Ho comprato l'agenda per ricordarmi di dare da mangiare al mio Tamaboy

Dio, che tristezza d’uomo. Che sono. Talvolta. Lavoro e basta. E guadagno poco. No, perché almeno perpetrare la tradizionale propensione al lavoro e al conseguente accumulo di ricchezze del Nordest, che peraltro è un po’ più a ovest da dove provengo, anche se è un posto che sta più a ovest rispetto a dove stava, per dire, Stakanov. E invece no. Mi ammazzo di lavoro praticamente gratis. Mi darò al calvinismo per un posto letto in tripla in paradiso.

Comunque è vero, ho comprato un’agenda. E ci segno le cose che devo fare. Tipo i turni del lavoro. O tipo dare da mangiare al mio Tamaboy. Ma cristo, non muore mai? No, è che sono io che ho un cuoredimamma. Anche se l’ho chiamato “Cojone”.

Recentemente lei mi ha detto: “No, non dirmi adesso quando c’è quella o quell’altra cosa, piuttosto scrivilo sul blog, così mi ricordo.” Detto, fatto.
Domani inizia il Future Film Festival, quindi sarò vita natural durante là in mezzo. I report qua.
Ma domani sera presento per la seconda volta Mi ricordo di Matteo B. Bianchi allo Zo Caffè. Il libro è speciale, davvero.
Invece sabato sarò tutto il giorno qua. Prima o poi devo preparare la mia relazione per quell’incontro. Segnare sull’agenda.
Sotto “dare da mangiare al mio Tamaboy”.

P.S. Ehi, mica mi lamento, non fraintendetemi. Cojone ride che è un piacere. Sono soddisfazioni.