due mesi e mezzo fa a una festa della birra (concerto gratuito): proprio il pezzo che non ti sogneresti nemmeno di chiedere come quarto bis, non la faranno mai, troneggia a tre quarti della scaletta.
son cose.
Lacrime agli occhi anche no, ma un po’ di sana invidia di sicuro.
All’epoca impazzii per trovare Alfieri.
ahahahahah hanno fatto acido lattico! (sbirciatina al mio blog per capire il perchè dell’esaltazione)
A quanto pare tutti hanno avuto una cassetta di Elio per cominciare la dipendenza…
Confermo: il concerto è stato g-r-a-n-d-i-o-s-o. Questi gran cazzi della pioggia: è solo acqua. L’istant cd a 12 euro perfino onesto e si sente alla grande.
Ma Mangoni è insopportabile.
Aderisci anche tu alla campagna: “Rendi migliori i concerti di Elio e le Storie Tese. Elimina Mangoni dalla faccia della terra”.
[Ste]
ma Mangoni è Mangoni.
“Ciao sono Faso e suono il baso” è una delle liriche più intense della storia musicale italiana, mi ha permesso di superare il lieve disagio di avere i pantaloni zuppi di pioggia durante il concerto. Se ti può consolare anch’io vado avanti a tachipirina, però è stato bellissimo soffrire insieme a piazzale Tiburtino.
Ti prego di non dimenticare Nenzy…
A.
Mangoni è dio, come lo si può eliminare? Non ho resistito alla tentazione di comprare la maglietta simil-che con sopra la sua faccia al concerto, mi pento solo di non aver comprato il cd.
E poi dove lo trovi un uomo immagine che ti fa la lap dance in canottiera e mutande sotto la pioggia battente? Per non parlare di quando si accoppiava con il cane in ‘cani e padroni di cani’.. com’è che ha detto Elio? “Se la notte è bianca, qualcuno che la imbianca ci deve pur essere”
invidia. PL2
niente “tapparella”? anche se il cicciobombo dei takethat vale parecchio comunque PS. alfieri è fuori gara
tapparella come finale.
Io capisco e invidio. Ora vado a cercare in un baule una cassetta “Live in Vigevano”. — alessio
un finale da lacrimoni
Io sono stato al concerto a Brescia, a i primi di settembre: semplicemente mitici! La scaletta è stata quella che hai messo tu, tranne Cateto ed il Vitello dai piedi di balsa+Reprise che non sono stati fatti.
Ho portato la mia chiavetta USB e mi hanno salvato sopra gli MP3 delle canzoni del concerto (non tutte, solamente quelle che sono anche sul CD). Una mia amica si è trovata invece il cd vuoto! (può capitare nel casino, poi lo te lo cambiano)
Ciao-Gabriele-
P.S.:il titolo è solamente TVUMDB, senza ATA 😉