Ho trovato finalmente il tempo di esaudire un mio piccolo desiderio. Sentire l’ultimo disco di Lou Reed, The Raven. E che ci vorrà mai, direte voi?
Dunque: questo disco è ispirato a Poe, Lou Reed ha riscritto e/o messo in musica poesie e racconti di Poe. Poco dopo l’uscita del disco ho saputo che Riccardo Duranti, il bravo traduttore di Carver per minimum fax, stava traducendo per la stessa casa editrice i testi di The Raven. Quindi: disco e libro. Io adoro Poe. Perfetto. Quello che mi era sempre mancato, finora, era il tempo.
Ho ascoltato The Raven in treno. Il primo disco – primo atto – durante la tratta Bologna-Mestre. La seconda parte tra Mestre e Gorizia. Senza mai fermarmi, né di sentire, né di leggere. Vivendo le storie raccontate e musicate con un rapimento tale che mi ha riportato a quando, da bambino, sentivo le fiabe in cassetta. Raccontare e sentire raccontare storie è una delle cose più belle del mondo, secondo me. Mi emoziona, mi fa stare bene, è come un abbraccio.
Il disco, peraltro, non è perfetto. Però è mastodontico, splendidamente suonato (tra gli altri suonano e recitano: David Bowie, Ornette Coleman, Steve Buscemi, Willem Defoe e Amanda Plummer), torrenziale, vivo. Si seguono le storie, le vicende, si rabbrividisce e ci si emoziona. Quando è comparsa la voce di Bowie in “Hop Frog” mi è venuto un sorriso largo così.
Ripeto: il disco non è perfetto. Ma vi assicuro che sentire The Raven guardando fuori dal finestrino la pianura padana con la nebbia al crepuscolo è una delle cose che mi porterò dentro per un bel pezzo.
Quando si dice sapere l’inglese. Che invidia, però. 🙂
è sempre molto bello legare una musica ad un determinato stato d’animo, o viceversa far accompagnare uno stato d’animo dalla musica. o anche, perchè no, fonderli insieme. probabilmente, quando riascolterai the raven ti verrà in mente questa sensazione. e quando viaggerai in treno al crepuscolo, forse ti verrà in mente the raven. mi rassicura molto sapere che, in questo modo, ci sono suoni ed emozioni che non andranno persi. mai.
Metà titolo di questo post e un link nel tuo menù di sinistra mi spinge a chiederti: ci si becca al Velvet il 14 a vedere Maynard e i suoi nuovi amici? Ho preso i biglietti oggi 🙂
bello incazzato il tipo, se non altro continua a leggere il blog per poi smerdarti…e il numero di click aumenta!!
ma soprattutto, perchè ci sono gli accenti su dai e cazzarola? lo sappiamo come si pronuncia.
boh.
Fra
Mi sono pentito di avere cancellato, con faSista colpo di click, il commento dell’anonimo al quale si riferisce la cara Fra. So di avere fatto – involontariamente – un piacere all’anonimo, quindi, gli/le chiedo: non è che saresti così gentile da riscriverlo? (Certo che rompere le palle a Natale, per me, è sparare sulla Croce Rossa!) Ahaah!