Sono stato dal medico, l’altra settimana. Già che c’ero, in previsione di prossimi viaggi, gli ho chiesto: “Dottore, ma che sapete voi medici dell’influenza suina?”. “Niente di ufficiale”, mi ha risposto il mio medico. “Nel senso che dal Ministero non ci arriva nulla”, ha continuato. “O meglio, qualcosa ci hanno mandato”, ha aggiunto. Il mio sguardo indubitabilmente interrogativo l’ha fatto proseguire. “Ci hanno mandato una mascherina…” “Mi scusi”, l’ho interrotto, “ma se c’è una cosa sicura è che il virus è più piccolo e che la mascherina non serve a nulla.” Lui, giustamente, mi ha guardato come per dire “Ehi, bello, e che, non lo so? Il medico sono io, tu hai una laurea in Scienze della comunicazione, ah ah ah.” Poi ha continuato: “E ci hanno anche mandato un camice monouso.”
E allora capisco che la grande forza cialtronesca che ci governa (e non pensate a un individuo, un soggetto, neanche una classe politica: intendo qualcosa di più ampio) ormai è veramente ovunque: una sorta di pandemia, appunto. E ha del suino anch’essa.
Anche fisiognomicamente, se si pensa all’autore della suina legge per antonomasia (vedi post sulla fisiognomica su Comablog).
Mmm sarà una cosa che varierà da regione a regione perché qui a Roma non c’è stata traccia di mascherine e camici usa-e-getta, ma solo cartelle informative con tutte le cose da sapere.
March of the pigs.
N.