L’ultimo arrivato tra i miei coinquilini è basco. No, non aspettatevi un rivoluzionario che parla di politica e di autonomia: ho affrontato con lui l’argomento solo una volta, e non mi è sembrato particolarmente interessato. Magari lo fa per dissimulare e domani arriva l’Interpol sezione antiterrorismo. Comunque, per quello che appare, B. potrebbe essere basco, andaluso, o galiziano. Spagnolo lo è di sicuro, non tanto per la lingua che parla, quanto per la musica che ascolta. Dalla sua camera provengono continuamente canzoni ritmate da battiti di mani e schitarrate, il cui testo è riassumibile in una parola: “Maria”. Certo, che mi capitasse in casa lo spagnolo rockettaro, con un passato dolorosamente ammesso di militanza nel fan club degli Heroes del silencio e con un fulgido presente tra i sostenitori degli Standstill, era abbastanza improbabile. Ma comunque.
B. fondamentalmente ha due passioni. La prima è il ciclismo, nel senso che è un semiprofessionista, ma in questa stagione non si pratica, quindi va solo in palestra (forse a fare spinning?). La seconda sono le ragazze, parola che lui pronuncia “ragacce”. E che ripete all’infinito, come un mantra. “Ragacceragacceragacceragacceragacce”. Penso che da quando sta a Bologna, tre mesi, B. abbia scopato un paio di volte. Non è che mi faccia gli affari degli altri. E’ proprio che lo dice. Lo si vede entrare in cucina raggiante, passano i minuti e non dice neanche una volta “ragacce”. Allora capisci. Gli fai mezza domanda e lui vuota il sacco. “Ragaccia”.
B., come tutti gli spagnoli, impara in fretta la nostra lingua e i vocaboli italiani, soprattutto nelle aree semantiche che gli interessano di più. Grazie a G. detto Peppino, adesso sa descrivere con dovizia pornografica un rapporto sessuale, dai preliminari all’orgasmo, tutto in barese stretto. Solo che lui è convinto che quell’idioma sia nazionale, quindi va in giro a dire “ciola” (indovinate un po’ quello che vuol dire) a destra e a sinistra pensando che tutti lo capiscano. Quelli che lo capiscono gli rispondono in barese e lui racconta di amplessi e di “ragacce”.
B. è affascinato dalla televisione italiana. Dice che è la televisione più bella del mondo perché ci sono solo “belle ragacce”.
Ieri B. ha visto per la prima volta in televisione, di pomeriggio, Aida Yespica. Vi tralascio i commenti, anche perché se non siete di Bari vecchia non capireste. Poco dopo ha visto, sempre in televisione, anche DJ Francesco, e i miei coinquilini gli hanno spiegato dell’affaire tra loro due. Quando ha realizzato che DJ Francesco ha presumibilmente trombato con la Yespica, B. è impazzito totalmente. Ha iniziato a dire “Es increìble” o qualcosa del genere (quando è particolarmente colpito da qualcosa, B. smette di parlare barese e torna alla sua lingua nazionale). P. gli ha detto subito dopo che la Yespica parla spagnolo come lui. “Ah sì?”, ha detto B. Un lampo nei suoi occhi.
Io faccio due conti. B. è un simpatico cazzone come DJ Francesco, è carino, giovane, forte e determinato.
Se una simil-Yespica passa da queste parti, vi faccio un fischio.
ma non capisco una cosa…per il basco è incredibile che la ragasola stia con il dj o che lui, che parla spagnolo, non stia insieme con una ragasola così? dubbiosa
wow.. è il mio ragazzo ideale (detto seriamente)
chi? bellodipadella? :))
mitico il coinquilino basco ti invidio: i miei coinquilini sono tutti torinesi e al più parlano di bagnacauda…
Ma capitano tutti a te coinquilini strani e/o che lavano pezzi di motorino nella lavastoviglie? 🙂
No, un coinquilino strano capita in tutti gli appartamenti di Bologna. Una mia coinquilina (maggiorenne e iscritta all’università) aveva paura di aver preso l’Aids perché si era ferita con il lucchetto della bici!
Comunque questo blog è davvero spassoso, complimenti!
Irene
ragacce, ragacce, ragacce. sarà il mio mantra per il 2005
Penso che lo adotterò anche io come mantra
credo di essere io la coinquilina strana nella mia casa. per lo meno sono l’ultima arrivata.
Dessisa
Ora vi tocca fargli mangiare orecchiette con le cime di rape e poi patate riso e cozze e sarà un perfetto barese.
Che ridere pensando ad uno spagnolo che va in giro dicendo ciola 🙂
Sono il creatore di un mostro!
Domani vado a farmi confessare.
P.
ammetto la militanza nel fans club degli heroes del silencio: ad un concerto 10 persone! un record
una cosa bella della spagna di adesso sono Los Planetas.
Hanno suonato anche a Benicassim. Fighissimi.
anonima delle 16:06: per il basco la cosa inconcepibile è che la ragassa stia col dj. il fatto che b. parli spagnolo è visto come l’annullamento dell’ostacolo linguistico non superato (come fa il dj) con l’annullamento totale del cerebro.iri: l’hai detto, eh. occhio.gine: l’importante è che i tuoi coinquilini non la facciano di continuo, la bagnacauda. per la loro salute, dico. e per una questione di inquinamento atmosferico, anche. irene: grazie. comunque di’ alla tua coinquilina che se il lucchetto aveva un preservativo non c’è problema.benty e roberto: ripetiamolo tutti insieme. “ragacceragacceragacce”.dessisa: anche tu basca? o ti piace dj francesco? o… entrambe le cose? no, entrambe le cose no, dai.p.: sì. pentiti. e ricordati che devi morire.bando: mitico. ti stimo tantissimo. roby: mandami un loro pezzo in mp3, dai. ‘sta cazzo di gmail servirà a qualcosa, no?
complimenti bel blog
e simpatico blogger
peccato che persone così non vivano mai nella tua città…
mariella
parli di b., ovviamente… no?
ovviamente…:)
[…] scorso, tornato da un fine settimana nel profondo nordest, sono stato preso a parolacce da B. “Hijo de puta”, mi ha detto. “Ho letto tuo blog.” La scena me l’ha […]