L’infantile malattia
La schermata che vedete qua sopra era quella che campeggiava sul sito del quotidiano Libero nel tardo pomeriggio di ieri, con la sconfitta del centrodestra nelle amministrative che ormai era certa. L’errore che ho sottolineato in rosso non è stato corretto per molto tempo, ma il refuso freudiano, la serrata delle sala stampa del PdL di ieri pomeriggio e la nenia ormai continua sui comunisti, indicano davvero un grado di infantilisimo preoccupante tra le fila di una serie di organizzazioni politiche che rappresentano (diciamo così) una buona metà degli italiani.
La destra pare essere un bambino che non accetta rimproveri, castighi e giudizi negativi, che sputazza e scalcia fino all’esaurimento delle forze e che vuole avere sempre l’ultima (brutta) parola.
Non se ne andrà nessuno, dal PdL: prova di questo è che Bondi abbia dato le dimissioni. Oh, così come non se n’è mai andato nessuno dal Pd, che pure perde confronti elettorali a grappolo.
La classe politica più vecchia d’Europa dovrebbe fare tutta un passo indietro: e lo dico a costo di rovinare la festa meritata a due delle più importanti città d’Italia.