costume e società

Dodici ore di televisione (e due di radio)

Nelle ultime dodici ore ho guardato la televisione per un’oretta circa. E ho visto…

  • Aldo Busi che parla agli amicidimariadefilippi, che, a quanto ho capito, non hanno letto quello che gli era stato assegnato durante le vacanze di Natale. Lui li insulta, dice (come alle medie!) che se non studiano, quella è la porta, che loro non contano un cazzo e che lui è un frocio (sic), ma soprattutto un grande scrittore, e che non sanno neanche qual è la fortuna che gli inetti hanno ad avere lui come insegnante;
  • il nuovo video dei Gemelli Diversi, ispirato a Ritorno al futuro parte III (almeno è il più scarso della serie);
  • un servizio sul nuovo film della Blue Sky, Robots, in cui apprendo che la voce del protagonista, nella versione italiana, sarà di Dj Francesco;
  • il TG2 delle tredici che ci propone i seguenti servizi: famiglie irachene contente delle prossime elezioni, descritte come “un evento democratico”. Esattamente, immagino, come furono eventi democratici le elezioni nel Vietnam negli anni ’60, in cui saltarono in aria più presidenti che chicchi di mais quando si fanno i popcorn. Non tutti la pensano così, però. Un altro servizio sull’esplosione a Treviso: Unabomber, senza dubbio, senza possibilità di errore. La creatività italiana se n’è andata a farsi fottere: manco un nome nostro da dare ad un bombarolo. Intervistate due persone di Treviso, che dicono (testuale): “Siamo nella morsa del terrore“. Penso a Luttazzi e al suo ultimo spettacolo, quando dice che la vera arma, ormai, è la paura creata ad hoc tra la gente. Mentre scolo la pasta, sento l’annuncio di un servizio sulle donne. Incredibile, pare che anche le femmine ci sappiano fare con viti, stucchi e bricolage: cioè, roba da non credere, anche le donne sanno mettere un chiodo. Intervistata una donna alle prese con un trapano, alla domanda “Ma lei non ha paura di usarlo?”, lascio cavalcare la mia immaginazione, e penso alla donna che sfonda il cranio della giornalista con un trapano a percussione. Domanda finale del servizio: “Ma gli uomini servono ancora?”. Il servizio finisce e io mi dico “Cazzi tuoi, così impari a vedere Costume e società“. Invece no, la simpatica rubrica del TG2 deve ancora arrivare, c’è tempo per un ultimo drammatico servizio. Al telefono un automobilista bloccato dalla neve sull’A3. L’intervistatrice chiede compulsivamente se ci sono bambini, quanti ce ne sono, cosa fanno. E la immagino mentre gode a pensare all’assideramento dei piccini in diretta.

Ho pensato ancora a Luttazzi, e al suo ultimo lavoro che sta per uscire, un disco jazz. Sulle prime non capisco, ma poi penso che tanto vale ballare e ballare fino al totale affondamento. Non che sia solo colpa della televisione, e non che solo lì se ne vedano i sintomi. Comunque io faccio la radio. Stasera, come al solito, dalle 2230, sui 96.3 e 94.7 MHz se vivete in Bononia, oppure in streaming.

Evitate i grassi

E non solo, anche le bevande alcoliche, bevete molta frutta e mangiate molta verdura. Questo è quello che dicono sempre i dietologi, o meglio, coloro i quali hanno una cattedra in Scienze dell’Alimentazione, qua e là, in qualche università del nostro bel paese. Lo dicono quando vengono intervistati, almeno una volta alla settimana durante l’estate, da quel supplemento geniale e utilissimo che è “TG2 Costume e Società”. E io prendevo sempre in giro queste persone dicendo “Ma chi vuoi che si mangi la trippa al sugo a Ferragosto?”. E invece…
5 agosto 2003, Corsica orientale. Ristorante “Chez Felix”. Siamo in quattro e prendiamo da mangiare due menù. A coppie.

  • Antipasti: salumi tipici corsi/patè
  • Piatto principale: spezzatino con polenta/arrosto di maiale con salsicce e fagioli
  • Formaggi (una specie di piatto/totem grande quanto una pista delle macchinine)
  • Dolce (i miei amici ci hanno dato dentro, io, lo ammetto, ho preso una macedonia. Avevo paura di morire)
  • Vino rosso della casa: incazzatissimo
  • Liquore alle castagne: quando l’abbiamo odorato abbiamo pensato di fare testamento. Poi, invece, si è rivelato meno violento di quello che si pensava.

Ieri, 19 agosto 2003, un ristorante in corso Regina Margherita a Roma. Siamo in due. E abbiamo fame. E, evidentemente, è troppo tempo che non guardiamo “Costume e società”.

  • Antipasti: crostini vari/fritto misto
  • Pizza: due. La mia amica aveva ordinato una pizza di cui non ricordo il nome. Il cameriere l’ha guardata in maniera strana per dissuaderla. Lei ha cambiato ordinazione. Da quel momento (e nei momenti successivi) la scena di riferimento è quella del ristorante in Monty Python – Il senso della vita
  • Birra: due, medie. Io chiara, lei rossa. Così, tanto per essere precisi.

Sorpresa finale: il cameriere ci ha presi in simpatia e ha deciso di offrirci qualcosa dopo cena. E voi direte: il classico limoncello? Ma no, banali che siete! Vin santo e cantucci.
Secondo me hanno tentato di ucciderci. Ma non ce l’hanno fatta.
P.S. Ehm, non date molta importanza al fatto che ieri non ho postato niente. Ero… stanco. Fra un po’ me ne vado all’Aquila. A domani sera.

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