Quando ci sentiamo al telefono, F. e io parliamo spesso di lavoro. Abbiamo lavorato per molto tempo insieme, poi, come capita, le nostre strade si sono divise: F. se n’è andato da Bologna per una bella opportunità lavorativa che, purtroppo, è scomparsa in maniera disgustosa da un giorno all’altro. Ci siamo trovati, quindi, a parlare di quel mondo magmatico del precariato culturale al quale apparteniamo.
Spesso, purtroppo, nelle nostre telefonate si narra di comportamenti pessimi, meschini o irrispettosi di chi offre lavoro: talvolta, poi, queste pessime maniere caratterizzano anche persone che, sulla carta, dovrebbero essere contro questo modo di porsi, se non altro perché pubblicamente lo attaccano.
E allora, ancora una volta, mi chiedo dove stia questa linea sottile, ma inequivocabilmente esistente, della coerenza e soprattutto quando e perché la si passa.
Che io possa cadere in miseria, pur di continuare (come davvero cerco sempre di fare con tutte le mie forze) a comportarmi in maniera gentile e onesta con tutti quelli con cui ho a che fare, ogni giorno, al lavoro e nella vita.
La regola di vita e di comportamento, che ti sei data, ti fa onore e spero tanto che, un giorno o l'altro ti regali qualche successo. Te lo auguro con tutto il cuore! Anche se il generale modo di pensare ti offre pochissime chances. Ma il merito dovrà essere la carta vincente ! Guai a non sperarlo.
Ciao e auguri anche a F.