repubblica.it

God Inc.

Leggo questo ora sul sito di Repubblica. E io, da correntista Unicredit, con mutuo Unicredit, che devo dire, senza incorrere in denunce per vilipendi e offese varie?
Dio c’è e conta insieme a noi? E se così fosse, qual è il suo IBAN?
Tutto è una tragica barzelletta, miei piccoli lettori. Raccontata pure male.

Di |2008-10-06T11:36:00+02:006 Ottobre 2008|Categorie: I Am The Walrus, Lady Madonna, Taxman, Tomorrow Never Knows|Tag: , , |1 Commento

Note a margine

“Mangino cavallette”. Concordo con il senso di disagio provato da Emmebi: che uno dei punti salienti del vertice FAO sulla fame nel mondo sia un cenone, fa un po’ specie. Ma non è tutto: quando si è aperto il summit, Repubblica.it ha pubblica un articolo in cui la FAO dice che è questione di tempo, ma che alla fine mangeremo insetti. “Buoni e saporiti, forniscono un elevato apporto nutriente”. Il problema rimane la mancanza di contorno.

Todt Cab for Cutie. Il nuovo disco dei Death Cab for Cutie si intitola Narrow Stairs, ed è uscito ufficialmente qualche settimana fa. Come accade da un bel po’ di tempo, il disco è finito nelle reti peer-to-peer alla fine di aprile. Stesso titolo, stesse canzoni, tag a posto. Solo che era il disco dei tedeschi Velveteen, molto simile come suoni e arrangiamenti, in realtà, a quello della band americana. Il punto è che una giornalista di “Rumore” ha fatto del disco dei Death Cab for Cutie il disco del mese… recensendo quello finto. Con un certo entusiasmo, anche. Apriti cielo: il dibattito si sviluppa sul blog di Inkiostro e ne parleremo domani a Maps. My two cents? Questo evento è sintomatico, terribilmente sintomatico del mondo musicale di oggi e della critica (spesso improvvisata) che gli ruota attorno. Trovare colpevoli e metterli alla gogna, però, è inutile e banale.

Volevo chiedere… Petunio ha incontrato lo Sbagliatore Professionale di Domande, cioè quella persona che interviene in un dibattito pubblico, spesso culturale come una presentazione di libro o di film, e fa delle domande inappropriate. Quando va bene. Infatti, alla fine dello scorso mese ho presentato un libro. Al momento delle domande una signora bizzarra ma intelligente (o viceversa) ha preso la parola, iniziato un preambolo lunghissimo, risposto al telefono che le suonava nella borsetta da qualche minuto, parlato un po’ alla cornetta, chiuso la chiamata e… “Ripreso la domanda”, direte voi, miei piccoli lettori. No. Ha ripreso il preambolo.

“Ho forgiato un amuleto che ti renderà invincibile…” A Seconda Visione era venuto ospite uno dei suoi attori, e conosco il blog di uno dei suoi autori. La curiosità per The Iron Pagoda, il primo film wuxiapian italiano, o foss’anche bolonnaise, è cresciuta a dismisura. Un film da non perdere, fidatevi: qua tutte le notizie e i modi per scaricarlo o vederlo direttamente.

O mio Dio, un post a punti

Per evitare di parlarvi sempre di radio, che ne avrete anche le palle piene (però l’intervista con Luca Sofri, oggi, è stata piuttosto divertente), ecco alcune considerazione sparse, scritte qui con l’unico scopo di non farvi dire: “E ma però non scrive più, quel simpatico imbecille.”

  • La home page di Repubblica, in occasione della Giornata Mondiale della Lotta all’Aids, linka un simpatico video in cui Clinton (uno dei più grandi caratteristi potenziali della storia del cinema, secondo me) dialoga della malattia con un “Muppet sieropositivo”. Ovviamente non si parla di preservativo, ma, in un avviluppo metatestuale abbastanza ipocrita, si raccomanda ai genitori di parlare ai figli della malattia. Ah, già, poi si dice anche che bisogna abbracciare i sieropositivi. Clinton se la cava abbracciando un pupazzo. Bah.
  • Stasera Raf tiene un concerto in centro a Bologna, praticamente a venti metri da dove vivo. Tornando a casa l’ho visto: assomiglia in modo impressionante a Rocco Siffredi, da lontano. Queste somiglianze con le pornostar mi sconvolgono: avevo un professore di educazione fisica veramente identico a John Holmes. Di viso, sicuramente. Il resto non mi è dato di sapere, per fortuna.
  • Poco fa ho telefonato a Tony Binarelli, per motivi che scoprirete. Ho trovato un numero di telefono sul suo sito, ho chiamato, mi sono presentato, ho chiesto chi ci fosse dall’altra parte del telefono. “So’ Tony Binarelli”. Magia, ho pensato.
  • Sempre per motivi di lavoro (saprete caro, saprete tutto), ho cercato un contatto con Il Divino Otelma: il suo sito consiste solo della homepage. Non resisto: è scomparso. (Uccidetemi).

Esiste forse un'ironica giustizia nelle gif animate?

Sul sito di Repubblica, oggi, c’è un articolo che parla di un’indagine dell’Eurispes sul lavoro oggi, sulle aspettative di chi lavora.
Praticamente una ricerca di Riza Psicosomatica sulla depressione.
Ma tanto il rapporto verrà bellamente ignorato, e si continueranno a magnificare le opere (grandi, medie, piccine) di questo governo, che ci ha dato lavoro (un lavoro di solito part time, senza diritti, senza possibilità di sviluppo, con il quale non puoi accendere un mutuo, ma manco affittarti un monolocale da solo).
Ma il perfido caso, o un perfido webmaster, ha voluto che, accanto al paragrafo sul lavoro atipico e sugli abusi che si fanno di quelli che hanno un contratto Co.Co.Co., comparisse una pubblicità sull’Opa Tim Telecom, una delle aziende che più sfrutta le anomalie contrattuali, tanto che ci sono diversi procedimenti in piedi contro l’azienda stessa. Il risultato, comunque è questo, o meglio ancora, questo.

Lavoratore atipico TIM, o altro, che leggi questo post: ridi amaro, ma non farti vedere. Ricordati che, fondamentalmente, non conti un cazzo e che non ci vuole niente per perdere il quasi niente che hai.

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