E non solo, anche le bevande alcoliche, bevete molta frutta e mangiate molta verdura. Questo è quello che dicono sempre i dietologi, o meglio, coloro i quali hanno una cattedra in Scienze dell’Alimentazione, qua e là, in qualche università del nostro bel paese. Lo dicono quando vengono intervistati, almeno una volta alla settimana durante l’estate, da quel supplemento geniale e utilissimo che è “TG2 Costume e Società”. E io prendevo sempre in giro queste persone dicendo “Ma chi vuoi che si mangi la trippa al sugo a Ferragosto?”. E invece…
5 agosto 2003, Corsica orientale. Ristorante “Chez Felix”. Siamo in quattro e prendiamo da mangiare due menù. A coppie.
- Antipasti: salumi tipici corsi/patè
- Piatto principale: spezzatino con polenta/arrosto di maiale con salsicce e fagioli
- Formaggi (una specie di piatto/totem grande quanto una pista delle macchinine)
- Dolce (i miei amici ci hanno dato dentro, io, lo ammetto, ho preso una macedonia. Avevo paura di morire)
- Vino rosso della casa: incazzatissimo
- Liquore alle castagne: quando l’abbiamo odorato abbiamo pensato di fare testamento. Poi, invece, si è rivelato meno violento di quello che si pensava.
Ieri, 19 agosto 2003, un ristorante in corso Regina Margherita a Roma. Siamo in due. E abbiamo fame. E, evidentemente, è troppo tempo che non guardiamo “Costume e società”.
- Antipasti: crostini vari/fritto misto
- Pizza: due. La mia amica aveva ordinato una pizza di cui non ricordo il nome. Il cameriere l’ha guardata in maniera strana per dissuaderla. Lei ha cambiato ordinazione. Da quel momento (e nei momenti successivi) la scena di riferimento è quella del ristorante in Monty Python – Il senso della vita
- Birra: due, medie. Io chiara, lei rossa. Così, tanto per essere precisi.
Sorpresa finale: il cameriere ci ha presi in simpatia e ha deciso di offrirci qualcosa dopo cena. E voi direte: il classico limoncello? Ma no, banali che siete! Vin santo e cantucci.
Secondo me hanno tentato di ucciderci. Ma non ce l’hanno fatta.
P.S. Ehm, non date molta importanza al fatto che ieri non ho postato niente. Ero… stanco. Fra un po’ me ne vado all’Aquila. A domani sera.
ieri sera, siccome di grassi non se ne ha mai abbastanza, abbiamo tentato di battere il record di chez felix. arriviamo a quota 1800 e ci infiliamo dentro alla temibile trattoria la jolie bergere in località planaval (valle d’Aosta). memori della vacanza corsa ci affidiamo, ostentando sicumera, al menù della casa (sarà anche la vicinanza con la francia…). il simpatico menù prevedeva: 6 antipasti (prosciutto crudo + ananas, tomini freschi, bresaola farcita di varie cose che chiameremo x, insalata di mele con sedano noci e salsina a metà strada tra maionese e senape, castagne con rotolini di burro, vitelle tonnè),un primo (io ravioli ai funghi, la mia dolce metà crespelle proscitto, formaggio e besciamella), seguiti poi da polenta con tris di carni (cervo, agnello e coniglio, o cunili per gli amici). Per finire mousse di lampone ricoperta di mirtilli (la cameriera, resa pazza dal caldo, voleva ricoprire il nostro dolce di panna montata… l’ho dissuasa a mazzate sul collo). Inutile dire che la frugale cena è stata inaffiata dcelicatamente da un vino killer a 13 gradi. Quando siamo usciti, la mia pancia suonava esattamente come la pelle di un tamburo. Camilla vaneggiava. A fare la strada di ritorno tutta curve ci abbiamo messo il triplo che all’andata. Poi però abbiamo visto le stelle cadenti. (4 a testa). A noi “costumee società” ci fa un’ allegra pippa. Lancio una sfida: Gara di Hamburger fati da Zuffi da consumarsi in un parcheggio alle due del pomeriggio di ujn giorno caldissimo. Bevanda con cui dissetarsi: PASTIS… Tremi già, vero… Manigoldo, ti farò mangiare la mia polvere.
FEDEmc
io ho la gastrite…certi peccati di gola mi sono proprio proibiti purtroppo!
ma la gastrite può anche essere combattuta a colpi di grassi saturi. no? no, forse no. ma guarda che anche da sani, queste cose mica fanno bene…