Dio, che tristezza d’uomo. Che sono. Talvolta. Lavoro e basta. E guadagno poco. No, perché almeno perpetrare la tradizionale propensione al lavoro e al conseguente accumulo di ricchezze del Nordest, che peraltro è un po’ più a ovest da dove provengo, anche se è un posto che sta più a ovest rispetto a dove stava, per dire, Stakanov. E invece no. Mi ammazzo di lavoro praticamente gratis. Mi darò al calvinismo per un posto letto in tripla in paradiso.
Comunque è vero, ho comprato un’agenda. E ci segno le cose che devo fare. Tipo i turni del lavoro. O tipo dare da mangiare al mio Tamaboy. Ma cristo, non muore mai? No, è che sono io che ho un cuoredimamma. Anche se l’ho chiamato “Cojone”.
Recentemente lei mi ha detto: “No, non dirmi adesso quando c’è quella o quell’altra cosa, piuttosto scrivilo sul blog, così mi ricordo.” Detto, fatto.
Domani inizia il Future Film Festival, quindi sarò vita natural durante là in mezzo. I report qua.
Ma domani sera presento per la seconda volta Mi ricordo di Matteo B. Bianchi allo Zo Caffè. Il libro è speciale, davvero.
Invece sabato sarò tutto il giorno qua. Prima o poi devo preparare la mia relazione per quell’incontro. Segnare sull’agenda.
Sotto “dare da mangiare al mio Tamaboy”.
P.S. Ehi, mica mi lamento, non fraintendetemi. Cojone ride che è un piacere. Sono soddisfazioni.
vive e vegeta sulle tue spalle per 60 giorni, poi compare la lapide e vieni minacciato di allevarne un altro. io nun vedevo l’ora che schiattasse e sono stata più che entusiasta… nun ne potevo più di attaccare post it vicino al monitor “ricordati di dare mangiare al rompiballe” (e scusa il francesismo :P)
Ma che cavolo di pettinatura ha il tamaboy? Eh, eh, è bruttissimo, ma sembra simpatico. Sembra.
Io mi sono procurata addirittura tre tama-sitter quando andai in vacanza… poi sono riuscita a farlo morire lo stesso, il mio piccolo Younes :-/
Ah, stasera io e la mia cervicale mi sa che andiamo a letto presto. Ma Matteo B. Bianchi arriva con ‘sto tempo?
Io odio la neve. Sgrunt.
…checazzoè un tamaboy?
f.
fio, non cadere anche tu nella tama-spirale… meglio non sapere, guarda.
sono arrivato qui grazie alla segnalazione sul blog di rage…
è davvero molto bello questo blog. mi è piaciuto molto il post Bring your friend… dovrò decidermi a comprare quel cofanetto…
per ora, ciao.
condivido lo stesso dubbio di fio. sono però convinto che è meglio non chiedere…
mah.
Fmc
Ciao Francesco, qui Bru/Riccardo. Ci siamo incontrati ieri al TeatroDelleCelebrazioni.
Ho scritto due righe sull’evento bloggers.it sul mio blog, se ti va dacci un occhio!
A presto,
Bru
marikab: cioè, vuoi dirmi che muore comunque? naah. ma si vince qualcosa, poi?matte: simpatico? boh, mi fa sempre le stesse domande. e poi, diciamolo: ha dei capelli di merda, su. latifah: younes? ma che nome è? sarà mica in onore di uno dei musicisti nell’immancabile “stockhausen in egypt”? (eh eh: la capiamo in pochi, lo so, odio queste cose, ma mi è scappata).f. e altri che non sanno cos’è questa imprescindibile idiozia: http://www.tamaboy.it. e mo’ so’ cazzi vostri.
sì, muore comunque (grazieaddio, che nun lo sopportavo più :P) automagicamente appena arrivi al sessantesimo giorno e la parte bella è che nun si vince assolutamente nulla se non una lapide ad imperitura memoria: in pratica un perdere tempo con l’unica finalità di perdere tempo, dunque 🙂
No, Younes è il bimbo marocchino che mi ha affibbiato il nome Latifah… in compenso, il cd Mozart in Egypt è addirittura fuori catalogo. Un dsastro.
[…] di Matteo B. Bianchi (non che conosca molti scrittori, eh: ho avuto solo modo di presentare un paio di volte un libro di Matteo, e lui ha pubblicato un mio racconto su Linus. Detta così sembra uno scambio di […]