L’avete sentita questa storia dei fulmini? Fulmini a ciel sereno, per la precisione, che io pensavo fosse un detto metaforico, e invece no. Ma del resto ho capito da poco che la buffa espressione che usa mia madre, “porca l’oca”, effettivamente offendeva un pennuto, non una fantomatica señora Loca, una che sicuramente spesso dà di matto.
Tornando ai fulmini, insomma, è successo che un ragazzo in Sardegna stava lì, passeggiava con la sua bella, e ad un certo punto… SBARADRANG, o più probabilmente, ZOT. Una cosa terribile, orrenda, spaventosa. Insomma, pensateci: state passeggiando in riva al mare, state dicendo delle cose carine e romantiche al vostro partner o alla vostra partner. O state parlando di riforme fiscali, o delle meravigliose doti sessuali di Ivana, l’amica ucraina della vostra partner. Insomma, state lì e un secondo non ci siete più. “Che c’entra”, direte voi cinici. “La morte viene, silenziosa come un’alce, dai vivi ci separa con il taglio di una falce”. “Prima ci sei, poi non ci sei più”, direte voi stoici. Dagli epicurei pervengono rumori di rutto e godimento, e speranze che un fulmineacielsereno non gli rovini la festa. E ma cazzo: un-fulmine-a-ciel-sereno (mentre lontano un’oca sbraita in spagnolo). Già, perché io mi immaginavo questo ragazzo sotto la pioggia torrenziale, magari che ne so anche con un enorme picca di ferro in mano, che urlava inneggiando nel temporale a Odino. E invece no: cielo se-re-no. Poi ZOT.
Ieri un altro fulmine ha colpito la chiesa di Trinità dei Monti a Roma, danneggiandola. E prima ancora altri fulmini e altre vittime. Ragazzi, è arrivato l’Anticristo*. C’avevano ragione i produttori del remake di The Omen. E vabbè, godiamocela, che dobbiamo fare? Uniamoci agli epicurei, rei dei rutti di cui sopra.
Comunque un consiglio per evitare i fulmini a ciel sereno c’è. Non andare al mare e in montagna e in luoghi in cui ci sono perturbazioni vicine, dicono gli esperti. Beh, vediamo. Evitare mare e montagna: d’estate, ma vi pare? Con tante belle comode e vuote città… E per le perturbazioni vicine, amen. O uno sta in Liguria e controlla le previsioni della Sardegna (andando veramente al mare con la pioggia, “perché tanto a Sassari c’è una giornata magnifica”) o si rassegna. Tanto si sa: quando c’è una perturbazione, dall’altra parte del mondo ad una farfalla si rompono le ali, e prima di morire esclama: “Che tempo di merda”.

* Che poi pensavo a Cristo e all’Anticristo. Se l’Anticristo arrivasse adesso, non ci sarebbe credo – ma le mie conoscenze teologiche sono scarse – Cristo a fronteggiarlo. E dopo l’Anticristo, che farebbe il diavolo a quattro per un bel po’, ci sarebbe un altro Cristo. E mi immagino queste due figure ruzzolare sui millenni senza mai incontrarsi. Due giocherelloni. Una danza quasi di corteggiamento. In realtà scrivo queste cose blasfeme solo perché Ruini mi commenti sdegnato. O sdentato, se sta leggendo adesso il mio blog, con l’i-Book in grembo e la dentiera nel bicchierone, sul comodino.